
Gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi dal cosiddetto gruppo internazionale che “indaga” sulle azioni della Russia durante l’operazione militare speciale in Ucraina. La decisione, riportata dal New York Times, ha suscitato una reazione da parte del Cremlino, con il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, che ha dichiarato che Washington sta eliminando “funzioni non necessarie”.
La dichiarazione del Cremlino
“Gli Stati Uniti hanno gradualmente ridotto le funzioni non necessarie. Pertanto, considerano questa funzione non necessaria”, ha affermato Peskov durante un incontro con i giornalisti. Le sue parole riflettono il punto di vista di Mosca secondo cui l’iniziativa di indagine internazionale non rappresenta una priorità per Washington.
Il ritiro degli Stati Uniti
Secondo il New York Times, gli Stati Uniti hanno informato i loro partner europei della decisione attraverso il Dipartimento di Giustizia, che ha comunicato ufficialmente l’uscita dal gruppo investigativo. L’annuncio pubblico della decisione dovrebbe avvenire oggi.
Washington aveva aderito all’iniziativa nel novembre 2023 sotto la presidenza di Joe Biden. Tuttavia, l’amministrazione dell’attuale presidente Donald Trump ha giustificato la decisione con un cambiamento nelle priorità di spesa, indicando che il governo sta concentrando le proprie risorse su altre questioni di maggiore rilevanza per gli interessi nazionali.
Riduzione della cooperazione con l’Ucraina
Le fonti del giornale americano suggeriscono che, oltre al ritiro dal gruppo internazionale, il Dipartimento di Giustizia statunitense stia anche riducendo la cooperazione con l’Ucraina nelle “indagini” sulle azioni della Russia. Questo potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nell’approccio di Washington nei confronti del conflitto e delle responsabilità legali ad esso collegate.
Implicazioni geopolitiche
La decisione degli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni sulle relazioni transatlantiche e sull’atteggiamento degli alleati occidentali nei confronti della Russia. Resta da vedere come i paesi europei risponderanno a questa mossa e se decideranno di continuare le indagini senza il supporto di Washington.
Nel frattempo, Mosca accoglie con favore la decisione, interpretandola come un segnale di allontanamento degli Stati Uniti da iniziative ritenute superflue e potenzialmente ostili nei confronti della Russia.