
(AGENPARL) – Tue 15 April 2025 DIFESA: MULE, “IL 2% È IL MINIMO PER GARANTIRE PROTEZIONE AL PAESE”
“Il 2% per la spesa militare significa circa 8 miliardi in più rispetto a quanto l’Italia spende oggi. Sembra una cifra enorme, ma va messa nel contesto: in un mondo in cui miliardi si muovono continuamente su ogni fronte – economico, energetico, digitale – questa spesa non è un lusso, è una necessità, si tratta di garantire la sicurezza e la libertà. Oggi, se l’Italia venisse attaccata sul piano cibernetico o militare, non sarebbe in grado di reggere l’urto. Quando parliamo di investimenti in difesa, quindi, parliamo anche di protezione delle infrastrutture civili. Un attacco informatico potrebbe mettere fuori uso ospedali, acquedotti, trasporti. La sicurezza non è un concetto astratto: è ciò che ci permette di vivere normalmente ogni giorno. La pace, per esistere, va difesa. Una casa senza antifurto non è sicura e lo stesso vale per un Paese senza un sistema di difesa credibile. Non si parla solo di armi offensive, ma di difese concrete, come sistemi anti-hacker, batterie antiaeree e antimissile, navi per difendere le nostre rotte commerciali. L’articolo 52 della Costituzione lo dice chiaramente: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.” Difendere la patria oggi significa avere strumenti tecnologici, capacità operative e risorse economiche adeguate. Anche 10 miliardi, in un bilancio come quello italiano, possono fare la differenza tra vulnerabilità e resilienza. Non è questione ideologica, è una valutazione concreta sul grado minimo di sicurezza che un Paese deve garantire ai propri cittadini.” Lo ha detto Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, ospite ad Agorà su Rai3.
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