
Nelle ultime settimane stanno circolando online diverse email truffaldine che simulano comunicazioni ufficiali della Polizia di Stato, con l’obiettivo di ingannare i cittadini e spingerli a fornire informazioni personali o cliccare su link potenzialmente dannosi.
Una delle email più recenti, ricevuta da numerosi utenti, si presenta con il logo istituzionale della Polizia e una firma apocrifa del “Direttore generale della Pubblica Sicurezza”. Il messaggio afferma che, a seguito di una presunta “segnalazione”, sarebbe stato aperto un fascicolo sull’attività online del destinatario. Il testo invita poi a fornire una “dichiarazione scritta”, minacciando che “l’assenza di risposta sarà annotata nei nostri registri”.
Una strategia di phishing per incutere timore
Questa tecnica rientra nelle strategie di phishing psicologico, in cui i truffatori sfruttano il timore reverenziale verso le autorità per spingere l’utente a cliccare su link o fornire dati sensibili. Gli esperti segnalano che si tratta di un falso grossolano, ma ben costruito per colpire chi non ha dimestichezza con il linguaggio giuridico o informatico.
«La Polizia di Stato non invia email per avviare procedimenti o chiedere dichiarazioni tramite posta elettronica ordinaria», ha ribadito in una nota la stessa Polizia, allertando i cittadini a non rispondere e a non cliccare su eventuali allegati o collegamenti presenti nel messaggio.
Segnali che indicano una truffa
L’email presenta diversi elementi sospetti:
- Tono intimidatorio e vago: nessun riferimento specifico, solo allusioni a “attività online recente”.
- Errori formali: l’uso scorretto della lingua e l’assenza di protocolli ufficiali.
- Firma fasulla: non esiste una figura del “Direttore generale della Pubblica Sicurezza” che firma simili comunicazioni via email.
Cosa fare se si riceve un’email simile
La Polizia Postale invita a:
- Non rispondere e non cliccare su link o allegati.
- Segnalare il messaggio sul portale ufficiale: http://www.commissariatodips.it
- In caso di dubbi, rivolgersi direttamente a un ufficio di Polizia o chiamare il numero 117 della Guardia di Finanza per consulenza in ambito truffe telematiche.
Il tentativo di simulare comunicazioni istituzionali per colpire la buona fede dei cittadini è un fenomeno in crescita. Agenparl continuerà a monitorare questi episodi per garantire un’informazione tempestiva e contribuire alla sicurezza digitale dei lettori.
