
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli smentisce ancora una volta, in modo
categorico, le false notizie circolate nei giorni scorsi sulla presunta penalizzazione dell’Ufficio delle
Dogane di Ravenna nell’ambito della riorganizzazione territoriale dell’Agenzia.
Per correttezza amministrativa si precisa che le gravi ricostruzioni diffuse da alcune testate
giornalistiche locali – in cui si arriva persino ad affermare che attuare la riforma “significa impoverire lo
Stato” – sono prive di qualsiasi fondamento tecnico e rappresentano un attacco strumentale
all’Agenzia e al Governo nazionale. Come già ribadito più volte anche alle Autorità locali nelle
riunioni tecniche, l’ultima delle quali svoltasi il 21 febbraio scorso presso la sede del Comune di
Ravenna, negli atti ufficiali non vi è alcun riscontro che giustifichi l’idea di un “declassamento” o di
un ridimensionamento delle attività operative del Porto della Città. Al contrario, la riforma rafforza
la presenza dell’Agenzia su tutto il territorio nazionale grazie a un incremento concreto delle risorse
umane e organizzative. Nello specifico, nel Porto di Ravenna il personale in servizio, grazie alla
riorganizzazione, passerà dalle attuali 63 unità a 72, mentre le Posizioni Organizzative di Elevata
Responsabilità (POER) saranno addirittura raddoppiate.
Non corrisponde al vero neppure la notizia secondo cui il Direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse,
avrebbe dato la propria disponibilità a rinviare i tempi di attuazione della sperimentazione della
storica riforma organizzativa approvata dagli Organi di vigilanza del Ministero dell’Economia e delle
Finanze nel giugno del 2024. L’Agenzia, infatti, che gode, per legge, di autonomia amministrativa e
regolamentare, prosegue con determinazione nel suo percorso di riforma, inattuato da oltre 13 anni,
che si basa su criteri chiari, misurabili e oggettivi come il numero delle dichiarazioni doganali, i
controlli effettuati, la movimentazione delle merci – comprese le rinfuse, che alcuni osservatori
affermano, erroneamente, di non essere state considerate – il numero di autorizzazioni rilasciate, il
gettito erariale prodotto sul territorio, e così via. L’Agenzia invita, pertanto, gli operatori economici
e tutte le Istituzioni locali a basarsi esclusivamente sugli atti ufficiali, evitando strumentalizzazioni
che generano disinformazione tra i cittadini, oltre che sterili contrapposizioni di natura non
istituzionale.