
(AGENPARL) – Fri 21 March 2025 Buongiorno,
inviamo la cartella stampa della mostra inaugurata questa mattina all’Archivio di Stato di Firenze. L’esposizione documentaria “Meccanica e ornato. Un codice di scuola buontalentiana. Il manoscritto Secco Suardo” sarà visibile ad ingresso gratuito fino al 23 maggio.
Meccanica e ornato
Un codice di scuola buontalentiana. Il manoscritto Secco Suardo
Mostra documentaria
Archivio di Stato di Firenze, viale Giovine Italia 6
21 marzo – 23 maggio 2025
Ingresso libero
In seguito al recentissimo arrivo del Quaderno di meccanica e ornato riferibile alla scuola di Bernardo Buontalenti e noto come Taccuino Secco Suardo, l’Archivio di Stato di Firenze, in collaborazione con il Museo Galileo e la Biblioteca Marucelliana, presenta per la prima volta al pubblico fiorentino l’importante documento acquisito dal Ministero.
La mostra documentaria, prima di una serie di iniziative che saranno dedicate all’opera, è incentrata sull’esposizione del codice accompagnato da un grande totem multimediale che consente di “sfogliare” virtualmente le sue carte. Il documento sarà aperto su un’inedita scenografia prospettica che raffigura la città di Firenze e che presenta molte affinità con la scenografia, fino ad ora perduta, con la quale Buontalenti inaugurò la prima versione del Teatro Mediceo degli Uffizi nel 1586, evidenziando fin da subito l’importanza e la rilevanza del Codice per la storia del teatro e dello spettacolo.
Per l’occasione vengono presentati anche i risultati delle prime indagini compiute sull’opera, restaurata all’interno del laboratorio dell’Archivio e analizzata nei suoi elementi costitutivi.
Le successive sezioni della mostra, arricchite da documenti provenienti dall’Archivio di Stato, dalla Biblioteca Nazionale Centrale, dalla Biblioteca Marucelliana e dal Museo Galileo, seguono le articolazioni interne del Codice che affronta la geometria e la meccanica per passare all’architettura e all’ingegneria, prima di occuparsi di macchine sceniche e costumi teatrali. Le opere esposte, affiancate alle immagini del documento che corrono lungo le pareti, ci accompagnano in un percorso entusiasmante attraverso le straordinarie abilità di un architetto tra Cinquecento e Seicento, mettendo in luce l’intreccio di interessi e conoscenze alla base della formazione del tempo.
“Il Quaderno di meccanica e ornato restituisce con chiarezza quel sapere teorico e tecnico sostanziale per l’architetto ingegnere del XVI e XVII secolo, e rappresenta una delle più importanti acquisizioni effettuate dalla Direzione Generale Archivi. Salutiamo quindi con soddisfazione il suo arrivo all’Archivio di Stato di Firenze, che custodisce la massima parte della documentazione relativa alla committenza medicea a Buontalenti e al suo lavoro quotidiano, ad esempio sul cantiere del Teatro mediceo degli Uffizi. Non può allora che essere questo il luogo più idoneo per la conservazione del manoscritto: forse proprio qui, con lo studio dei documenti d’archivio insieme ai disegni e agli schemi del quaderno, in un raffronto puntuale con gli altri testimoni similari (ad esempio quelli conservati alla Biblioteca nazionale di Parigi), sarà possibile riannodare quei legami”.
Paola d’Orsi
“Il Quaderno di meccanica e ornato, detto anche Taccuino Secco Suardo per la provenienza dalla collezione privata della famiglia Secco Suardo, da cui la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura lo ha acquistato nel 2018, è stato esposto a Milano e a Bergamo, grazie al sostegno del Comune di Bergamo e dalla Biblioteca Civica Angelo Mai, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, che ha custodito il manoscritto dal suo acquisto fino alla consegna all’Archivio di Stato di Firenze. Le iniziative si sono inserite in un filone di valorizzazione di beni archivistici connessi con la comunità bergamasca e con la sua storia. Il taccuino ha infatti la medesima provenienza di altri famosi taccuini pervenuti ad arricchire i fondi della Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo. Se habent sua fata libelli, la tutela ha il compito primario di ricostruirne i percorsi, mettendo in valore le relazioni fra gli oggetti e i contesti che essi hanno attraversato”.
Annalisa Rossi
“I disegni di scenotecnica, relativi alle macchine buontalentiane del Teatro Mediceo degli Uffizi, esemplificano, come del resto la prospettiva, riferibile all’episodio spettacolare del 1586 allestito per le nozze di Virginia de’ Medici, uno dei nuclei più interessanti del Quaderno, data la grande precisione e competenza dimostrata dall’estensore. L’arte scenica conosce, sia nella scenografia, sia nella macchineria, uno sviluppo eccezionale tra la fine del Cinquecento e il primo Seicento soprattutto in area fiorentina, grazie all’apporto di ingegneri/architetti che faranno divenire quella alta pratica modello esportato in tutte le corti europee”.
Silvia Castelli
“Il codice è uno straordinario documento della cultura tecnico scientifica maturata alla corte dei Medici sotto la guida di eccezionali uomini di talento, come il poliedrico Bernardo Buontalenti, architetto, ingegnere militare, meccanico, artificiere, scenografo e costumista. I numerosi disegni di geometria, fortificazioni, metodi di misurazione, macchine idrauliche, da cantiere e militari, nonché gli esercizi di prospettiva e i disegni scenografici, sono analoghi a quelli già noti dei quaderni di studio e trattati di altri artisti e tecnici della cerchia di Buontalenti, come Giulio Parigi, Ludovico Cigoli, Gabriello Ughi, Alessandro Pitti, Antonio de’ Medici e Don Giovanni de’ Medici. Tutte queste discipline erano oggetto delle lezioni che il matematico Ostilio Ricci tenne per circa venti anni all’Accademia delle Arti del Disegno, nella casa studio di Buontalenti in via Maggio, e alla scuola dei paggi del Granduca dove si formò il primo possessore, e in parte autore di questo codice, il conte Felice Secco Suardo”.
Filippo Camerota
Paola d’Orsi (Direttrice Archivio di Stato di Firenze)
Annalisa Rossi (Soprintendente archivistica della Lombardia)
Silvia Castelli (Direttrice Biblioteca Marucelliana di Firenze)
Annamaria Testaverde (Università di Bergamo)
Filippo Camerota (Direttore Scientifico Museo Galileo Firenze)
Elisa Salvini (Laboratorio di Restauro Archivio di Stato di Firenze)
Progetto scientifico e cura della mostra:
Paola d’Orsi, Silvia Castelli, Filippo Camerota
Coordinamento generale: Chiara Cappuccini
Immagini: digitalizzazione a cura della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia
Software presentazione immagini: Museo Galileo
Progetto grafico e allestimento: Opera Laboratori Fiorentini S.p.A.
Orario
9-17 da lunedì a venerdì escluse le festività
Informazioni e contatti