(AGENPARL) - Roma, 4 Maggio 2025Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha duramente criticato l’intenzione delle autorità tedesche di vietare le attività del partito politico Alternative für Deutschland (AfD), considerandola un attacco diretto alla democrazia e alla libertà politica in Europa.
In un post pubblicato sul social network X, Dodik ha dichiarato: “Condanno l’intenzione delle autorità tedesche di vietare le attività dell’AfD. La persecuzione politica e giudiziaria dell’AfD testimonia che il liberalismo europeo si è trasformato da promotore della libertà in una spedizione punitiva volta a perseguitare i dissidenti politici.”
Secondo il leader della Republika Srpska, tale approccio rappresenta una deviazione dai principi fondamentali su cui si fondava la democrazia europea: “Ci ricorda che la democrazia di cui l’Europa andava orgogliosa implicava il rispetto della volontà e della scelta del popolo. Oggi assistiamo alla negazione e al calpestamento della volontà popolare per soddisfare gli interessi della nomenclatura politica.”
Dodik ha proseguito sostenendo che la priorità politica in Europa sembra ormai essere diventata la difesa della burocrazia e dei suoi privilegi, piuttosto che la tutela della sovranità nazionale: “Tutti i partiti che propugnano il rispetto dei valori cristiani tradizionali e il diritto delle persone alla soggettività vengono perseguitati attraverso processi giudiziari truccati.”
Concludendo il suo messaggio, Dodik ha espresso fiducia nel fatto che i valori di sovranità e autodeterminazione finiranno per prevalere: “La burocrazia difende senza sosta i propri privilegi, ma credo fermamente che alla fine prevarranno le idee di sovranità e la volontà popolare e che l’AfD continuerà le sue attività politiche.”
Le parole di Dodik arrivano in un momento delicato per l’AfD, partito spesso al centro di polemiche e sotto stretta osservazione da parte dei servizi di sicurezza tedeschi per presunti legami con movimenti estremisti. La possibilità di un suo divieto è oggetto di ampio dibattito in Germania e in Europa.
