
Con una comunicazione ufficiale diramata oggi, il Gran Maestro prorogato del Grande Oriente d’Italia (GOI), Stefano Bisi, ha dato avvio a una profonda frattura all’interno del panorama massonico italiano. Bisi ha concesso ai membri del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA) un termine “perentorio” di 15 giorni per decidere se restare fedeli al tradizionale e legittimo RSAA — ponendosi così “fuori dall’Ordine” del GOI — oppure aderire al nuovo “Rito del Grande Oriente d’Italia”, ribattezzato informalmente “GOI-style”.
Il nuovo corpo rituale è descritto come “conforme all’ordinamento del GOI”, formula che, sottolineano fonti vicine al RSAA, rivela l’assenza di regolarità, legittimità e riconoscimento da parte delle giurisdizioni scozzesi internazionali. In sostanza, il “Rito GOI-style” si configura come una creazione interna al solo ambito nazionale, priva di legami con la tradizione scozzese mondiale, analogamente a quanto già avviene con altri corpi massonici come l’ALAM.
Secondo quanto riportato in precedenza da Agenparl, questo nuovo rito rappresenterebbe un’emanazione diretta del GOI basata su una sentenza della Corte di Cassazione del 2002, la quale afferma l’universalità dei simboli e dei rituali scozzesi. Tuttavia, sul piano della regolarità internazionale, ciò non basta: il “Rito GOI-style” risulta, nei termini del linguaggio massonico, un corpo “spurio”.
La posta in gioco per i Fratelli del RSAA è alta. La loro scelta entro due settimane determinerà se continuare a operare sotto l’egida della legittimità riconosciuta dalla tradizione scozzese internazionale — con sede giuridica a Roma, in Piazza del Gesù 47 — oppure accettare di proseguire in un percorso autonomo, ma privo di riconoscimenti esterni.
La comunità massonica osserva con attenzione, mentre si consuma una delle rotture più rilevanti nella storia recente della Massoneria italiana.
RISVOLTI LEGALI
- La sentenza della Cassazione del 2002 Il GOI si appoggia a una sentenza della Corte di Cassazione che afferma l’universalità dei simboli e rituali scozzesi, interpretandola come legittimazione a creare un proprio corpo rituale. Tuttavia, la stessa sentenza non conferisce alcuna autorità a riprodurre o rappresentare ufficialmente il Rito Scozzese a livello internazionale. La giurisprudenza si limita a stabilire che i simboli sono beni culturali comuni, non che chiunque possa istituire una giurisdizione “regolare”.
- Assenza di riconoscimenti esterni Dal punto di vista della legittimità giuridica internazionale massonica, il nuovo rito non ha alcun riconoscimento dalle Supremi Consigli del Rito Scozzese Antico e Accettato che operano secondo la cosiddetta Catena d’Unione Universale. Senza tale riconoscimento, l’attività rituale non può essere considerata “regolare” nel senso della tradizione scozzese.
- Questione di continuità giuridica Il RSAA con sede in Piazza del Gesù 47 rappresenta la continuità storica e giuridica del Rito Scozzese in Italia. Il nuovo rito GOI-style, pur potendo esercitare sul piano nazionale, si configura come una nuova entità e non come legittimo erede della tradizione scozzese.
RISVOLTI SIMBOLICI E MASSONICI
- Regolarità vs. Riconoscimento In Massoneria, “regolarità” significa aderire a un sistema di principi condivisi e approvati da una catena mondiale di obbedienze. Il “riconoscimento” è l’atto formale tramite cui una giurisdizione accetta l’altra come legittima. Il RSAA ha entrambi. Il nuovo rito GOI-style non possiede né regolarità né riconoscimento, rendendolo un corpo rituale autonomo ma isolato.
- Frattura dell’unità simbolica Il passaggio di Fratelli dal RSAA al nuovo rito equivale a un abbandono della linea iniziatica tradizionale scozzese. I gradi superiori (dal 4° al 33°) vengono gestiti secondo un’altra interpretazione rituale, scollegata dalla catena storica che risale al 1801 con il Supremo Consiglio di Charleston.
- Conseguenze sulla progressione iniziatica Chi aderisce al rito GOI-style potrebbe non vedere riconosciuti i propri gradi al di fuori dell’Italia, o anche all’interno, da parte di Supremi Consigli regolari. Questo rende problematico il proseguimento di un percorso simbolico condiviso a livello internazionale.
Tabella Comparativa: RSAA vs Rito GOI-style
Caratteristica | RSAA (Regolare e Riconosciuto) | Rito GOI-style (Nuovo, Interno al GOI) |
Fondamento giuridico | Obbedienza storica, autonoma e indipendente | Istituito unilateralmente dal GOI, basato su interpretazione legale |
Riconoscimento internazionale | Riconosciuto dai Supremi Consigli del mondo | Nessun riconoscimento internazionale |
Regolarità massonica | Sì (secondo i canoni della tradizione scozzese mondiale) | No, considerato “spurio” nel linguaggio massonico |
Sede giuridica | Piazza del Gesù 47, Roma | Sotto l’amministrazione del GOI |
Tradizione rituale | In linea con Charleston 1801 e la catena d’unione scozzese | Adattata alle esigenze e struttura del GOI |
Autorità rituale | Supremo Consiglio autonomo | Diretta o influenzata dal Gran Maestro GOI |
Gradi concessi | Dal 4° al 33°, secondo il sistema scozzese universale | Non chiaramente riconosciuti all’estero |
Possibilità di intervisite estere | Sì, presso obbedienze riconosciute nel mondo | No, o molto limitate |
Posizione simbolica | Custode della tradizione e continuità iniziatica | Interpretazione interna, non universale |
Conseguenze per i membri | Mantenimento della regolarità e riconoscimento | Rischio di isolamento simbolico e rituale |