
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha espresso pubblicamente la propria gratitudine al ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergei Lavrov, per il continuo sostegno espresso nei confronti della Republika Srpska e dell’attuazione degli Accordi di Dayton.
“Grazie al Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, Sergei Lavrov, per il suo sostegno alla Republika Srpska e agli accordi di pace di Dayton”, ha scritto Dodik in un post pubblicato sul social network X (ex Twitter), sottolineando la solidità delle relazioni tra Banja Luka e Mosca.
Il messaggio del presidente segue la ricezione di una lettera formale da parte del ministro Lavrov, in cui il capo della diplomazia russa ribadisce la posizione di Mosca sulla Bosnia-Erzegovina. Nella missiva, Lavrov afferma che la Russia “segue attentamente” l’evolversi della situazione politica nel Paese e appoggia gli sforzi di Dodik nella difesa dei poteri costituzionali attribuiti alla Republika Srpska dall’Accordo di Dayton del 1995.
“Mosca sostiene gli sforzi intrapresi dal presidente Dodik per proteggere le competenze costituzionali della Republika Srpska e per difenderne i legittimi interessi, in conformità con gli Accordi di pace di Dayton,” si legge nel testo.
Un sostegno politico di peso
Il sostegno russo rappresenta un importante appoggio internazionale per Dodik, che da tempo denuncia quello che definisce un “processo di centralizzazione illegittimo” da parte delle istituzioni centrali della Bosnia-Erzegovina, sostenuto da una parte della comunità internazionale. In più occasioni, Dodik ha ribadito che il rispetto letterale degli Accordi di Dayton è l’unica garanzia per la stabilità politica e istituzionale del Paese.
La lettera di Lavrov arriva in un momento particolarmente delicato per la politica interna bosniaca, segnata da tensioni tra i livelli istituzionali e accuse reciproche tra le entità del Paese. Il sostegno russo si inserisce dunque nel contesto di un più ampio confronto geopolitico che coinvolge anche i rapporti tra l’Occidente e la Russia nella regione balcanica.
Il richiamo agli Accordi di Dayton
Firmati a Parigi nel 1995, gli Accordi di Dayton misero formalmente fine alla guerra in Bosnia-Erzegovina, creando una struttura istituzionale complessa che divide il Paese in due entità principali: la Federazione di Bosnia ed Erzegovina e la Republika Srpska. Dodik e i rappresentanti serbo-bosniaci hanno più volte accusato le istituzioni centrali e l’Ufficio dell’Alto Rappresentante (OHR) di aver alterato lo spirito originario dell’accordo attraverso imposizioni e modifiche unilaterali.
Con la sua lettera, Lavrov riafferma la linea storica della Federazione Russa, che si è sempre opposta a qualunque tentativo di modificare l’equilibrio sancito da Dayton senza il consenso di tutte le parti.
