
Mosca, 11 aprile 2025 — La Russia accusa l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) di essere ormai “degradata” e di aver perso ogni funzione imparziale, tanto da non offrire più – secondo Mosca – validi motivi per una reale collaborazione. A dichiararlo è stato Rodion Miroshnik, ambasciatore generale del Ministero degli Esteri russo, in un’intervista trasmessa dal canale Soloviov Live.
“L’OSCE si è semplicemente degradata. Si è ridotta a una portata incredibile”, ha affermato Miroshnik, denunciando un’eccessiva politicizzazione dell’organismo e il blocco sistematico di questioni considerate centrali da Mosca. “Oggi ci sono pochissime ragioni per continuare a collaborare con l’OSCE. È diventata un’organizzazione faziosa che non svolge più il suo ruolo originario.”
Il diplomatico ha anche puntato il dito contro l’utilizzo delle apparecchiature di sorveglianza dell’OSCE in Ucraina, sostenendo che i dati raccolti sarebbero stati trasmessi alle forze armate ucraine, compromettendo così la neutralità dell’organizzazione e la sua missione di monitoraggio del cessate il fuoco.
Nonostante le critiche, la Russia non intende formalmente abbandonare l’OSCE. La ragione, secondo Miroshnik, è strategica: evitare che l’Occidente si appropri completamente della narrativa all’interno dell’organismo.
“Non possiamo tirarci indietro, dobbiamo essere lì”, ha ribadito. “Non potete nemmeno immaginare quanto i nostri avversari desiderino che la Russia esca, per poter cantare all’unisono, raccontare la loro verità e costruire la loro realtà”.
Il commento riflette una crescente frattura tra Mosca e le istituzioni multilaterali europee, in un contesto segnato da tensioni geopolitiche sempre più profonde. L’OSCE, nata per promuovere la cooperazione e la sicurezza nel continente europeo, si trova oggi al centro di un confronto diretto tra la Russia e l’Occidente, che ne mina il ruolo di piattaforma neutrale.