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(AGENPARL) – ven 28 febbraio 2025 COMUNICATO STAMPA
ANCONA: FIRMATO IL PIANO CITTA’ DEGLI IMMOBILI PUBBLICI
L’Agenzia del Demanio, il Comune di Ancona, la Regione Marche, L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale e l’Università Politecnica delle Marche sottoscrivono un accordo per la rigenerazione del patrimonio immobiliare della città.
Gli immobili pubblici saranno lo strumento per valorizzare il capoluogo delle Marche, anche attraverso strumenti di partenariato pubblico-privato.
Ancona, 28 febbraio 2025 – Oggi, il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, e il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme hanno firmato il Piano Città degli immobili pubblici di Ancona, insieme al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo, e al Pro Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Marco D’Orazio, alla presenza del Sottosegretario Lucia Albano, in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di un patto istituzionale per pianificare in modo integrato il patrimonio immobiliare pubblico in un’ottica di rigenerazione urbana e partecipazione della collettività.
L’Accordo si inserisce nell’indirizzo strategico del Ministero dell’Economia e delle Finanze che individua come prioritarie le azioni di recupero funzionale degli immobili pubblici, la loro restituzione alla vita attiva delle comunità, per rispondere alle esigenze logistiche delle Pubbliche amministrazione e ai fabbisogni del territorio, inclusa la necessità di far fronte alle nuove dimensioni dell’abitare attraverso strumenti di partenariato e concessioni di valorizzazione.
Tra gli obiettivi principali: aumentare l’attrattività turistico-ricettiva e l’offerta di servizi culturali-identitari e residenziali, rafforzare lo sviluppo della ricerca e dell’Università sul territorio, anche potenziando la rete di residenze universitarie.
Tutto ciò valorizzando la peculiarità di Ancona, da un lato il porto, che apre la città all’accoglienza verso le bellezze del Parco naturale e del centro storico, dall’altro l’Università, polo tecnologico e scientifico che attrae innovazione e conoscenza.
Sul fronte della sostenibilità si prevede il recupero del sistema naturalistico dei Parchi, il potenziamento della mobilità green, il miglioramento delle condizioni di benessere ambientale, la riduzione di consumo di suolo attraverso la riqualificazione con mix funzionali degli immobili pubblici.
“Grandi sono le potenzialità di sviluppo di Ancona, una città con un patrimonio immobiliare pubblico e paesaggistico di particolare pregio e bellezza, da valorizzare in piena sinergia tra il Comune, l’Agenzia del demanio e le altre Istituzioni, per renderla più moderna e sostenibile”, sottolinea il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. “L’immobile pubblico può offrire al cittadino servizi di qualità, relazioni, spazi sempre più digitalizzati e attrattivi. Penso al Parco del Cardeto con l’ex Caserma Stamura, il Faro dei Cappuccini, e la sua Polveriera, un unicum per posizione, bellezza e valore identitario. Tutti verranno riutilizzati, recuperati con mix funzionali, arricchiti con servizi turistico-culturali dedicati a cittadini, imprese, turisti e Università. Per una Ancona sostenibile l’Agenzia del Demanio sta riqualificando la propria sede per farne un modello di ufficio pubblico green, efficiente e con possibilità di alcuni spazi digitali aperti alla città.”
“Questo accordo di co-pianificazione individua aree e contenitori abbandonati per un grande programma di rigenerazione urbana che ha in sé la forza di cambiare volto e funzioni a importanti parti di città”, dichiara il Sindaco di Ancona, Daniele Silvetti. “Lo farà seguendo un principio ormai affermato, a cui crediamo molto, come quello del consumo zero di suolo e intersecandosi in perfetta sintonia con il nuovo Pug (Piano urbanistico generale) che stiamo sviluppando.”
“La sottoscrizione dell’accordo odierno nella Città di Ancona costituisce il primo risultato di una proficua collaborazione tra le diverse Istituzioni coinvolte e, in linea con gli indirizzi dell’Esecutivo, si inserisce pienamente nel quadro strategico delle azioni promosse dalla Cabina di regia per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze”, dichiara il Sottosegretario Lucia Albano. “È necessario ripensare agli immobili pubblici come risorse strategiche con funzione di servizio alla comunità, secondo un approccio che sia proiettato ai bisogni dei cittadini e ciò è possibile solo attraverso un’azione di sistema e di coordinamento di tutti gli attori istituzionali, anche per favorire il coinvolgimento del settore privato”.
“Accordi come questo offrono una visione complessiva e strategica dello sviluppo di una città e di un territorio, in questo caso del Capoluogo della nostra regione, che è anche sede di istituzioni ed enti a carattere regionale, attraverso il recupero urbano e la rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Partecipiamo al processo di rilancio di Ancona, che ha un potenziale enorme, con l’obiettivo di ragionare nell’ottica di recuperare l’esistente e valorizzare spazi che rischiano di restare vuoti. – dichiara il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – La collaborazione tra enti è una buona pratica per mettere a terra strategie complessive per la valorizzazione e il recupero di beni pubblici sul nostro territorio, che deve essere riportato ad una visione comune e unitaria per far esprimere al meglio il massimo potenziale della nostra regione. Dobbiamo riuscire ad immaginare il nostro lavoro in un’ottica sempre più comune e integrata cercando di comprenderne le ricadute tra tutte le realtà coinvolte, nella complessa sfida della competitività, della rigenerazione, dello sviluppo, del turismo e della sostenibilità”.
“Siamo orgogliosi di poter essere parte di questo progetto di rinascita di luoghi simbolo della città di Ancona, che rappresentano la storia di un territorio, di una comunità e che potranno essere di nuovo fruiti dalle persone”, dichiara il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Vincenzo Garofalo. “Come Ente siamo disponibili alla massima collaborazione istituzionale ad un’iniziativa che valorizza il patrimonio pubblico, contribuisce a rigenerare edifici e spazi ora in disuso e che potranno un domani essere restituiti alla collettività”.
“Il piano città che oggi ci apprestiamo a sottoscrivere rappresenta una importante opportunità per ripensare e riqualificare aree strategiche per lo sviluppo della città di Ancona. Il Piano Città contribuisce a rafforzare il ruolo di Ancona come città universitaria migliorandone la capacità di accoglienza”, sottolinea il Pro Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Marco D’Orazio. “La popolazione studentesca universitaria supera oggi il 17% dell’intera popolazione urbana e richiede una città capace di accogliere e offrire servizi adeguati. Credo che il Piano Città possa essere considerato una vera e propria pietra miliare, in quanto, portando ad unire gli sforzi di più istituzioni, mette le basi affinché la città di Ancona diventi sempre più capace di accogliere ed attrarre”.
Nel Piano Città degli immobili pubblici di Ancona è presente un primo portafoglio immobiliare di undici beni: otto di proprietà dello Stato e tre di proprietà comunale.
Potranno essere aggiunti ulteriori beni da valorizzare, anche con il coinvolgimento di altri enti e di investitori privati.
Immobili di proprietà statale coinvolti nel Piano Città:
Ex Caserma Stamura
Nel cuore del Parco del Cardeto, l’ex Caserma Stamura di Ancona, un tempo Convento dei Cappuccini e successivamente caserma militare, sarà trasformata in un centro polifunzionale. La riqualificazione prevede l’integrazione di funzioni pubbliche, spazi espositivi nei sotterranei e aree aggregative tramite partenariato pubblico-privato, con ristoranti, bar, auditorium, sala convegni e foresteria. L’intervento, rispettando l’impianto originale, include anche sostenibilità energetica e miglioramento sismico. Un passo decisivo nella rigenerazione urbana di Ancona che coniuga storia, cultura e innovazione.
2. Ex Faro Capuccini
Sul Colle dei Cappuccini, nel Parco del Cardeto, sorge l’ex Faro dei Cappuccini, costruito nel 1859 per illuminare le rotte delle navi dirette al porto di Ancona. Dopo il suo abbandono nel 1965, il faro è stato restaurato nel 2000 e riaperto al pubblico. Oggi è incluso nel piano di valorizzazione dell’area che prevede la realizzazione di sale espositivo-museali e spazi di socialità attraverso il partenariato pubblico-privato. Un luogo identitario che continua a orientare il futuro della città.
Ex Monastero Santa PalaziaSul Colle Guasco, vicino al centro storico di Ancona, sorgeva il convento di Santa Palazia, fondato nel 1590 come luogo di preghiera. Dopo essere stato chiuso nel 1810, nel 1827 fu trasformato nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, per poi essere destinato a sede di detenzione nel 1864. Il complesso fu distrutto dal terremoto del 1972, lasciando solo tracce della sua storia. Oggi l’area archeologica inserita all’interno del comprensorio del Guasco San Pietro è destinata a verde attrezzabile con percorsi pedonali e parcheggi.
Sede DR Marche – Agenzia del Demanio
L’edificio di proprietà dell’Agenzia del Demanio sarà trasformato in uno smart building, con un focus su efficienza energetica, sicurezza antisismica e tecnologie sostenibili. Oltre a ospitare la sede della Direzione Regionale Marche dell’Agenzia del Demanio, l’immobile avrà anche spazi dedicati al coworking. Non si tratta solo di una riqualificazione, ma di un modello di innovazione che unisce funzionalità, sostenibilità e modernità. Questo progetto restituirà valore al patrimonio pubblico e offrirà un ambiente di lavoro all’avanguardia, pronto per le sfide future.
Parco “La Cittadella”
Nel quartiere Capodimonte, sulla sommità del Colle Astagno, sorge la Cittadella, un capolavoro dell’architettura rinascimentale progettata da Antonio da Sangallo nel 1532. Il Parco della Cittadella, che si estende nell’antico campo trincerato, conserva tracce del suo passato militare, come i camminamenti e la polveriera napoleonica. Oggi, il parco offre percorsi sportivi, un’area giochi e un bar, ed è accessibile al pubblico. La Cittadella è un luogo che unisce storia, natura e inclusività, e un punto di incontro, svago e cultura per la città.
6. Ex Forte Garibaldi
Il Forte Garibaldi, costruito nel 1861, sorge su un’altura e la sua forma pentagonale ne attribuiva un’importante funzione difensiva. Danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, il forte cambiò nome nel periodo della Repubblica e mantenne un ruolo strategico fino agli anni ‘80. Oggi, diviso tra spazi privati e aree del Ministero della Cultura, il forte è valorizzato con percorsi didattici e iniziative per promuovere il patrimonio storico e culturale della città.
7. Ex edificio Capitaneria di Porto
Situato sul molo Santa Maria, all’interno del porto storico di Ancona, sorge un edificio un tempo sede della Capitaneria di Porto. L’immobile, ora inutilizzato, sarà oggetto delle valutazioni dei soggetti competenti, coinvolti nell’accordo, ai fini della sua valorizzazione nel contesto del nuovo Piano regolatore portuale.
8. Ex Sede INPS
Un edificio di 6.000 mq, situato tra il centro storico e il Passetto, sarà riqualificato per ospitare la Corte d’Appello e altri servizi del Ministero della Giustizia, con l’obiettivo di ridurre i fitti passivi. Acquisito dall’Agenzia del Demanio con fondi ministeriali, l’immobile diventerà un punto di riferimento per il sistema giudiziario di Ancona. Questa trasformazione mira a migliorare l’efficienza dei servizi e a restituire un importante spazio istituzionale alla città. La riqualificazione libera risorse per il futuro, ottimizzando l’utilizzo della spesa pubblica.
Immobili di proprietà del Comune:
Ex Centrale del Latte
Il complesso, inaugurato nel 1955 per la pastorizzazione e vendita al dettaglio del latte, comprende cinque fabbricati industriali risalenti alla metà degli anni ’50, con una superficie totale di 4.430 mq. Attualmente, parte degli edifici è occupata da associazioni locali di volontariato. Il progetto, in considerazione della vicinanza al polo ospedaliero regionale di Torrette, prevede una riqualificazione, anche in partenariato pubblico-privato, con un mix funzionale che include servizi universitari e per l’istruzione, residenze universitarie, housing sociale. L’utilizzo mira a ottimizzare lo spazio per rispondere alle esigenze abitative e di servizio della città capoluogo.
Ex Mattatoio
Il bene di circa 2000 mq, un tempo adibito al macello del bestiame e attualmente parzialmente occupato da associazioni culturali, sarà riqualificato per diventare un centro civico/commerciale di quartiere. Il progetto prevede un intervento urbanistico per il recupero degli edifici con caratteristiche di archeologia industriale. Inoltre, potrà essere realizzato un parcheggio funzionale per la mobilità a livello urbano. L’obiettivo è valorizzare l’area e renderla un punto di riferimento per la comunità cittadina.
Casermaggio Parco del Cardeto
Il complesso di edifici diroccati, con una superficie di 1.100 mq, era originariamente destinato a laboratori per la preparazione delle polveri da parte degli artificieri, integrandosi con la vicina Polveriera di Castelfidardo. Attualmente inutilizzata, l’area offre un grande potenziale per il suo recupero che valorizzi la sua identità storica e favorisca un’integrazione più funzionale con i servizi già esistenti all’ingresso del Parco del Cardeto e la adiacente facoltà di Economia.