
(AGENPARL) – Wed 07 May 2025 Comunicato stampa
Le Pigotte dell’UNICEF al Policlinico per i bambini malnutriti del mondo
Modena, mercoledì 7 maggio, 2025 – Torna oggi l’appuntamento con le pigotte in degenza pediatrica, una tradizione UNICEF ormai pluriennale, nella settimana della Festa della Mamma, nello spirito della “Convenzione dei diritti dei bambini e delle bambine” adottata dall’Assemblea Generale ONU nel 1989 e ratificata in ben 196 Stati.
La consegna è avvenuta stamattina nell’atrio della Pediatria del Policlinico di Modena. La delegazione di UNICEF era composta da Carla Ferri e Fiorella Balli, e Benedetta Petocchi fra le volontarie Unicef. Con loro Franca Bassoli e Gabriela Guidetti, Zona Soci Coop Modena Città, Giovanna Vignoli dell’Associazione C.I.D., Curare Il Dolore ONLUS, e Franca Corradi di Auser che hanno sostenuto l’iniziativa. Ad accogliere la delegazione di UNICEF, il dottor Pier Luca Ceccarelli, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile, il prof. Lorenzo Iughetti, Direttore della Pediatria, la dottoressa Anna Rita Di Biase della Pediatria, il dottor Giovanni Palazzi, Referente dell’Oncoematologia Pediatrica e Maria Cifuni, Coordinatrice infermieristica della degenza, una delegazione di medici e infermieri, le maestre dello Spazio Incontro del Comune di Modena Ivana Carri insieme a quelle della Scuola Primaria Ospedaliera “Giacomo Grossi”, Carmen Franzese e Anita Barbi.
“La Pigotta – ha spiegato la prof.ssa Fiorella Balli di UNICEF – non è solo un gioco, rappresenta anche un mezzo per sostenere la lotta alla violenza, alle malattie e il superamento delle discriminazioni dei bambini; Quest’anno il ricavato della manifestazione sarà devoluto da UNICEF per i bambini malnutriti”.
“Le Pigotte dell’UNICEF sono una bellissima tradizione – hanno ringraziato il dottor Ceccarelli e il prof. Iughetti – che ogni anno accogliamo con piacere qui in Degenza pediatrica perché fanno felici i nostri bambini. Le pigotte, inoltre, creano un ponte verso l’esterno che ci consente non solo di aiutare i bambini meno fortunati ma anche di accendere i riflettori sui gravi problemi dell’infanzia nel mondo.”