
Banja Luka – Il governo della Republika Srpska ha ribadito il suo pieno sostegno all’Accordo di Dayton e all’ordine costituzionale della Bosnia-Erzegovina nel suo 33° rapporto ufficiale presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, respingendo fermamente qualsiasi intenzione secessionista.
Nel documento si sottolinea che la Republika Srpska “non ha assolutamente alcun piano di secessione” e che sostiene invece l’applicazione coerente del testo originario dell’Accordo di Dayton, firmato nel 1995 per porre fine alla guerra in Bosnia. Tale applicazione include il rispetto della sovranità e integrità territoriale della Bosnia-Erzegovina, così come della sua Costituzione.
Richiamo al dialogo interno e alla mediazione internazionale
La leadership della Republika Srpska ritiene che l’attuale crisi politica nel Paese possa essere risolta solo attraverso un dialogo sincero tra i tre popoli costituenti – bosgnacchi, serbi e croati – con l’assistenza della comunità internazionale. “Siamo pronti a iniziare subito e senza indugio questo dialogo”, afferma il documento, che invita anche i governi stranieri a rispettare gli obblighi derivanti dagli accordi internazionali.
Rifiuto della violenza e sostegno alla missione EUFOR
Il rapporto mette in evidenza l’impegno della Republika Srpska per una risoluzione pacifica delle divergenze politiche. “La Republika Srpska esclude categoricamente ogni uso della violenza” e coopera attivamente con la missione EUFOR Althea, arrivando persino a proporne un rafforzamento “per garantire ai cittadini che la pace non è in pericolo”.
Accuse agli alti rappresentanti e alla giustizia centrale
Una parte centrale del documento è dedicata alle critiche verso l’operato degli alti rappresentanti internazionali e al presunto allontanamento dallo spirito di Dayton. Il rapporto denuncia “una campagna sistematica, sostenuta da alcuni partiti bosniaci e dagli alti rappresentanti, per distruggere il compromesso di Dayton e instaurare uno Stato unitario centralizzato sotto il controllo di Sarajevo”.
Secondo la Republika Srpska, le istituzioni giudiziarie centrali sono “strumentalizzate da influenze esterne” e mostrano un preoccupante disinteresse per le “continue violazioni dell’assetto costituzionale e della distribuzione dei poteri”.
Dayton come fondamento della pace
Infine, il rapporto richiama l’attenzione sull’essenza del compromesso di Dayton: una struttura federale e consociativa che, pur non soddisfacendo pienamente nessuna delle parti, ha garantito una pace duratura e una coesistenza politica tra i tre popoli. Il testo sottolinea che l’equilibrio è stato raggiunto devolvendo la maggior parte delle competenze alle entità e prevedendo meccanismi di tutela, come la presidenza tripartita, per proteggere gli interessi specifici di ciascun gruppo etnico.
La Republika Srpska ribadisce quindi il suo impegno a lavorare all’interno di questo quadro, chiedendo al tempo stesso che gli altri attori politici e istituzionali rispettino gli stessi principi per evitare ulteriori tensioni nel Paese.