
“La due giorni di Firenze sarà occasione per illustrare gli importanti risultati ottenuti dal Governo, dalle commissioni competenti e dai gruppi parlamentari in questa prima parte di legislatura, e si prospetteranno le linee del lavoro per i prossimi due anni e mezzo”. Lo ha dichiarato oggi in Sala Nassirya del Senato Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, in occasione della presentazione di “Spazio cultura. Valorizzare il passato e immaginare il futuro”, evento che si terrà venerdì 14 e sabato 15 marzo a Firenze su iniziativa dei gruppi parlamentari di Camera e Senato di Fratelli d’Italia. “L’obiettivo – ha proseguito Malan – è valorizzare a beneficio di tutti il patrimonio culturale italiano che, come è noto, è il più grande al mondo”. Il responsabile cultura del partito, nonché presidente della commissione Cultura della Camera, l’on. Federico Mollicone, ha precisato che “non ci chiudiamo per lodarci e farci i complimenti ma abbiamo scelto il metodo del confronto con gli artisti, con chi custodisce il nostro tesoro dei beni culturali e archeologici perché la cifra particolare di Fratelli d’Italia è quella di cercare una sintesi, non un’egemonia”. Del resto, come ha aggiunto il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, “per FdI la Cultura è presupposto di ogni azione politica e di governo. Solo un popolo che ha piena contezza della propria storia, della propria identità e delle proprie radici – ha osservato – può reggere il confronto con altre identità e affrontare le sfide del futuro”. Per l’on. Francesco Filini, responsabile nazionale del programma di FdI, “l’evento del 14 e 15 marzo rientra in un fitto calendario di iniziative che Fratelli d’Italia ciclicamente organizza, con la voglia di confrontarsi, di raccontare le idee e di rafforzare la sua presenza sul territorio, che è un nostro punto di forza. Questi incontri sono, infatti, un’occasione di arricchimento e di confronto non solo con la base del nostro elettorato ma anche – ha concluso Filini – con chi nella società la pensa diversamente da noi”.