
(AGENPARL) – Thu 17 April 2025 *COMUNICATO STAMPA DEL 17 APRILE 2025*
*Il paradosso-Prato, fra eccellenza tessile e delinquenza senza quartiere:
rabbia e costernazione*
A Prato stiamo assistendo a eventi di gravità inimmaginabile: si parla di
mafia cinese, di delinquenza organizzata che uccide, incendia, sfrutta i
lavoratori, intimidisce chi cerca di non piegarsi a sistemi inumani.
Purtroppo quanto l’Unione Industriale Pratese, oggi Confindustria Toscana
Nord, diceva già a fine anni Novanta, quasi del tutto inascoltata quando
parlava di illegalità che poteva diventare molto pericolosa, non solo era
vero: lo era perfino al di là delle più tetre previsioni.
Parallelamente a quanto accadeva in quel mondo, c’è la storia del tessile
di Prato, quello “vero” della produzione di tessuti e filati tipica del
distretto, segmento tecnicamente contiguo ma sia organizzativamente che per
livello di gamma del tutto diverso dall’abbigliamento e maglieria in cui si
concentrano le attività manifatturiere cinesi (accanto, non va mai
dimenticato, a una minoranza di realtà italiane di tutto rispetto).
Una storia, quella del tessile pratese, fatta di impegno per raggiungere il
livello di vera eccellenza che gli compete oggi: eccellenza per livello
qualitativo dei prodotti ma anche per responsabilità ambientale e sociale.
La generalità delle imprese tessili pratesi – fatte salve le mele marce che
fra le 2.300 aziende locali del settore in senso stretto esistono
certamente – rispetta le leggi sulla sicurezza, le regole ambientali e le
imposizioni fiscali; adotta e segue i contratti di lavoro nazionali più
qualificati; crede nella formazione e nel benessere dei lavoratori.
Queste aziende di eccellenza non solo soffrono dei tanti problemi che
affliggono le produzioni del mondo della moda – dal ristagno dei mercati ai
costi energetici, dalle fibrillazioni a livello internazionale per guerre e
dazi ai tanti gap che affliggono il sistema-Italia – ma trovano la propria
reputazione infangata dall’essere di fatto associate a realtà del
territorio che offendono e ledono gravemente l’immagine di Prato.
L’economia pratese vive quindi un paradosso tanto incredibile quanto reale:
due settori contigui, il tessile e l’abbigliamento, talvolta confusi nella
dizione, che non si assomigliano affatto – nella loro generalità, con tante
e importanti eccezioni – nel rapporto con la legalità e con il secondo che
macchia e danneggia la reputazione del primo.
Cosa possono fare le imprese sane, in questo quadro?
In primo luogo Confindustria Toscana Nord, oltre a continuare a far sentire
la propria voce di denuncia, ribadisce con forza la volontà di collaborare
con le autorità mettendosi a disposizione di queste con l’apporto della
propria conoscenza del territorio. Plauso a chi si sta adoperando per
sanare una situazione ormai così compromessa: la magistratura, le forze
dell’ordine, gli enti di vigilanza, le istituzioni tutte che intendano
affrontare seriamente il problema. Riteniamo doveroso supportare chi si
impegna per contrastare l’illegalità e la vera e propria criminalità che si
sono sviluppate a Prato.
L’altra sfida è la valorizzazione della parte buona del distretto: una
sfida complicatissima, su cui l’associazione sta effettuando riflessioni
rese ardue da molti fattori, primo fra tutti la natura di semilavorati dei
prodotti del settore tessile. Un limite, questo, per quanto riguarda il
pubblico generalista, che fa legittimamente fatica a comprendere la
differenza fra tessile in senso stretto e le cosiddette “imprese tessili
cinesi di Prato” tante volte menzionate ma che sono imprese
dell’abbigliamento e della maglieria. La buona notizia è che invece la
business community internazionale del settore moda conosce bene la
differenza e, pur turbata da quello che sta accadendo sul territorio e che
richiede talvolta chiarimenti e spiegazioni, al tessile pratese riconosce i
meriti che gli competono.
Ma questo non basta per porre fine alla rabbia e alla costernazione delle
imprese nel vedere il nome della città associato a fenomeni di delinquenza
gravissimi come quelli che stanno emergendo.
Per contattare l’ufficio stampa:
Le informazioni contenute nella presente comunicazione e i relativi
allegati possono essere riservate e sono, comunque, destinate
esclusivamente alle persone o alla Società sopraindicati.
La diffusione,
distribuzione e/o copiatura del documento trasmesso da
parte di qualsiasi
soggetto diverso dal destinatario è proibita, sia ai
sensi dell’art. 616
c.p., che ai sensi del Regolamento UE 679/2016.
Se avete ricevuto questo
messaggio per errore, vi preghiamo di
distruggerlo e di informarci
I Suoi dati personali sono trattati in conformità
Regolamento 679/2016.
Per maggiori informazioni sul trattamento e
sull’informativa visiti il ns. sito