
(AGENPARL) – Thu 20 March 2025 In Toscana nel 2024 appalti pubblici per 8,5 miliardi di euro
Scritto da Tiziano Carradori, giovedì 20 marzo 2025
In Toscana nel 2024 si sono tenuti appalti pubblici per un totale di 8,5
miliardi di euro. E’ uno dei dati che è emerso questa mattina nel corso
dell’iniziativa di presentazione del Rapporto 2024 sugli appalti pubblici
in Toscana, che si è tenuta presso la presidenza della Regione.
Stime attendibili collocano questo volume intorno al 15% del PIL ed al 30%
della spesa pubblica. E’ un mercato che ha avuto una forte spinta dai
finanziamenti comunitari del Pnrr e da quelli del Piano nazionale
complementare.
In Toscana l’aumento del valore complessivo delle procedure avviate è
generato da una dinamica
positiva del settore dei servizi (+5%) e delle forniture (+4%) mentre resta
invariato rispetto al già alto livello del 2023 l’importo complessivo dei
lavori pubblici, pari a 3.7 miliardi di euro.
“La Toscana – commenta il presidente Eugenio Giani – continua a
qualificarsi, pur con qualche fisiologico punto d’ombra, come area dinamica
e di buona efficienza del sistema. La presentazione annuale del Rapporto
permette di garantire la necessaria trasparenza e il monitoraggio degli
appalti, anche mettendo a disposizione del territorio i necessari
applicativi software. E’ un approccio doveroso visto che si tratta di
monitorare con accuratezza e precisione i modi con i quali vengono
utilizzati i fondi pubblici. Quella che abbiamo di fronte è la prima
fotografia attendibile del nuovo assetto prodotto dall’entrata in vigore,
nel luglio 2023, del nuovo codice degli appalti. Grazie quindi al nostro
Osservatorio e all’Irpet per il lavoro che hanno condotto”.
“Il Rapporto – aggiunge l’assessore regionale alle infrastrutture
digitali, rapporti con gli enti locali e sicurezza, Stefano Ciuoffo – nasce
dalla collaborazione, più che ventennale, fra il nostro Osservatorio
Regionale dei Contratti Pubblici (il primo a nascere in Italia) e l’Irpet.
L’Osservatorio dei Contratti di Regione Toscana continua ad essere un
modello di riferimento nel contesto nazionale, sia per le professionalità
presenti, sia per la capacità di analisi in merito all’impatto delle nuove
normative, come dimostrato grazie all’evento odierno. Riteniamo che questo
percorso di confronto e studio sia un valore aggiunto sia per le stazioni
appaltanti toscane sia per il variegato settore degli operatori
economici.”
Secondo il Rapporto si riducono i tempi medi di completamento di quelli di
gara (fra la pubblicazione del bando, l’aggiudicazione e la stipula del
contratto), grazie anche ai vincoli di rispetto di tempo massimo imposti
dai progetti Pnrr.
Il sistema toscano degli appalti sta affrontando con sufficiente efficacia
anche il processo di riorganizzazione della committenza, mettendo in atto i
meccanismi di delega delle procedure previsti dal regime della
qualificazione delle imprese, seppur di fatto già avviato prima
dell’entrata in vigore dell’attuale codice.
E’ una buona notizia per il nostro tessuto economico anche il rafforzamento
della quota di appropriazione delle imprese toscane, ed in particolare
delle piccole e medie imprese, seppur favorito da quell’innalzamento della
soglia per gli affidamenti diretti che pure lascia aperti i dubbi di
maggiore rischio di esposizione a fenomeni di illegalità.
In Toscana il 2024 ha registrato rispetto al 2016 circa 500 procedure
aggiuntive di lavori pubblici per milione di residenti, per un incremento
di circa 780 euro in termini pro-capite (995 euro pro-capite contro i 215
del 2016).
I comuni e le società a partecipazione pubblica/concessionari di reti e
infrastrutture sono le stazioni appaltanti che hanno guidato questa ripresa
nell’ultimo decennio. Queste due categorie di attori rappresentano
congiuntamente circa l’80% della domanda di lavori pubblici.
Tuttavia, l’importo complessivo dei lavori pubblici avviati dalle
Amministrazioni comunali nel 2024, pur rimanendo a livelli decisamente alti
rispetto al periodo 2016-2021, segna una flessione rispetto al 2023 (-41%)
e anche rispetto al 2022 (-33%) perché il biennio 2022-23 era stato
eccezionale per l’avvio della gran parte delle procedure legate al Pnrr.
Per gli stessi motivi si è registrata, nel 2024, anche una riduzione del
contributo ai lavori pubblici degli enti del Servizio Sanitario Regionale e
Nazionale, che era stato particolarmente alto nel 2023 e che è tornato ai
livelli del 2022.
Se l’importo dei lavori pubblici in Toscana nel 2024 è rimasto ai livelli
alti del 2023 è dunque in larga parte per il contributo delle procedure
avviate dalle società a partecipazione pubblica e dai concessionari di
reti e infrastrutture (+50% rispetto al 2023). Tra queste alcuni grandi
lavori, in particolare di Rete Ferroviaria Italiana (manutenzione
dell’armamento ferroviario) e Snam Rete Gas (metanodotto Foligno-Sestino e
Livorno-Piombino).
A partire dal 2019 c’è stato un deciso aumento del numero degli
affidamenti diretti. Nel 2024, in Toscana, oltre il 60% dei lavori pubblici
(era il 19% nel 2016) è stato affidato senza ricorrere a una procedura
negoziale o aperta.
L’incremento degli affidamenti diretti è andato in sostanza a sostituire
procedure negoziate, che erano il 72% del mercato nel 2016 e sono il 28%
nel 2024. Resta invariata invece la quota di procedure aperte. Una dinamica
del tutto simile si è registrata a livello nazionale.
Nel 2024 le imprese toscane trattengono una quota di mercato regionale dei
lavori pubblici mediamente alta (circa il 70% del numero e il 45%
dell’importo ).
Queste performances sono da valutare come particolarmente positive
soprattutto considerata la pressione esercitata sul settore da una domanda
aggiuntiva così consistente, a fronte anche di una corposa riduzione della
capacità produttiva avvenuta nell’ultimo decennio e della congiuntura dei
prezzi delle materie prime.
Inoltre, il 2024 registra un consistente aumento della quota di lavori
pubblici toscani affidati a piccole e medie imprese regionali che arriva al
68% del numero e al 40% del valore complessivo, superiore a quello
riscontrato per la media delle restanti regioni italiane.