
(AGENPARL) – Fri 09 May 2025 *Regione Umbria, iniziato ufficialmente il percorso di costruzione del
nuovo Piano Socio-Sanitario 2025–2030*
(aun) – Perugia 9 mag. 025 – La Regione Umbria avvia ufficialmente la
costruzione del Piano Socio-Sanitario Regionale 2025–2030, uno strumento
fondamentale per definire il futuro del sistema sanitario e sociale umbro.
Le linee guida sono state presentate dalla direttrice regionale salute e
welfare Daniela Donetti, alla Giunta e ai Consiglieri regionali di
maggioranza. A differenza dell’ultimo Piano sanitario 2008-2011, approvato
nell’aprile 2009, questo è un piano sociosanitario in quanto la pandemia ha
modificato il contesto con la necessità di prendere in carico le persone
con i loro bisogni. Dal 2009, nonostante vari tentativi e proposte non
giunti all’approvazione definitiva, il cuore della programmazione sanitaria
regionale è rimasto privo di un quadro aggiornato e condiviso. Il nuovo
Piano intende colmare il vuoto dell’integrazione sociosanitaria,
restituendo al sistema salute dell’Umbria una guida chiara, solida e
orientata al futuro.
Oltre ad aver presentato le linee guida del Piano, sono state raccontate
alcune attività in corso che hanno già visto i primi 90 professionisti del
Sistema sanitario regionale che stanno partecipando a parte della sua
costruzione, come ad esempio il lavoro integrato sulla rete di
gastroenterologia ed endoscopia digestiva, quindi inizieranno prima il
confronto con gli operatori sanitari e poi gli incontri di partecipazione
nei territori e con i sindaci dei comuni dell’Umbria.
“Con questo Piano – dichiara la Presidente della Regione Umbria, Stefania
Proietti – mettiamo fine a un’assenza programmatica durata troppo a lungo e
ci impegniamo a costruire un modello sanitario moderno, equo e integrato.
La nostra visione è quella di una sanità pubblica vicina alle persone, in
grado di rispondere alle nuove sfide poste dall’invecchiamento della
popolazione, dalla crescita della cronicità e dai cambiamenti ambientali,
mettendo al centro il potenziamento della prevenzione, rafforzando le cure
domiciliari, la telemedicina, le Case e gli Ospedali di Comunità. Dopo anni
di immobilismo, servono visione, responsabilità e coraggio. Questo Piano è
una sfida collettiva, che chiama in causa tutte le istituzioni, gli
operatori e i cittadini dell’Umbria”.
Fondamentale è il coinvolgimento di tutti le parti sociali, delle
istituzioni, degli ordini professionali, del terzo settore e delle
associazioni dei cittadini, attraverso la costituzione di tavoli tecnici,
ma anche attraverso una serie di eventi di presentazione dedicati ai
diversi ambiti del Piano, dalla partecipazione sulla riforma della
disabilità e della governance regionale con il tavolo di coordinamento
disabilità, avvenuti nei mesi scorsi, passando per la rete territoriale,
alla rete oncologica, la rete della riabilitazione, quella della salute
mentale e la piattaforma di chirurgia, quindi la presentazione del modello
del Dipartimento di prevenzione in ottica One Health, della telemedicina,
dell’ecosistema digitale e del fascicolo sanitario 2.0.
Un ulteriore elemento di innovazione del Piano sarà anche la sua nuova
identità visiva e comunicativa, costruita attorno al nuovo brand regionale
“Umbria In Salute”, simbolo di un cambiamento culturale che accompagnerà
tutte le politiche sociosanitarie regionali come elemento distintivo di
riconoscibilità e un sistema sanitario unico e coordinato, valorizzandone
l’identità e l’appartenenza collettiva.
Accanto a questa nuova identità, il Piano rilancia con forza l’impegno
della Regione Umbria sul fronte dei diritti e della tutela delle persone
più fragili con la campagna “Umbria contro ogni forma di violenza”. Questa
linea strategica integra azioni concrete contro la violenza di genere, il
bullismo, le discriminazioni, l’abuso su minori, gli episodi di violenza
verso operatori sanitari e ogni altra forma di prevaricazione.
“Non può esserci salute senza sicurezza e rispetto per la dignità delle
persone – conclude la Presidente Stefania Proietti – Il nostro Piano pone
al centro la tutela dei più deboli, promuovendo una sanità inclusiva che
non tollera nessuna forma di violenza, dentro e fuori le strutture
sanitarie. Questa battaglia culturale è parte integrante del nostro impegno
per una Regione più giusta e coesa”.