
Banja Luka, 21 aprile 2025 – Le tensioni politiche nella Republika Srpska si acuiscono ulteriormente dopo le recenti dichiarazioni dell’Alto Rappresentante Kristijan Schmidt, che in un’intervista ai media tedeschi ha espresso fiducia nel “riorientamento” della Republika Srpska attraverso un’opposizione più forte, capace di assumersi responsabilità di governo. Tali parole hanno scatenato reazioni immediate da parte dei vertici dell’esecutivo della Republika Srpska, che vedono in queste affermazioni l’ennesimo tentativo di interferenza esterna nei processi politici interni.
Il primo ministro della Republika Srpska, Radovan Višković, ha risposto con fermezza, ribadendo la posizione del suo governo: “Per me, Schmidt non esiste”. Ha inoltre accusato l’opposizione di collaborare apertamente con Schmidt, nel tentativo di prendere il potere senza il sostegno del popolo.
“Né l’opposizione riuscirà a rafforzarsi per prendere il potere, perché i cittadini non glielo permetteranno. Mentre noi lottiamo per la sopravvivenza della Republika Srpska, loro incontrano ogni giorno coloro che lavorano contro di noi: Schmidt e i suoi alleati”, ha affermato Višković.
Schmidt e l’opposizione: incontro quotidiano?
Secondo il premier, i contatti tra l’opposizione e Schmidt sono ormai noti a tutti, “persino agli uccelli sui rami”, e rappresentano un’ulteriore prova di un’agenda parallela che ignora il volere dei cittadini. Le affermazioni di Schmidt, che non gode del riconoscimento ufficiale del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, rafforzano, secondo Višković, la percezione di un’ingerenza illegittima negli affari interni della Republika Srpska.
Anche il professor Drago Vuković, docente presso l’Università di Sarajevo Est, ha sollevato dubbi sull’efficacia di tali manovre, sottolineando come le elezioni restino l’unico strumento democraticamente legittimo per accedere al potere.
“Non credo che l’opposizione nasconda molto la sua collaborazione con Schmidt. Tuttavia, è tutto fuorché produttivo, perché Schmidt ha un problema di legittimità”, ha dichiarato Vuković. “Ciò che stanno facendo, chiedendo supporto esterno, è sintomo della loro debolezza.”
I giochi politici dell’opposizione
Nel frattempo, alcuni rappresentanti dell’opposizione confermano l’intenzione di intensificare i contatti politici a livello nazionale. Il leader del PDP Draško Stanivuković ha dichiarato che dopo le festività pasquali riprenderanno gli incontri con HDZ e la cosiddetta “troika”.
“Non vediamo alcun problema nel continuare i dialoghi. Se il divario con gli altri diventerà incolmabile, ce ne faremo una ragione”, ha detto Stanivuković.
Il rischio di compromessi pericolosi
Per l’SNSD, partito di maggioranza nella Republika Srpska, questi tentativi dell’opposizione rappresentano un pericolo concreto per l’autonomia dell’entità. Il deputato Miroslav Vujičić accusa l’opposizione di voler ottenere il potere a qualsiasi costo, anche al prezzo di compromessi dannosi.
“Chi è disposto a cedere competenze e accettare pressioni esterne pur di entrare nel governo, sta seguendo una linea politica distruttiva. I cittadini lo hanno già capito alle ultime elezioni e continueranno a punirli”, ha affermato Vujičić.
La lotta politica nella Republika Srpska si sta spostando sempre più dal confronto interno a una dinamica condizionata da attori esterni. L’opposizione, consapevole della propria debolezza elettorale, sembra cercare legittimazione fuori dai confini della Republika Srpska, facendo leva sull’appoggio diplomatico e su figure controverse come Kristijan Schmidt. Tuttavia, analisti e rappresentanti del governo avvertono che solo il voto popolare può determinare chi ha il diritto di governare – e su questo terreno, l’opposizione, almeno per ora, non sembra avere il sostegno necessario.