
(AGENPARL) – Fri 02 May 2025 Oggetto: Un gruppo di ricercatori internazionale coordinato da Unimore ha messo a punto un metodo innovativo che svela la struttura della Terra
COMUNICATO STAMPA
Un gruppo di ricerca Unimore ha coordinato un team internazionale nel mettere a punto un metodo innovativo che offre nuovi elementi per comprendere meglio le proprietà fisiche del mantello terrestre, fondamentali per spiegare la dinamica della tettonica a placche.
Il gruppo di ricerca sulla crosta oceanica di Unimore, guidato dal Prof. Daniele Brunelli, ha coordinato un team internazionale e messo a punto un metodo per svelare la struttura e composizione del mantello terrestre. I risultati, pubblicati sulla prestigiosa rivista Science Advances, rivelano l’esistenza di discontinuità litologiche di scala chilometrica che ridefiniscono l’interpretazione della struttura interna del nostro pianeta.
“Con questa ricerca abbiamo raggiunto due obiettivi fondamentali: da un lato, abbiamo definito un metodo per estrarre informazioni sulla composizione del mantello terrestre; dall’altro, abbiamo identificato nuove componenti litologiche mai descritte prima – spiega il Prof. Brunelli – Il mantello terrestre che noi studiamo è il luogo in cui si formano i magmi ed è il mezzo che guida la tettonica delle placche. Questa parte attiva del nostro pianeta non è fisicamente accessibile, e le informazioni si ottengono indirettamente tramite studi geofisici (sismica, gravità e magnetometria). Il nostro approccio si basa sull’analisi della composizione delle lave prodotte nelle zone fredde del mantello, dove a causa della diffusione termica durante la fusione si estraggono magmi generati da specifiche singolarità litologiche.”
Il team del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, composto dalla Prof. Anna Cipriani (responsabile del Laboratorio Geochimico), dal Prof. Federico Lugli, e dalla dottoressa Léna Verhoest, ha analizzato e studiato la composizione isotopica di lave campionate lungo la dorsale medio-Atlantica durante una spedizione oceanografica internazionale guidata dal Prof. Brunelli. Nel 2019, i ricercatori Unimore si sono immersi negli abissi con il sottomarino Nautile ed hanno raggiunto la profondità di oltre sei chilometri all’intersezione della mega faglia Romanche in Atlantico Equatoriale.