
(AGENPARL) – Sat 10 May 2025 *Comunicato Stampa*
*Vertenza metalmeccanici: la mobilitazione prosegue anche a maggio.
Scioperi a macchia di leopardo in tutta la provincia per la riapertura del
tavolo di trattative*
*Fiom Cgil Padova, Fim Cisl Padova e Rovigo e Uilm Uil Padova: “I
lavoratori hanno pienamente compreso quanto sia cruciale questa fase e, pur
consapevoli dei disagi che lo sciopero comporta, sono determinati a
proseguire con le azioni di protesta. La loro mobilitazione andrà avanti
con fermezza fino a quando non si riaprirà concretamente il dialogo
negoziale e non si otterrà il tanto atteso rinnovo del contratto
nazionale”. *
*“Il prossimo 29 maggio, terremo a Bologna un’assemblea unitaria con 1500
delegate e delegati provenienti da tutta Italia per decidere le prossime
forme da adottare per rilanciare la mobilitazione”*
A Padova, la mobilitazione dei metalmeccanici per il rinnovo dei contratti
nazionali Federmeccanica e Unionmeccanica prosegue con determinazione anche
nel mese di maggio, raggiungendo 32 ore di sciopero per il CCNL
Federmeccanica e 16 per Unionmeccanica con i lavoratori che continuano ad
adottare forme di protesta diversificate per esercitare pressione sulle
controparti datoriali.
Nello specifico, alla Megius di Mestrino i lavoratori hanno incrociato le
braccia per 2 ore martedì e altre 2 ore giovedì. Mentre, ieri, venerdì 9
maggio, alla fonderia Vdz di Albignasego (ex Fonderia Zen) si è registrato
uno sciopero di 8 ore.
Nelle settimane precedenti la mobilitazione aveva già raggiunto una vasta
rete di aziende del territorio. Per esempio, alla Carel Industries di
Brugine si è optato per uno sciopero “disarticolato” che prevede la scelta
del lavoratore su quale giornata aderire allo sciopero, mentre alla All.co
di Vigonza si alternano per ogni turno di lavoro “a singhiozzo” ore di
sciopero a ore di lavoro con adesione totale dei reparti produttivi. Alla
ZF di Selvazzano le ore di sciopero sono state declinate su più giornate in
base ai reparti con adesioni al 90%, mentre alla Komatsu di Este si è
sperimentato lo sciopero ad “epidemia” in base alle iniziali del proprio
cognome su più giornate, rendendo sostanzialmente non programmabile il
turno di lavoro, con punte di adesione oltre il 70% nei reparti. Diverse
altre modulazioni di sciopero hanno coinvolto tutto il territorio: alla
Antonio Carraro, dove si è scioperato per reparti la settimana prima di
Pasqua, alla Pavan Gea, alla Elbi, alla Varem, alla Carraro Drivetech, alla
Hitachi Energy, dove le articolazioni delle ore hanno coinvolto i turni di
lavoro in più giornate. E poi si è scioperato per l’intero turno alla
Arneg, alla Apros, alla Lofra, alla Maschio Gaspardo, alla Zilmet. Le
altissime adesioni hanno sostanzialmente fermato completamente i reparti
produttivi alla Dab di Mestrino, alla De Angeli Prodotti di Bagnoli, alla
FHP di Monselice, alla Isoli, alla Fast di Montagnana e alla Mita di
Conselve.
Il fronte sindacale sottolinea come i lavoratori siano pienamente
consapevoli della crucialità del momento e, nonostante le difficoltà
intrinseche allo sciopero, siano risoluti a proseguire la mobilitazione
fino a quando non si verificherà una ripresa effettiva delle trattative e
si otterrà il rinnovo contrattuale.
Dichiarano Luca Gazzabin di Fim Cisl Padova e Rovigo, Michele Iandiorio di
Fiom Cgil Padova e Davide Crepaldi di Uilm Uil Padova: “Siamo soddisfatti
di come stia proseguendo la mobilitazione perché i lavoratori stanno
capendo l’importanza del momento e nonostante le oggettive difficoltà che
uno sciopero comporta hanno deciso di continuare a mobilitarsi fino alla
ripresa effettiva della trattativa e fino alla conquista del contratto
nazionale. Siamo giunti a 32 ore di sciopero per il rinnovo del CCNL di
Federmeccanica e 16 per il CCNL di Unionmeccanica. Se le Associazioni
datoriali pensano che non rispondere alle piattaforme sia la strada
migliore, stiamo dimostrando che siamo in grado di intervenire direttamente
nell’organizzazione del lavoro e massimizzare le iniziative anche con pochi
sforzi. Dopo l’inizio della mobilitazione, con la grande manifestazione
dello scorso 28 marzo, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno
continuato a scioperare, e continueranno a farlo ancora, per chiedere
rispetto delle piattaforme presentate per il rinnovo dei contratti di
Federmeccanica e Unionmeccanica. All’arroganza di Federmeccanica e di
Confindustria Veneto Est, che con i loro comunicati hanno tentato di
sminuire gli scioperi del 28 marzo, la risposta di questi giorni e di
queste settimane è chiara: le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici
padovani vogliono il loro contratto di lavoro e la riapertura delle
trattative. Le adesioni delle aziende sono molto al di sopra di quanto
dichiarano le associazioni, e tali da bloccare totalmente le produzioni
nelle ore e nelle giornate di sciopero”.
“Da diverse aziende – proseguono i tre esponenti sindacali – arrivano
segnali di non condivisione della linea di relazioni sindacali che
Federmeccanica sta tenendo, chiediamo a queste aziende che facciano un
passo concreto e visibile come accaduto alla Baker & Hughes Nuovo Pignone.
È il momento in cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per
arrivare alla ripresa della trattativa”.
“Da parte nostra – concludono Gazzabin, Iandiorio e Crepaldi – garantiamo
unità e determinazione, prova ne è che il prossimo 29 maggio parteciperemo
a Bologna, insieme a 1500 delegate e delegati provenienti da tutta Italia,
ad un’assemblea unitaria dove discuteremo e decideremo quali forme di
protesta adottare per rilanciare ancora più intensamente la nostra
mobilitazione e costringere Federmeccanica e Unionmeccanica a riaprire il
tavolo delle trattative”.