
Un recente sondaggio condotto da Ipsos, pubblicato in occasione del Giorno della Vittoria in Europa (VE), ha rivelato dati sorprendenti riguardo al patriottismo e alla disponibilità degli inglesi a difendere il proprio paese in caso di conflitto. Il 48% degli intervistati ha dichiarato che non combatterebbe per il Regno Unito “in nessuna circostanza”, mentre solo il 35% ha affermato che sarebbe disposto a mettere a rischio la propria vita per proteggere la nazione. Un ulteriore 17% ha dichiarato di non essere sicuro della propria disponibilità a combattere, segnalando una preoccupante incertezza riguardo alla difesa nazionale.
La divisione tra i sessi è netta: il 49% degli uomini ha dichiarato che prenderebbe le armi in caso di necessità, rispetto al 21% delle donne. Inoltre, le differenze politiche sono altrettanto evidenti. I sostenitori dei Liberal Democratici, in particolare quelli contrari alla Brexit, sono risultati i meno propensi a difendere la Gran Bretagna. Al contrario, i sostenitori del partito Reform UK, guidato da Nigel Farage, sono i più disposti a sacrificarsi per il paese.
Anche l’età sembra giocare un ruolo significativo. I giovani tra i 18 e i 34 anni sono quelli più inclini ad arruolarsi, con il 42% disposto a combattere, rispetto al 28% tra i 35 e i 54 anni. Questo divario generazionale potrebbe indicare un cambiamento nelle percezioni del patriottismo e del dovere verso la propria nazione.
Richard Gill, ufficiale in pensione dell’esercito britannico e veterano delle guerre in Afghanistan e Iraq, ha commentato questi risultati con preoccupazione: “Il fatto che così tante persone si rifiutino di combattere per la Gran Bretagna è sintomo di un profondo malessere nazionale. Abbiamo smesso di insegnare l’orgoglio per il nostro Paese, la sua storia e i suoi valori”. Secondo Gill, una nazione insicura non può aspettarsi che i suoi cittadini la difendano, e questa situazione deve cambiare per garantire la sicurezza futura del paese.
Il declino del patriottismo tra i britannici è stato anche alimentato da critiche verso le forze armate, accusate di abbracciare l’ideologia “woke” a scapito del reclutamento. Nel 2023, è emerso che, nel tentativo di aumentare la diversità etnica, la Royal Air Force aveva smesso di reclutare “inutili piloti bianchi maschi”, nonostante la maggioranza della popolazione britannica sia di origine bianca.
Inoltre, il numero di soldati attivi nell’esercito britannico ha raggiunto il livello più basso dalla fine delle guerre napoleoniche, evidenziando ulteriormente il calo dell’impegno verso la difesa nazionale.
Interessante notare che, sebbene la Gran Bretagna sembri attraversare una fase di declino del patriottismo, i sentimenti patriottici nel paese sono ancora più forti rispetto alla Germania. Un sondaggio condotto lo scorso anno ha rivelato che sei persone su dieci in Germania non avrebbero preso le armi per proteggere il loro paese, mentre solo il 38% degli intervistati sarebbe disposto a farlo.