
(AGENPARL) – lun 10 marzo 2025 NAZIONALE PISTA FEMMINILE – DIEGO BRAGATO: “LAVORAREIN SINERGIA CON TUTTE LE COMPONENTI”
Intervista al tecnico veneto, nominato alla guida del settore pista donne insieme a Marco Villa
ROMA – Diego Bragato esordirà a bordo pista come CT della Nazionale femminile proprio in questi giorni in occasione della prima prova di Nation Cup in Turchia. E’ lui una delle novità del nuovo assetto tecnico delle Nazionali varato dal Consiglio federale del 22 febbraio, anche se attraverso il Team Performance da tempo accompagna l’attività in pista delle Nazionali.Trentanove anni (compiuti proprio qualche giorno fa), veneto di Motta di Livenza, un passato da corridore fino agli U23, laura magistrale in Scienze dello Sport, da tempo coordinatore del Team Performance, dal 2011 ha iniziato a collaborare con Marco Villa e le Nazionali.
– Nuovo tecnico della pista femminile, in coabitazione con Marco Villa. Come gestirete il ruolo?«Io e Marco lavoriamo insieme già da molti anni, quindi non ci saranno problemi. Si è creato un ottimo affiatamento tra di noi. Avendo lui già molti impegni anche per il suo nuovo ruolo per la strada, stiamo definendo al meglio la suddivisione delle responsabilità. Sto occupandomi, grazie al suo aiuto, sempre di più della gestione del budget, dell’organizzazione e di mantenere il rapporto con le ragazze durante gli allenamenti. Lavoreremo in sinergia, confrontandoci sulle scelte tecniche. Avere al mio fianco un tecnico che ha portato la squadra a medaglie olimpiche nelle ultime edizioni è un valore aggiunto. Farò tesoro della sua esperienza e delle sue competenze.»
- Resterai a coordinare anche il Team Performance. Questo significa che continuerai a “mettere il naso” in altre nazionali, come in passato?«Sì, continuerò a essere responsabile del Team Performance, perché è un gruppo che ho costruito e a cui tengo molto. Certo, delegherò di più sugli altri settori, ma manterrò i contatti con i vari CT e le diverse squadre. Credo che questo mio ruolo “trasversale” sia un valore aggiunto, perché permette uno scambio continuo di idee e di esperienze. È utile sia per la mia crescita professionale, sia per gli altri settori, che possono trarre vantaggio da contaminazioni e confronti incrociati.»
- Come pensi di impostare il lavoro in questi primi mesi?«Nei primi mesi, considerato che le ragazze del gruppo olimpico arrivano da tre anni intensi di attività su strada e pista, vorrei farle lavorare senza eccessive pressioni. Siamo stati molto contenti dell’entusiasmo con cui hanno partecipato all’inizio di stagione agli Europei: io e Marco abbiamo apprezzato tantissimo la loro disponibilità.Ora proseguiranno la stagione su strada in modo sereno, mentre noi continueremo con i raduni a Montichiari per richiami di allenamento mirati. Il vero focus di quest’anno, tuttavia, sarà nella seconda parte di stagione: a parte la Coppa del Mondo (dove andremo con una formazione ridotta), gli appuntamenti più importanti saranno i Mondiali di ottobre a Santiago del Cile. Quindi per la maggior parte della stagione le ragazze potranno concentrarsi sulla strada, anche perché vengono da un periodo in cui è stato chiesto loro molto.»
- Obiettivi della stagione, oltre logicamente al Mondiale in Cile?«L’obiettivo principale di quest’anno sono i Mondiali di ottobre, ma avremo anche due tappe fondamentali per avviare il percorso nella direzione giusta: gli Europei Junior e Under 23 ad Anadia, e i Mondiali juniores ad Apeldoorn, in agosto. Non punteremo solo al risultato in sé, che comunque ci interessa, ma soprattutto a costruire qualcosa di solido nel lungo termine, per far crescere ulteriormente il gruppo femminile, che ha già dimostrato di avere grandi potenzialità.»
- Il tuo sguardo si allargherà anche a Donne Junior e Under 23?«Sì. Stiamo già lavorando con le Junior e le Under 23. Il mio intento è quello di “rimpolpare” il gruppo Under 23, che attualmente ha numeri ridotti. Vorrei allargare la base di atlete coinvolte, perché ci sono ragazze di grande valore, come ad esempio Federica Venturelli, e dobbiamo metterle nelle condizioni di crescere al meglio.Parallelamente, voglio proseguire il lavoro già iniziato da Marco Villa con le Junior, che negli ultimi anni ha dato ottimi risultati. Dai test di inizio stagione ho visto che ci sono atlete molto promettenti, su cui vale la pena investire tempo e risorse.»
- Il rapporto con i team di appartenenza sarà fondamentale«Per quanto riguarda le Junior, abbiamo già iniziato con due giornate di test a Montichiari, coinvolgendo soprattutto le atlete al primo anno e le società più attive. Non saranno gli unici test: organizzeremo altre sessioni nei prossimi mesi, anche per valutare altre ragazze. L’obiettivo è creare e aggiornare costantemente un database con tutti i dati utili a capire il potenziale presente sul territorio. Per fare questo, è indispensabile un contatto continuo con le squadre e con i comitati regionali, che possono fornirci feedback preziosi sulle atlete di interesse. Allo stesso modo, vorrei che la Federazione fosse un punto di riferimento per loro, offrendo supporto atletico, tecnico e di qualsiasi altro tipo sia necessario.Sarà importante anche il dialogo con i team atlete elite: in questi anni abbiamo già costruito un buon rapporto con i loro preparatori e team manager. Continuerò a mantenere o addirittura incrementare questi contatti, perché per ottimizzare i percorsi delle atlete è fondamentale condividere programmi e obiettivi con le loro squadre di appartenenza.»
- Con quali collaboratori lavorerai?«Io e Marco Villa opereremo insieme sugli obiettivi comuni. Ci affideremo anche al supporto di Fabio Masotti e, in modo trasversale, contiamo di aiutarci a vicenda con Edoardo Salvoldi ed Ivan Quaranta, come già fatto in passato.Inoltre, sarà fondamentale il contributo del Team Performance: uno dei miei obiettivi è infatti quello di portare sempre più la scienza e la ricerca all’interno del nostro lavoro. Quindi coinvolgerò i ragazzi del performance in maniera importante.»
- Quale pensi possa essere il tuo elemento caratterizzante in questo nuovo ruolo?«Mi piacerebbe che la comunicazione e la connessione fossero il mio marchio di fabbrica: avere un dialogo costante con i team, con le ragazze e con tutto il territorio. Vorrei che questo network fosse la vera forza del nostro sistema.Attraverso il Team Performance, cercherò di fornire quante più risorse possibili per valorizzare le atlete. Credo che abbiamo già un gruppo femminile molto forte e, alle loro spalle, ci sono altre ragazze interessanti che stanno crescendo. Farò di tutto perché le competenze tecniche della Nazionale e quelle scientifiche del performance lavorino in sinergia, a beneficio delle atlete, affinché possano esprimere al meglio il loro potenziale.»