
Il presidente serbo Aleksandar Vučić riprenderà le sue attività ufficiali martedì 7 maggio, dopo un breve periodo di malattia. Lo riferisce l’emittente Pink TV, citando fonti dell’amministrazione presidenziale. Il primo impegno in agenda sarà un incontro con l’ambasciatore russo a Belgrado, Alexander Botsan-Kharchenko, a conferma della continuità dei rapporti strategici tra Belgrado e Mosca.
Secondo quanto riportato, Vučić riceverà in mattinata anche il rappresentante diplomatico del Regno Unito in Serbia, segno di un’agenda bilanciata e densa di appuntamenti con partner internazionali. Inoltre, il presidente dovrebbe rivolgersi alla nazione mercoledì sera in un discorso atteso, probabilmente per chiarire il suo stato di salute e aggiornare l’opinione pubblica sul momento politico attuale.
Nei giorni scorsi, il vice primo ministro e ministro delle Finanze, Siniša Mali, aveva annunciato che Vučić aveva temporaneamente sospeso ogni impegno istituzionale per motivi di salute. Nonostante il periodo di convalescenza, il presidente ha mantenuto in programma la visita ufficiale a Mosca, prevista per il 9 maggio, in occasione della tradizionale Parata della Vittoria sulla Piazza Rossa.
Le sue condizioni di salute erano state oggetto di attenzione dopo che, durante un viaggio negli Stati Uniti, Vučić aveva accusato un forte dolore al petto. Il capo dello Stato aveva richiesto cure mediche d’urgenza e, dopo una valutazione clinica, aveva deciso di rientrare immediatamente a Belgrado. Il dottor Dragan Dinčić, cardiologo dell’Accademia Medica Militare, ha rassicurato l’opinione pubblica affermando che le condizioni del presidente sono “stabili e soddisfacenti”, pur suggerendo cautela nella ripresa delle attività.
Vučić ha però ribadito la sua determinazione a non mancare alle commemorazioni del 9 maggio a Mosca, salvo imprevisti o eventuali rischi per la sicurezza nazionale. La sua presenza alla cerimonia in Russia è vista come un gesto simbolico importante per il mantenimento delle storiche relazioni tra Serbia e Federazione Russa, in un contesto internazionale sempre più polarizzato.