
(AGENPARL) – Wed 02 April 2025 comunicato stampa, mercoledì 2 aprile 2025
Cia Capitanata: “Diga di Occhito meno vuota grazie alla pioggia, ma non basta”
Nell’invaso più grande della Puglia 21 milioni di metri cubi d’acqua in più dal 17 febbraio grazie alle piogge
Rispetto al 2024, resta un deficit idrico di oltre 76 milioni di mc, dalla Regione lo Stato di emergenza idrica
“Occorre mettere in cantiere subito la condotta dal Liscione e le dighe di Palazzo D’Ascoli e Piano dei Limiti”
FOGGIA – Da 50 a oltre 71 milioni di metri cubi d’acqua: in due settimane, grazie alla pioggia
caduta nell’ultimo periodo, la diga di Occhito nel Foggiano ha recuperato più di 21 milioni di metri cubi
di disponibilità idrica. Ciò nonostante, l’invaso gestito dal Consorzio di Bonifica della Capitanata, posto
a cavallo tra Puglia e Molise, rispetto al 2 aprile dello scorso anno registra ancora un deficit idrico
preservare le risorse necessarie al potabile il 13 agosto 2024 fu necessario interrompere la
distribuzione a uso irriguo, con conseguenze pesantissime per l’agricoltura.
Ecco perché l’assemblea della Regione Puglia, su proposta dei consiglieri Antonio Tutolo e Rosa
Barone, ha approvato all’unanimità lo Stato di emergenza idrica per la provincia di Foggia, atto
propedeutico all’adozione di misure straordinarie sul piano operativo e infrastrutturale. Ad oggi, infatti,
con le abbondanti piogge degli ultimi 10 giorni, le risorse idriche disponibili garantiscono il fabbisogno
del potabile per la popolazione della provincia più vasta della Puglia, ma non sono nemmeno
lontanamente sufficienti a soddisfare la necessità d’acqua per agricoltura e zootecnia.
Intanto, la diga del Liscione in Molise, che il 12 marzo scorso ha raggiunto il livello massimo di
contenimento, continua a sversare a mare le quantità eccedenti d’acqua che con una condotta di
appena 10 chilometri potrebbero invece contribuire ad alimentare proprio la diga di Occhito. “La
realizzazione di quella condotta”, spiega Angelo Miano, presidente di CIA Agricoltori Italiani per la
provincia di Foggia, “è uno dei progetti da tempo in cantiere per alleviare la sete dei terreni agricoli del
Foggiano, ma è al centro di una contesa tra Regione Molise e Regione Puglia, con la prima che
rivendica una sorta di ‘sovranismo idrico’ per rifiutare il sostegno alla seconda o per farsi pagare a caro
prezzo l’acqua che, occorre ricordarlo, non è proprietà privata di nessuno, tantomeno di un ente
regionale. Da anni stiamo indicando con precisione cosa serve”, aggiunge Miano, “ma la politica a
livello locale e tra regioni non riesce a mettersi d’accordo, allora è imprescindibile che la realizzazione
delle opere sia affidata a un Commissario Unico per ogni singola opera nominato dal Governo e
con il potere di bypassare qualsiasi ostacolo politico-burocratico, tra cui le incomprensioni tra Regione
Puglia e Regione Molise ad esempio”.
TRE GRANDI OPERE. Per CIA Agricoltori di Capitanata, è necessario lavorare immediatamente
all’implementazione di tre grandi opere: la prima è rappresentata dalla costruzione di una condotta di
soli 10 chilometri per far arrivare, fino al ripartitore di Finocchito, una parte dei 200 milioni di metri cubi
d’acqua che – annualmente – confluiscono a mare dalla diga del Liscione, in Molise. “Si tratta di
un’opera che potrebbe essere realizzata in tempi relativamente brevi”, aggiunge Miano. “Per
realizzarla, occorre un accordo di programma tra la Regione Puglia e la Regione Molise”. “La seconda
grande opera essenziale per scongiurare la desertificazione dell’agricoltura di Capitanata nei prossimi
anni”, spiega Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Agricoltori Italiani per la provincia di Foggia,
“è la realizzazione ex novo della diga di Palazzo d’Ascoli, un nuovo invaso che recupererebbe circa 72
milioni di metri cubi d’acqua. Il Governo ha stanziato 8 milioni di euro per il progetto. La terza grande
opera di cui si parla da più di 20 anni è la realizzazione della diga di Piano dei Limiti, un invaso che
sarebbe posto a valle della diga di Occhito così da recuperare almeno 42 milioni di metri cubi d’acqua.
Quest’ultima è l’opera che necessita dell’investimento più ingente, costerebbe circa 400 milioni, ed è
già pronto da anni il relativo progetto esecutivo”.