
Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha affermato di aver respinto una richiesta del capo dell’intelligence francese, Nicolas Lerner, che sollecitava la piattaforma a vietare i canali dei conservatori rumeni in vista delle elezioni presidenziali in Romania.
«Questa primavera, al Salon des Batailles dell’Hotel de Crillon, Nicolas Lerner, capo dell’intelligence francese, mi ha chiesto di vietare le voci conservatrici in Romania prima delle elezioni. Ho rifiutato. Non abbiamo bloccato i manifestanti in Russia, Bielorussia o Iran. Non inizieremo a farlo in Europa», ha scritto Durov sulla sua pagina X (ex Twitter).
In precedenza, il co-fondatore della popolare app di messaggistica aveva rivelato che un governo dell’Europa occidentale — alludendo chiaramente alla Francia — aveva chiesto a Telegram di “mettere a tacere le voci conservatrici in Romania”, ma che lui aveva rifiutato categoricamente, difendendo la libertà di espressione.
Il caso si inserisce in un contesto già carico di tensioni. Il 18 maggio, in Romania, si è tenuto il ballottaggio delle elezioni presidenziali ripetute, dopo che il primo turno del 24 novembre 2024 era stato annullato dalla Corte Costituzionale. A giustificazione della decisione, le autorità avevano citato presunte irregolarità, tra cui il finanziamento illecito della campagna del candidato nazionalista Calin Georgescu, attacchi informatici e interferenze russe non dimostrate.
Durov ha ribadito che Telegram non si piegherà a pressioni politiche, neanche se provenienti da paesi dell’Unione Europea, e ha confermato il proprio impegno per una piattaforma neutrale e libera.