
(AGENPARL) – Thu 27 March 2025 Ecoansia e nuove generazioni
Il primo studio internazionale in età
pediatrica sull’ecoansia e la proposta di
un modello educativo innovativo
27 Marzo 2025
Sala “Caduti di Nassirya” – Piazza Madama, 11 Roma
Prof. Serena Barello, PhD
Professore Associato
Direttore della Health Psychology Unit del Laboratorio di Psicologia del Lavoro e della Salute
Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento
Università di Pavia
Prof. Livio Provenzi, PhD
Professore Associato
Direttore Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo
Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento
Università di Pavia e IRCCS Fondazione Mondino Pavia
Introduzione
• Il cambiamento climatico ha un impatto crescente sulla salute mentale, soprattutto tra le
nuove generazioni (Hickman et al., 2021).
• Oltre agli effetti diretti di eventi estremi, molte persone sperimentano disagio emotivo
legato alla crisi climatica anche senza esposizione diretta (Loll et al., 2023).
• Questa consapevolezza può generare emozioni come colpa, tristezza e rabbia, alimentando
l’eco-ansia, definita dall’APA come una forma di disagio legata alla crisi ambientale (LégerGoodes et al., 2022).
• L’eco-ansia non è un disturbo psicologico, ma può essere un fattore di stress che spinge
all’azione e a un cambiamento di prospettiva (Coffey et al., 2020).
• La ricerca su adulti e giovani adulti/adolescenti è in crescita (Wu et al., 2020), ma resta
limitata quella sull’esperienza dei bambini, ostacolando lo sviluppo di interventi preventivi
efficaci.
Hickman, C., Marks, E., Pihkala, P., Clayton, S., Lewandowski, R. E., Mayall, E. E., & Van Susteren, L. (2021). Climate anxiety in children and young people and their beliefs about government responses to climate change: a global survey. The Lancet Planetary Health, 5(12), e863-e873.
Wu, J., Snell, G., & Samji, H. (2020). Climate anxiety in young people: a call to action. The Lancet Planetary Health, 4(10), e435-e436.
Doherty, T. J., & Clayton, S. (2011). The psychological impacts of global climate change. American Psychologist, 66(4), 265.
Coffey, Y., Bhullar, N., Durkin, J., Islam, M. S., & Usher, K. (2021). Understanding eco-anxiety: A systematic scoping review of current literature and identified knowledge gaps. The Journal of Climate Change and Health, 3, 100047.
Léger-Goodes, T., Malboeuf-Hurtubise, C., Mastine, T., Généreux, M., Paradis, P. O., & Camden, C. (2022). Eco-anxiety in children: A scoping review of the mental health impacts of the awareness of climate change. Frontiers in Psychology, 13, 872544
Loll, L., Schmatz, N., von Lonski, L., Cremer, L. D., & Richter, M. H. (2023). The influence of climate crisis-related media reporting on the eco-anxiety of individuals. Interdisciplinary Journal of Environmental and Science Education, 19(2), e2306..
OBIETTIVI DELLA RICERCA
Alla luce di queste premesse, nell’ambito del progetto «A scuola di acqua – Sete di futuro», nel 2024 il laboratorio di Psicologia del
Lavoro e della Salute e il laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del
Comportamento dell’Università di Pavia e IRCCS Fondazione Mondino di Pavia hanno svolto uno studio volto perseguire i seguenti
obiettivi conoscitivi e che è stato prodromico allo sviluppo di un nuovo modello educativo oggetto della progettazione del 2025:
Indagare l’immaginario
dei più giovani – in
particolare di bambini
delle scuole primarie tra i
5 e gli 11 anni – in merito
al futuro del Pianeta
Valutarne le
preoccupazioni sul tema
del cambiamento
climatico e l’impatto sulla
salute psico-emotiva
Esplorare il ruolo che essi
si aspettano di giocare
nella gestione delle sfide
ambientali e nella tutela
della salute del pianeta
UNA FOTOGRAFIA DEI RISPONDENTI
profilo socio-demografico degli studenti
maschi
femmine
AREA GEOGRAFICA
ETA’ (media 8 anni; min-max: 5-11)
GENERE
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Isole
CLASSE SCOLASTICA
Base: N= 973
PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
P R I N C I PA L I R I S U LTAT I
I BAMBINI E IL LORO IMMAGINARIO SUL FUTURO (1)
Se sollecitati a pensare al futuro, quasi 7 bambini su 10 riferiscono di una realtà in cambiamento, che – solo in una
minoritaria quota di intervistati – sembra destare sentimenti di ansia.
Quali espressioni associ di più alla parola “futuro”?
CAMBIAMENTO
OPPORTUNITA’
SPERANZA
ANSIA
GIOIA
Base: N= 973; Valori %
PREOCCUPAZIONI PER L’AMBIENTE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO (2)
Il cambiamento climatico è un fenomeno noto e motivo di preoccupazione/attenzione per la maggioranza dei più piccoli…
Hai mai sentito parlare di cambiamento climatico?
(si/no)
Se ne hai sentito parlare, sei preoccupato per il cambiamento climatico?
(su una scala di risposta da 1 a 3 dove 1=moltissimo; 2=un po’; 3=per niente)
95.6%
per niente
un po’
moltissimo
Le analisi non hanno evidenziato differenze statisticamente significative tra
territori regionali in merito alle risposte degli intervistati
Base: N= 973; Valori %
SENSO DI RESPONSABILITA’ ED ENGAGEMENT VERSO LA TUTELA DELL’AMBIENTE (1)
La natura è un’entità a cui la maggioranza dei più piccoli si sente particolarmente legata…
Quanto ti senti vicino alla natura?
77.6%
molto lontano
lontano
né lontano né vicino
vicino
molto vicino
Le analisi non hanno evidenziato differenze statisticamente significative tra
territori regionali in merito alle risposte degli intervistati
Base: N= 973; Valori %
SENSO DI RESPONSABILITA’ ED ENGAGEMENT VERSO LA TUTELA DELL’AMBIENTE (3)
In particolare, più di 1 bambino su 2 si dichiara in grado – almeno in parte – di dare un contributo nella
gestione della crisi climatica…
Complessivamente, quanto ti senti in grado di dare un tuo contributo in prima
persona per affrontare il cambiamento climatico?
(su una scala di risposta da 1 a 5 dove 1=per niente; 5=molto)
57.2%
per niente
un po’
mediamente
abbastanza
molto
Le analisi non hanno evidenziato differenze statisticamente significative tra
territori regionali in merito alle risposte degli intervistati
Base: N= 973; Valori %
IL RUOLO DEGLI ADULTI
…con l’aiuto degli adulti…
Hai fiducia negli adulti per affrontare le sfide che il cambiamento climatico presenta al
Pianeta e all’ambiente?
Le analisi non hanno evidenziato differenze statisticamente significative tra
territori regionali in merito alle risposte degli intervistati
Base: N= 973; Valori %
Secondo i dati della ricerca, le traiettorie di azione e le policy in materia di ambiente dovrebbero essere
orientate a:
• EDUCAZIONE E CONSAPEVOLEZZA: Promuovere programmi educativi che incoraggiano i
bambini a diventare protagonisti nella lotta ai cambiamenti climatici e sensibilizzare le famiglie alla
responsabilità ecologica.
• SUPPORTO EMOTIVO E CONDIVISIONE: Creare spazi sicuri per l’espressione emotiva,
favorendo il dialogo aperto sui cambiamenti climatici tra bambini, genitori e insegnanti.
• COMUNICAZIONE EQUILIBRATA: Fornire una narrazione bilanciata sui cambiamenti climatici,
muovendosi da una retorica «negativa e passivizzante» ad una in cui siano visibili soluzioni
positive e proattive per rafforzare la speranza e l’azione responsabile.
• INIZIATIVE DI PARTECIPAZIONE E DIALOGO: Promuovere il coinvolgimento attivo di cittadini e
ricercatori attraverso progetti di citizen science e incentivare il confronto tra pari su temi
ambientali.
• TRASPARENZA E FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI: Garantire informazione chiara e accessibile
sul cambiamento climatico, e lavorare per ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni, stimolando
un impegno condiviso.
È auspicabile che questi dati scientifici contribuiscano a fornire raccomandazioni per
l’azione e l’intervento, utili per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
P R O P O S TA D I U N N U O V O M O D E L L O E D U C AT I V O
Razionale scientifico dell’intervento
In questo intreccio di interazioni tra il bambino e il suo ambiente sociale, gioca un ruolo
cruciale anche la qualità dell’ambiente fisico: ad esempio, inquinamento e spazi verdi.
Questi significati vengono costruiti in continuazione –
attraverso le interazioni che i bambini hanno con le
figure di riferimento.
Si tratta di significati e apprendimenti che avvengono
prima di tutto a livello corporeo – e che sono in grado di
modificare il modo in cui cresce, si sviluppa e funziona il
loro sistema nervoso, il loro DNA, le loro competenze
cognitive e la capacità di fare fronte agli eventi imprevisti
e allo stress della vita quotidiana.
Ad esempio, in uno studio condotto in Italia
dal nostro laboratorio abbiamo osservato
come l’esposizione a polveri sottili durante
la gravidanza possa influenzare lo sviluppo
successivo
bambino
attraverso
modificazioni funzionali del DNA.
Ma nelle donne che mostravano bassi livelli
di stress psicologico – questo effetto non
era significativo.
Occuparci di genitori-e-bambini nel tempo
della crisi climatica ha quindi valore e
impatto diretto e indiretto.
Obiettivi dell’intervento educativo
Questo è quello che ci dicono i piccoli: pensano di poter contribuire, credono sia possibile un futuro migliore e si fidano degli altri e degli adulti.
È quindi necessario prima di tutto costruire una nuova narrativa: non centrata sulla paura, sul rischio o sulla colpa – ma sulla possibilità, sulle risorse e
sulla collaborazione.
Con questo progetto vogliamo sviluppare, testare e promuovere un modello di intervento educativo pensato per i più piccoli e il loro luogo di sviluppo
– i genitori. Pensiamo di attuarlo nel contesto scolastico, in modo da intrecciare il sistema genitore-bambino con quello delle agenzie educative in cui i
piccoli fanno già esperienza di creazione di significati con i grandi e tra pari.
Promuovere consapevolezza del
proprio ruolo e delle possibilità
di agire su un’idea di futuro
sostenibile e realizzabile.
Favorire dialogo tra pari e tra
generazioni – attraverso azioni
di generatività partecipativa di
futuri possibili caratterizzati da
gestione equilibrata di risorse
limitate e collaborazione.
Promuovere esperienze
collaborative e positive di
costruzione di significati
caratterizzati da fiducia e senso
di possibilità (empowerment).
Fare emergere il prendersi
cura della fragilità come
valore e potere da
condividere.
Modalità e metodologia
L’intervento prevede l’utilizzo del gioco a fini di favorire comprensione, coinvolgimento e fiducia, attraverso la collaborazione con LEGO Serious Play Italia.
La metodologia si fonda su due assunti principali:
L’apprendimento e la presa di consapevolezza è un processo collettivo e partecipativo
L’apprendimento aumenta di efficacia quando avviene tramite azioni concrete e pratiche con le mani
L’intervento di fonda su diversi principi e teorie della psicologia dello sviluppo, tra cui:
COSTRUTTIVISMO
PSICOLOGIA
UMANISTICA
SVILUPPO DEL
SENSO DI SÈ
I bambini apprendono meglio
quando possono tradurre in
oggetti concetti astratti.
I bambini possono esprimere
se stessi in modo autentico in
un contesto sicuro e protetto.
I bambini fanno esperienza
della propria agentività e
iniziativa acquisendo fiducia.
TEORIA DEL GIOCO
LA MENTE
INCARNATA
INTERSOGGETTIVITÀ
Il simbolismo del gioco e la
metafora facilitano lo sviluppo
cognitivo ed emozionale.
L’utilizzo di gestualità ed
esperienza corporee facilitano
l’assimilazione di significati.
Nell’interazione reciproca con
pari e adulti i bambini affinano
processi impliciti di cooperazione.
Modalità e metodologia
L’attività si svolge in quattro fasi successive.
IL FUTURO NELLE
MIE MANI
MANI GRANDI E PICCOLE
CRESCONO IL FUTURO
SIAMO UNA CITTÀ INTERA
DA PROTEGGERE
OGNI FINE È UN INIZIO SE
VIENE CONDIVISA
Attraverso la cornice metodologica
di LEGO Serious Play i bambini a
scuola sono stimolati a immaginare
il futuro del proprio quartiere ed a
realizzarlo con i mattoncini a
disposizione.
I bambini porteranno a casa gli
artefatti prodotti e potranno
proseguire a dare senso e integrarli
con altri materiali insieme ai
genitori.
Riportando a scuola ciascuno il
proprio artefatto di quartiere, i
bambini costituiranno un’intera
città: la città del futuro, da
proteggere e poter raccontare.
A distanza di un anno i bambini
smonteranno i propri modelli e
invieranno i mattoncini ad altri
istituti scolastici, dando vita ad un
circolo virtuoso di riciclo e
generatività sociale.
Valutazione e analisi di efficacia
Il progetto prevede una raccolta dati prima e dopo la realizzazione dell’intervento educativo – al fine di ottenere indicatori e marcatori qualitativi e
quantitativi utili a valutare il modello formativo sperimentato.
Raccolta dati
«pre»
Raccolta dati
«post»
Valutazione quantitativa
Valutazione quantitativa
Connessione alla natura
Senso di auto-efficacia
Comprensione delle criticità
Senso di fiducia e cooperazione
Stati emotivi legati al clima
Connessione alla natura
Senso di auto-efficacia
Comprensione delle criticità
Senso di fiducia e cooperazione
Stati emotivi legati al clima
Valutazione qualitativa
Valutazione qualitativa
Disegno: «il mio quartiere nel
futuro»
Disegno: «il mio quartiere nel
futuro»
Il progetto risponde alla maggior parte
degli
Obiettivi
Sviluppo
Sostenibile dell’Agenda 2030 delle
Nazioni Unite.
Conclusione
Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso
di sinergia tra Istituzioni accademiche, Terzo
settore, aziende private ed enti educativi per
l’infanzia.
Siamo convinti che possa essere una prima iniziativa da
cui possano gemmare iniziative, progetti, programmi
ed esperienze in diversi ambiti della vita del nostro
Paese.
Crediamo fortemente che la scienza e la ricerca
accademica trovino davvero il loro senso compiuto nel
dialogo con le istituzioni per trasformare idee e dati in
azioni concrete che rispondano alle esigenze dei
cittadini – di oggi e di domani.
Formare e nutrire future generazioni capaci di
collaborare, riparare fragilità e costruire con fiducia un
futuro di cura e benessere è una priorità di tutti.
Contatti
Serena Barello
Livio Provenzi