
(AGENPARL) – Mon 07 April 2025 COMUNICATO STAMPA CNEL: SU IMPRESE SEQUESTRATE STRATEGIA INTEGRATA DI INTERVENTO
Convegno a Villa Lubin con il ministro Urso
Si è tenuto oggi a Villa Lubin il convegno “Imprese sequestrate e confiscate: verso una strategia integrata di intervento”, organizzato a valle di un ampio lavoro istruttorio svolto dal Forum Imprese e Legalità del CNEL. L’evento è stato aperto dal presidente Renato Brunetta e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Alle spalle dell’iniziativa c’è una lunga storia di attenzione del CNEL sul tema. Negli anni ’90 le indicazioni del Consiglio, infatti, furono largamente recepite dalla legge 109/1996 sull’uso sociale dei beni sequestrati e confiscati. L’obiettivo prioritario rimane anche oggi quello di valorizzare le aziende provenienti dal circuito criminale e riconnetterle al tessuto socio-economico dei territori. Un impegno ora rafforzato dall’accordo tra CNEL, Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Il CNEL intende predisporre entro giugno un disegno di legge ad hoc.
QUADERNO CNEL SU BENI CONFISCATI: PROCEDURE ANCORA POCO EFFICACI
Durante il convegno che si è tenuto oggi a Villa Lubin è stato anche presentato il Quaderno CNEL “I beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: criticità e proposte”. Sebbene interessate negli anni da molteplici interventi normativi e regolamentari, le procedure vigenti – sottolinea il CNEL – risultano tuttora poco efficaci, considerato il numero considerevole di beni che restano inutilizzati e l’altissimo tasso di mortalità delle aziende sequestrate e confiscate. In Italia il numero di aziende e beni sottratti alla criminalità organizzata ha raggiunto dimensioni considerevoli, ma l’eccessiva durata dei procedimenti determina conseguenze spesso esiziali per le aziende che, a causa dello ‘shock di legalità’ determinato dalla perdita degli asset criminali, sono destinate alla liquidazione nella maggior parte dei casi.
BENI CONFISCATI: NEL 2023 DESTINATI 3.927 IMMOBILI
Il Quaderno CNEL sui beni confiscati, oltre a illustrare l’evoluzione normativa e il quadro giuridico vigente in materia, riporta una selezione di dati quali-quantitativi tratti dall’ultima Relazione dell’ANBSC. Con riferimento al dato cumulato, al 31 dicembre 2023 risultavano destinati 23.658 beni immobili, per una distribuzione territoriale che vede le percentuali più alte in capo a Sicilia (38, 36%), Campania (16, 36%) e Calabria (14,36). L’81% risulta trasferito agli Enti territoriali (19.071), il 13% è stato mantenuto al patrimonio dello Stato (3.091) e solo il 2% destinato alla vendita (479). Il numero di beni destinati è in aumento. Nel corso del 2023 l’Agenzia ha destinato 3.927 beni immobili, facendo registrare un aumento del 34,03% rispetto al 2022 (2.928 beni immobili). I flussi del 2023 evidenziano una distribuzione che si articola in: 2.804 beni (71,40%) trasferiti agli Enti territoriali; 433 beni (11,03%) venduti; 426 beni (10,85%) mantenuti al patrimonio dello Stato; 253 beni (6,44%) assegnati al Terzo Settore; 11 beni (0,28%) reintegrati nel patrimonio aziendale. La finalizzazione prioritaria si conferma quella del riuso sociale dei beni da parte degli Enti locali presenti nei territori che maggiormente hanno subito gli effetti distorsivi della presenza criminale. Si tratta di 2.292 beni nel 2023, pari al 58,37%.
BENI CONFISCATI. IL 95% DELLE AZIENDE DESTINATE VIENE LIQUIDATO
Per ciò che riguarda specificatamente le aziende, al 31 dicembre 2023 il numero di quelle definitivamente confiscate e destinate risulta essere pari a 2.172, distribuite prevalentemente nei due settori delle costruzioni (514) e del commercio (408). Nel solo 2023 vi sono state 319 destinazioni, rispetto alle 238 dell’anno precedente. Il dato relativo alla liquidazione delle aziende confiscate è pari al 95% ed è da attribuirsi alla mancanza di capacità patrimoniale autonoma, che è possibile rilevare fin dal momento del sequestro. Nel complesso risultano attive 130 aziende, di cui 46 in Sicilia, 40 nel Lazio e 25 in Campania. Il totale dei dipendenti nelle aziende attive è pari a 1.826 lavoratori.
AZIENDE IN GESTIONE ANBSC: 1.908 QUELLE CONFISCATE DEFINITIVAMENTE
Con riferimento al dato cumulato, le aziende in gestione dell’ANBSC al 31 dicembre 2023 sono 2.781 e di queste 1.908 in confisca definitiva, con prevalenza in Sicilia (594), Campania (369), Lazio (246), Calabria (196), Lombardia (162) e Puglia (95); a seguire le altre Regioni, con numeri molto più bassi. In valore assoluto, le aziende confiscate definitivamente risultano ascrivibili in maggior numero ai settori, ancora una volta, delle costruzioni (472) e del commercio (361). Con riferimento alla natura giuridica, le aziende in confisca definitiva sono costituite in gran parte da Società a responsabilità limitata (1.119).
NEL 2024 MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER 449 BENI, PARI A UN VALORE DI CIRCA 35 MILIONI DI EURO
A seguito della confisca definitiva dei beni, l’ANBSC procede alla loro profilazione, finalizzata a distinguere tra quelli che presentano criticità tali da determinarne la non immediata destinabilità e quelli che invece sono da considerare destinabili. Nel corso dei due cicli di conferenze di servizi cui l’ANBSC ha fatto ricorso nel 2023 sono stati portati all’attenzione dei possibili destinatari 2.849 beni, 1.914 dei quali sono stati assegnati, mettendo a segno un tasso di “finalizzazione” pari al 67,18%. Le conferenze di servizi svolte nel 2024 hanno visto la chiusura di manifestazioni di interesse per 449 dei 710 beni proposti, pari a un valore complessivo di circa 35 milioni di euro.
La nota stampa integrale in allegato.