
(AGENPARL) – Wed 09 April 2025 Piano Regolatore Roma, Barbera (Prc): “la Giunta Gualtieri travolta dalla
bocciatura della Soprintendenza. No a colate di cemento legalizzate!”
“Apprendiamo con soddisfazione, ma senza stupore, della sonora bocciatura,
da parte della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio,
delle modifiche alle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano
Regolatore Generale approvate dall’Assemblea Capitolina lo scorso 11
dicembre. La notizia diffusa oggi da AdnKronos non fa che confermare quanto
Rifondazione Comunista, insieme a numerose realtà civiche, urbanisti e
tecnici indipendenti, denuncia da mesi: dietro la retorica della
“semplificazione” e della “rigenerazione urbana” si nasconde un gigantesco
favore ai poteri immobiliari e speculativi. La Giunta di centrosinistra ha
scelto di calpestare ogni principio di trasparenza, partecipazione e tutela
dell’interesse pubblico. Le modifiche alle NTA rappresentano una vera e
propria deregulation urbanistica, che apre le porte a trasformazioni
edilizie incontrollate, aggira i vincoli paesaggistici e ambientali,
svilisce le funzioni pubbliche e destruttura la pianificazione urbanistica
a favore di interventi spot dettati dalle logiche del mercato. Lo
denunciano con rigore e competenza associazioni come Carteinregola e Roma
Ricerca Roma, che hanno puntualmente documentato i pericoli insiti in
queste modifiche: incremento di volumetrie, destrutturazione delle
destinazioni d’uso, riduzione degli standard urbanistici e totale opacità
nei meccanismi di approvazione. Il rischio è quello di un ritorno a
pratiche speculative in stile anni ’80, camuffate da innovazione
amministrativa”. Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione
nazionale e co-Segretario della Federazione romana di Rifondazione
Comunista.
“La bocciatura della Soprintendenza – continua Barbera – non è solo un atto
tecnico, ma un giudizio politico impietoso su un’operazione condotta con
arroganza e superficialità, che mette a rischio il patrimonio storico,
paesaggistico e identitario della Capitale. Altro che “rivoluzione
urbanistica”: questa è una restaurazione cementizia, un attacco alla città
pubblica mascherato da rigenerazione! Chiediamo il ritiro immediato delle
modifiche approvate e l’apertura di un processo democratico, trasparente e
partecipato che metta al centro i bisogni reali di Roma: diritto alla casa,
mobilità sostenibile, servizi pubblici, tutela dei beni comuni. Il futuro
urbanistico della città non può essere lasciato nelle mani di chi risponde
agli interessi dei grandi costruttori e degli speculatori”.