
(AGENPARL) – Fri 28 March 2025 Ultima Generazione, Barbera (Prc): “Ancora provvedimenti di stampo fascista
contro chi protesta”
“Apprendiamo che sarebbero state applicate misure preventive di polizia,
quali il Foglio di Via e il “Dacur” (divieto di accesso nei
locali pubblici), ai militanti di Ultima Generazione che hanno preso parte
alle azioni di protesta sociale nei confronti del Ristorante “Cracco” di
Milano. Proteste assolutamente non violente, legate alla meritoria campagna
sociale denominata “Il Giusto prezzo”, finalizzata a denunciare l’assurdità
di un paese come il nostro. in cui una cena di lusso può arrivare a costare
addirittura quanto la spesa mensile di una famiglia media. Esprimendo tutta
la nostra solidarietà ai militanti di Ultima Generazione per essere stati
colpiti ancora una volta da questi provvedimenti di stampo fascista,
ricordiamo che tali misure preventive di polizia vengono emesse
discrezionalmente dal Questore, senza l’intervento di un giudice e sulla
base di un fantomatico quanto non ben specificato sospetto di
“pericolosità sociale” che può anche prescindere dalla effettiva
commissione di reati. Tali misure vanno ad incidere pesantemente non solo
sul diritto costituzionale alla libera circolazione del destinatario, ma
indirettamente anche su aspetti non secondari della sua vita quotidiana,
come ad esempio il campo affettivo, configurandosi come un vero e proprio
attentato alla libertà individuale. Il problema reale è che queste misure
di polizia, di natura preventiva e amministrativa, non vanno a colpire
criminali, ma semplici attivisti che esercitano, anche in maniera
meritoria, il loro legittimo diritto alla protesta. In passato, durante il
fascismo, tali misure venivano largamente usate per annientare gli
oppositori politici. Siamo fortemente preoccupati per l’utilizzo sempre più
diffuso di tali misure nei confronti di attivisti politici e sociali, visto
anche che tali provvedimenti non richiedono una ratifica processuale e la
loro efficacia viene accresciuta dalla difficoltà a difendersi da accuse
che si basano solo sula presunzione di pericolosità, spesso motivate
arbitrariamente”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro della
Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.