
(AGENPARL) – Tue 25 March 2025 A Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) risponde presidente Proietti:
“Abbiamo da subito avviato una intensa interlocuzione con l’Università
di Perugia al fine di costituire un gruppo di lavoro e costruire un rapporto
ancora più solido e virtuoso tra sanità pubblica e istituzioni accademiche.
Le scuole citate nell’interrogazione sono in corso di riattivazione”
(Acs) Perugia, 13 marzo 2025 – Nella parte riservata alle interrogazioni a
risposta immediata (Question time) il consigliere Nilo Arcudi (Tesei
presidente-Umbria civica) ha chiesto alla presidente della Regione, Stefania
Proietti un aggiornamento circa la ‘Perdita delle scuole di
specializzazione dell’Università degli Studi di Perugia”. Nello
specifico: “Se sia a conoscenza della perdita di scuole di specializzazione
presso l’Università di Perugia e quali siano le cause, considerando il
grave problema dell’attrattività dell’offerta formativa e il conseguente
rischio di depotenziamento dell’ospedale regionale; Quali azioni intenda
intraprendere per evitare ulteriori chiusure e per garantire il mantenimento
dell’offerta formativa, anche attraverso un possibile potenziamento delle
risorse o un piano di rilancio delle scuole di specializzazione; Se sia
previsto un confronto con l’Università degli Studi di Perugia e con il
Ministero dell’Università e della Ricerca per affrontare il problema,
analizzando il fenomeno degli abbandoni e delle non assegnazioni e valutando
possibili strategie per rendere più competitiva l’offerta formativa”.
Arcudi, illustrando il suo atto, ha detto che “l’Università degli Studi
di Perugia è un punto di riferimento per la formazione accademica e
professionale in Umbria e a livello nazionale. Le scuole di specializzazione
rappresentano un elemento fondamentale per la formazione di professionisti
altamente qualificati, in particolare nel settore medico-sanitario e in altri
ambiti strategici. Recenti notizie riportano il rischio di perdita di alcune
scuole di specializzazione presso l’Ateneo perugino, con possibili
ripercussioni sul sistema formativo regionale e sull’attrattività
dell’Università. Nell’ultima tornata di assegnazioni sono state perse
tre scuole di specializzazione: Otorinolaringoiatria (già persa in
precedenza), Anestesiologia e Cardiologia. La chiusura o il trasferimento di
scuole di specializzazione potrebbero ridurre le opportunità per gli
studenti umbri e indebolire il sistema sanitario e professionale regionale.
È necessario comprendere le cause di questa situazione, quali eventuali
mancanze di finanziamenti, requisiti non soddisfatti o scelte ministeriali.
La Regione Umbria ha un ruolo strategico nel sostenere l’Università e nel
promuovere il mantenimento e il potenziamento dell’offerta formativa. I
dati analizzati nel periodo 2020-2023, pubblicati dall’associazione degli
specializzandi e reperiti dal sito Universitaly, confermano un trend
preoccupante di abbandoni e non assegnazione dei contratti nelle scuole di
specializzazione dell’Ateneo, aggravando ulteriormente la crisi
formativa”.
La presidente Stefania Proietti ha risposto che: “Condivido l’alta
strategicità della presenza in Umbria delle scuole di specializzazione che
rappresentano un elemento fondamentale tanto per la formazione universitaria,
quanto per quella professionale. Condividiamo anche le preoccupazioni in
ordine a possibili riduzioni delle assegnazioni all’Ateneo perugino, con il
conseguente rischio di ricadute non positive, non solo sulla formazione
accademica, ma anche sul piano sanitario regionale. La riduzione delle
assegnazioni alle scuole di specializzazione risale alla scorsa legislatura
(2024). Abbiamo preso immediatamente contatti con l’Università e si è
appreso che nell’anno 2023 le specializzazioni umbre sono state sospese per
mancanza di organico. La crisi nazionale si riflette sulle scuole di
specializzazione perugine, termometro della salute del sistema perché in
Umbria 700 specializzandi medici e 48 non medici sono all’interno dei
reparti. Nel 2023 le tre specializzazioni sono state sospese per mancanza di
organico, ma già nel corso dell’anno sono state reperite le risorse da
parte dell’Ateneo per effettuare reclutamenti ad hoc al fine di garantire
il numero di docenti sufficienti alla riattivazione delle stesse. Pertanto le
scuole citate non sono perse, ma sono in corso di riattivazione perché alla
stessa riattivazione mancava purtroppo soltanto il parametro di numerosità
dei docenti. Questa amministrazione regionale ha, sin dall’insediamento,
avviato una intensa interlocuzione con l’Università di Perugia nel
rispetto dei diversi ruoli e delle diverse competenze, al fine di costituire
un gruppo di lavoro e costruire un rapporto ancora più solido e virtuoso tra
sanità pubblica e istituzioni accademiche, nella consapevolezza che, per
curare, formare i medici del futuro e innovare attraverso la ricerca
occorrerà mettere in campo una strategia complessa, delineare un sistema
integrato, prevedere un potenziamento tecnologico anche in attrezzature
mediche d’avanguardia, per tornare a rendere l’Umbria competitiva nella
formazione e dare prospettiva e visione ai medici specializzandi,
disciplinando l’inserimento nelle strutture sanitarie e nelle reti cliniche
regionali, impedendo l’esodo avvenuto negli ultimi anni verso altre realtà
e altre regioni”.
Nella replica, Arcudi ha detto di “apprezzare il fatto della condivisione
da parte della Giunta della preoccupazione sottolineata nell’atto.
Segnaliamo questioni che possono essere affrontate nell’interesse della
nostra comunità. Emerge che l’Università ha forse sottovalutato questo
tema perché se si arriva alla sospensione delle scuole di specializzazione
significa che non c’è stata programmazione. L’Università ha quindi
l’obbligo di programmare una strategia per evitare di arrivare alla
sospensione delle scuole di specializzazione. La questione va affrontata
concretamente perché strategica e decisiva per la formazione dei nostri
medici, per il futuro della sanità regionale e quindi per il tema della
mobilità attiva e passiva”. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79975