
(AGENPARL) – Fri 14 March 2025 Prot. n.______ Federico Marini
LAVORO – Il lavoro c’è ma mancano gli addetti specializzati: imprese
artigiane sarde in difficoltà nel trovare 7.500 lavoratori. Giacomo Meloni
(Presidente Confartigianato Sardegna): “Nelle aziende tante opportunità,
adeguatamente retribuite per realizzare il proprio talento. Avvicinare la scuola al
mondo del lavoro”.
Associazioni Nelle aziende artigiane della Sardegna cresce il lavoro ma aumenta la mancanza
Territoriali di figure professionali adeguate.
Sud Sardegna
I dati, paradossali, parlano chiaro: nel 2024 gli artigiani sardi hanno programmato
Cagliari l’assunzione di 16.230 addetti ma ne hanno trovati solo 8.720, con una difficoltà di
Via Riva Villasanta 241
arrivò al 50,7%. Gli ingressi al lavoro offerti dalle imprese artigiane sarde rappresentano
Oristano
Via Campanelli, 41 il 10,2% di tutte le assunzioni previste nell’Isola.
Nuoro Imprese Sardegna, sui dati Excelsior 2023-2024.
Via Brig.Sassari, 37 Tale difficoltà si ferma al 45,8% se si analizza l’intero panorama delle imprese
isolane e al 46,4% se si prendono in considerazione tutte le micro e piccole imprese
Sassari (MPI); per questo la difficoltà che hanno le imprese artigiane a trovare addetti è maggiore
Via Alghero, 30
rispetto a tutte le MPI.
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 “I dati confermano quanto il fenomeno della difficoltà di reperimento del personale
mancano i lavoratori – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato
Sardegna – nel frattempo il 21,4% dei giovani tra i 15 e 29 anni che non cerca lavoro,
non studia e non si forma, i cosiddetti NEET, soprattutto in Sardegna, rappresenta un
assurdo “spreco”, una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente. Di questo
passo, ci giochiamo il futuro del Made in Sardegna e Made in Italy. Bisogna insegnare ai
giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite per realizzare il
proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro”. “Altro tema fondamentale
è quello delle competenze – continua il Presidente – ad essere introvabili sono
soprattutto le figure con preparazioni specifiche. In tal senso gioca un ruolo cruciale la
formazione. Questo facilita l’avvicinamento degli utenti al mercato del lavoro,
consentendo di acquisire competenze specifiche e di capire le reali necessità ed esigenze
delle aziende”.
Per gli Artigiani occorre un’operazione di politica economica e culturale che
avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani con una riforma del
sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti
Tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e punti sull’alternanza
scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante.
“Va colmata la distanza tra scuola e mercato del lavoro – aggiunge Meloni – sono
Confartigianato Imprese Sardegna
indispensabili efficaci politiche attive, a partire da una riforma del sistema di
orientamento scolastico e professionale, che rilanci gli istituti professionali e tecnici,
investa sulle competenze e punti sull’apprendistato”.
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, sono numerosi i fattori
che contribuiscono al mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Tra questi, spiccano: la
crisi demografica dovuta a denatalità e invecchiamento della popolazione, che restringe la
forza lavoro disponibile; l’elevato numero di giovani inattivi: circa un quarto dei ragazzi
tra i 25 e i 34 anni non lavora né studia; il disallineamento tra formazione e competenze
richieste dal mercato; la fuga di giovani talenti all’estero, che riduce ulteriormente il
bacino di lavoratori qualificati; l’evoluzione delle aspettative dei giovani, sempre più
orientati verso il lavoro autonomo, alla ricerca di maggiore indipendenza e tempo libero; i
flussi migratori non sufficienti a compensare la carenza di manodopera qualificata. Per
contrastare tutto ciò, le imprese hanno realizzato strategie per attrarre lavoratori
Per contrastare questa criticità, le imprese stanno adottando diverse strategie, tra cui
tra le quali investimenti in welfare aziendale e contrattazione collettiva di qualità, per
fidelizzare i lavoratori e migliorare le condizioni di lavoro, miglioramento delle
retribuzioni e delle prospettive di carriera, politiche di formazione e aggiornamento
professionale, per adeguare le competenze alle esigenze del mercato, maggiore flessibilità
contrattuale, per attrarre giovani lavoratori con soluzioni più in linea con le loro
aspettative.
Confartigianato Sardegna sottolinea anche l’importanza di politiche attive del
lavoro mirate, che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta e incentivino la
formazione di competenze specifiche per il mondo produttivo.
“Con la persistenza di questi problemi – conclude il Presidente Meloni – la
crescita dell’occupazione nell’Isola rischia di essere frenata dalla mancanza di
lavoratori qualificati, con conseguenze negative sullo sviluppo delle micro e piccole
imprese, che rappresentano l’ossatura del sistema economico regionale”.
ANALISI NAZIONALE
Sale la difficoltà di reperimento del personale, più accentuata nell’artigianato.
La crescita dell’occupazione si associa ad un rilevante e crescente mismatch tra
domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Da una analisi dei dati annuali
dal Sistema informativo Excelsior pubblicati nei giorni scorsi da Unioncamere e
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2024 le imprese italiane indicano una
difficoltà di reperimento del personale nel 47,8% delle entrate previste, in aumento di 2,7
punti percentuali rispetto al 45,1% del 2023. La difficoltà di reperimento nelle micro e
piccole imprese (MPI) sale al 51,3% (3,2 punti in più del 48,1% nel 2023), per arrivare al
59,2% nelle imprese artigiane, quota superiore di 11,4 punti percentuali alla media delle
imprese del 47,8% e in aumento di 4 punti percentuali rispetto al 55,2% del 2023.
Tra le regioni, al top Veneto, Umbria e Friuli-Venezia Giulia – L’aumento
dell’indicatore di carenza di manodopera è diffuso sul territorio. Nel 2024 la difficoltà di
reperimento più elevata si riscontra in Veneto con il 65,2% (era al terzo posto nel 2023),
seguito, con valori sopra alla media, da Umbria con 65,1%, Friuli-Venezia Giulia con
64,8%, Trentino-Alto Adige con 62,7%, Piemonte – Valle d’Aosta, Toscana ed Emilia-
Confartigianato Imprese Sardegna
Romagna, tutte con il 61,7%, Lombardia con 61,2% e Abruzzo, prima regione del
Mezzogiorno, con 59,6%.
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