
(AGENPARL) – mer 26 febbraio 2025 BOLLETTE, LOREFICE (M5S): RITARDI GOVERNO NELLA GIGAFACTORY CATANIA NEGANO RISPARMI A ITALIANI
NOTA STAMPA
*BOLLETTE, LOREFICE (M5S): RITARDI GOVERNO NELLA GIGAFACTORY CATANIA NEGANO RISPARMI A ITALIANI*
Roma, 26 febbraio. “Inutile che il Governo Meloni allestisca la solita pantomima facendo credere agli italiani che nel fine settimana arriveranno chissà quali aiuti per contrastare i rincari dell’energia. Perché di fronte ai pannicelli caldi, ai decretini minimamente risolutivi, ci sono gli schiaffoni rifilati a cittadini e imprese con gli imperdonabili ritardi su quei progetti infrastrutturali che potrebbero davvero tagliare costi dell’energia e delle bollette. Oggi, rispondendo a una mia interrogazione in Commissione industria del Senato, il ministero delle imprese guidato da Adolfo Urso, quello dei 23 mesi consecutivi di calo della produzione industriale, al di là delle slalomeggianti difese di protocollo, ha fatto emergere chiaramente i ritardi che sta subendo la gigafactory di Catania, gestita dalla 3SUN di proprietà dell’Enel, il più grande polo europeo di produzione di moduli e celle per pannelli fotovoltaici. La 3Sun gigafactory affonda le radici ormai a 15 anni fa, con l’ambizione di diventare il fiore all’occhiello per la realizzazione di pannelli fotovoltaici in Europa. Oggi l’Enel presenta una narrazione di facciata, ma in realtà c’è un fortissimo ritardo sulla tabella di marcia, visto che nel sito ci si limita ancora all’assemblaggio di celle prodotte altrove, principalmente in Asia, e non si provvede alla loro autonoma produzione. Nella realtà si è persino verificato un episodio paradossale, visto che si parla di Enel: un blackout che ha lasciato la fabbrica senza energia elettrica per due ore. Il colmo dei colmi. A questo si aggiungono ulteriori criticità: Enel ha perso personale qualificato e ha dovuto sostituirlo con nuove risorse meno specializzate. Inoltre, la resa produttiva è ferma al 60-65%, ben lontana dai target prefissati nei roboanti proclami iniziali. Nonostante Enel si stia attivando, i progressi rimangono troppo lenti. Si registra anche un’insopportabile presa per i fondelli a danno delle imprese che vogliono puntare sull’efficientamento energetico, visto che sul sito internet della 3SUN si reclamizza con enfasi il fallimentare piano di incentivi Transizione 5.0, confezionato dal ministro Urso, che a causa dei tempi di investimento troppo stretti e di lacci e lacciuoli burocratici, finora ha visto attivare la miseria di 500 milioni di crediti d’imposta su un plafond di 6,3 miliardi. Insomma, una pubblicità ingannevole bella e buona. Alla luce di questo scollamento tra la narrazione ufficiale di Enel e i fatti, ritengo necessario effettuare un sopralluogo nella gigafactory, aggirando a questo punto le interlocuzioni burocratiche che non fotografano la realtà. Il mio obiettivo qui non è fare un’opposizione ostruzionistica, ma dare un contributo concreto al rafforzamento del tessuto industriale del nostro Paese, consentendogli di svilupparsi e di risparmiare sui costi dell’energia. Scopo che dovrebbe essere anche e sopratutto quello del Ministero”. Lo ha comunicato in una nota il senatore Pietro Lorefice (M5S), segretario di Presidenza del Senato e firmatario dell’interrogazione, nonché capogruppo pentastellato in Commissione politiche Ue di palazzo Madama.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle