
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha rilasciato un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse, in cui ha ribadito che la Republika Srpska non ha piani secessionisti, ma esprime un forte senso di insoddisfazione verso lo stato attuale della Bosnia-Erzegovina, definito “una realtà surreale”.
“Non abbiamo intenzioni separatiste. Ma la Bosnia-Erzegovina è un peso per noi. È un’entità in cui ci troviamo solo perché costretti dalle circostanze”, ha dichiarato Dodik. “E per quanto ne so, nemmeno l’Unione Europea sembra soddisfatta di questa situazione.”
Nel colloquio con il quotidiano austriaco, il leader serbo-bosniaco ha anche commentato le decisioni di Germania e Austria di vietargli l’ingresso nei loro territori, sottolineando di non aver mai interferito negli affari interni di quei paesi, a differenza – ha affermato – di certi politici tedeschi e austriaci che, invece, “tentano di influenzare gli sviluppi interni della Bosnia-Erzegovina”.
“Non verrò più in Austria, ma è l’Austria a perderci di più”, ha detto Dodik, aggiungendo che molti cittadini della Republika Srpska lavorano nel paese alpino. “Dico loro di essere riconoscenti ai paesi in cui vivono, ma di non dimenticare la loro patria.”
Dodik ha poi chiarito di distinguere il popolo austriaco dalla classe politica, affermando di rispettare lo Stato austriaco, i suoi successi e i suoi valori. Tuttavia, non ha risparmiato critiche a certi rappresentanti del governo, definendo alcuni ministri “idioti”.
“Quando vedo che la ministra degli Esteri austriaca, Beate Meinl-Reisinger, da poco in carica, arriva a Sarajevo e si lascia influenzare dai complimenti ricevuti, mi chiedo che tipo di comportamento sia”, ha detto Dodik, criticando il fatto che “durante una cena, alcuni musulmani le abbiano sussurrato qualcosa contro di me, e lei poi abbia fatto una dichiarazione politica basata su quelle parole”.
Il Presidente della Republika Srpska ha infine affermato di rispettare il cancelliere austriaco, ma di rivendicare “il diritto di non rispettare i ministri che non rispettano me”.