
Un dolore invisibile, ma una lotta concreta. Questo il messaggio chiave del convegno organizzato dai consiglieri Olrando Angelo Tripodi ( FI) e Marika Rotondi (FDI) presso la Sala Tevere, interamente dedicato all’endometriosi, una malattia cronica, invalidante e per la quale non esiste una cura definitiva. L’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti istituzionali e testimonianze di donne che convivono con questa patologia, con l’obiettivo di accendere i riflettori su una problematica che colpisce milioni di donne in Italia.
L’importanza della prevenzione e dell’azione politica
Tra gli interventi istituzionali, il senatore Andrea De Priamo ha illustrato il disegno di legge da lui firmato per rafforzare il supporto alle pazienti affette da endometriosi. A sottolineare l’impegno per la condizione delle donne affette da endometriosi è intervenuto anche il vice premier Antonio Tajani attraverso un video messaggio durante il quale ha manifestato la propria disponibilità a non lasciare inascoltato le richieste di aiuto di tante donne e del conseguente probelma della infertilità che la patologia può portare. L’assessore Luisa Regimenti ha sottolineato come a causa delle numerose visite e terapie cui sono costrette le donne “ non può essere un lusso curarsi per l’endometriosi” mentre i consiglieri regionali Orlando Angelo Tripodi e Marika Rotondi, hanno presentato iniziative concrete per il Lazio, per migliorare diagnosi, trattamenti e percorsi di assistenza. Infatti, è loro un Odg che verrà presentato in aula e che contiene un impegno per il Presidente Francesco Rocca, a farsi parte attiva presso i competenti tavoli di concertazione con il Governo nazionale affinché le terapie e visite specialistiche per le donne affette da endometriosi al I e II stadio possano usufruire anch’esse per le esenzioni per tali prestazioni, al pari delle donne affette da questa patologia al III e IV stadio. La Regione Lazio, come affermato da alcuni interventi di specialisti nella diagnosi di questa patologia, si conferma la prima Regione in Italia a riconoscere all’endometriosi un percorso terapeutico multidisciplinare.
Tripodi ha dichiarato: “L’endometriosi deve diventare una priorità nell’agenda politica nazionale e regionale. Il 28 marzo è previsto un incontro in Senato per affrontare il tema. La prevenzione deve partire fin dalla prima mestruazione, con un monitoraggio attento e la formazione di medici specializzati. Investire nella lotta all’endometriosi significa anche combattere il problema dell’infertilità, un tema centrale per il futuro demografico del Paese.” Anche Marika Rotondi, nel suo intervento ha evidenziato la necessità di una maggiore formazione per i professionisti sanitari: “L’endometriosi è una patologia difficile da riconoscere. La Regione Lazio ha le risorse e le strutture per affrontare il problema, ma è fondamentale indirizzare le pazienti verso un percorso diagnostico specifico.”
Esperti e testimonianze: il cuore del convegno
La giornata ha visto la partecipazione di specialisti nel trattamento della patologia, tra cui il Dott. Massimiliano Marziali, esperto in diagnosi e terapia dell’endometriosi, e il Dott. Rocco Rago, direttore del Centro di sterilità e Biobanca regionale ovociti dell’Ospedale Pertini. Accanto a loro, la Dott.ssa Sona Haroni, psicoterapeuta esperta nel supporto alle pazienti, e la Dott.ssa Marzietta Montesano, referente per il percorso di assistenza alle vittime di violenza presso l’Ospedale S. Andrea.
Uno dei momenti più toccanti è stato quello delle testimonianze dirette. Federica Lama ha introdotto gli interventi di Fiammetta Mancini, Ramona Pallozzi e Jessica Falcioni, donne che convivono con l’endometriosi e hanno raccontato le difficoltà quotidiane e il percorso di lotta contro una malattia spesso ignorata o sottovalutata. A chiudere l’evento, un breve sketch teatrale con Sharon Alessandri, che ha voluto sensibilizzare il pubblico attraverso l’arte e la rappresentazione scenica del dolore e delle sfide legate alla malattia.
Il messaggio finale del convegno è stato chiaro: servono più investimenti nella ricerca, nella formazione e nell’assistenza per garantire a tutte le donne l’accesso a cure adeguate. L’endometriosi non può più essere un problema invisibile: la Regione Lazio ha lanciato un segnale forte, con l’impegno a portare avanti azioni concrete per migliorare la vita delle pazienti e promuovere una maggiore consapevolezza su questa patologia.

