
(AGENPARL) – ven 14 febbraio 2025 *Il Festival di Sanremo **non lascia indifferenti, è un appuntamento
irrinunciabile che ogni anno ci regala grandi emozioni e che rievoca
ricordi significativi non solo nei giovani e negli adulti, ma anche negli
anziani. Di questo e molto altro, ne parliamo con Adelia Lucattini,
Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.*
*Intervista di Marialuisa Roscino*
*Dott.ssa Lucattini, perché secondo Lei, Sanremo ci regala sempre grandi
emozioni? Possiamo definirlo un vero e proprio “Motore di aggregazione
sociale”? *
Sanremo fa sognare, emozionare, discutere e cantare. Il Festival
rappresenta un evento collettivo che unisce generazioni, contesti sociali e
culture diverse attorno alla musica e allo spettacolo. Ogni anno, Sanremo
diventa un fenomeno di costume, capace di suscitare emozioni intense perché
attinge a ricordi personali e familiari, alimentando un senso di
appartenenza. Le canzoni in gara, le performance e gli ospiti
internazionali creano un’esperienza condivisa che si riflette nei dialoghi
quotidiani, nei social media e nelle discussioni familiari. Inoltre, la
musica è uno dei mezzi espressivi più potenti della psiche umana: evoca
emozioni profonde, rievoca il passato e, al tempo stesso, crea nuove
prospettive per il futuro. Il Festival di Sanremo, inoltre, accanto alla
musica, pone l’attenzione su temi importanti incentrati sulla battaglia
allo stigma nelle sue molteplici declinazioni, diritti civili, ecologia,
salute mentale, oblio oncologico, inclusione, tolleranza, arricchimento
dalla diversità, fiducia nel futuro, nonostante la malattia e le sfide che
la vita può chiamarci ad affrontare. Basti pensare al coraggioso messaggio
inviato da Bianca Balti che nel suo splendore, si è mostrata senza i suoi
capelli perduti a causa della chemioterapia ed una cicatrice addominale per
gli interventi a cui è stata sottoposta.
*La musica è spesso associata a momenti di svago, di intrattenimento e di
divertimento, ma a Suo avviso, assume anche un significativo ruolo
terapeutico?*
Assolutamente sì. La musica in generale ha un profondo valore terapeutico,
individuale e collettivo. In ambito psicologico e psicoanalitico, è
considerata un potente strumento di espressione e rielaborazione emotiva.
Ascoltare musica può aiutare a gestire lo stress, ridurre l’ansia e
favorire il benessere psicofisico. La musica agisce direttamente sulle aree
cerebrali legate alle emozioni e alla memoria, facilitando l’accesso a
contenuti psichici profondi che spesso non trovano parole per essere
espressi. Per questo motivo, viene utilizzata anche in psicoterapia,
soprattutto nella musicoterapia, per aiutare i pazienti a elaborare traumi,
affrontare stati depressivi o migliorare la comunicazione nelle persone con
difficoltà relazionali.
*Quali sono gli elementi di Sanremo che secondo il Suo punto di vista,
attraggono di più i giovani?*
Una combinazione di elementi tradizionali e innovativi, che rendono il
Festival un evento intergenerazionale sempre attuale. Gli aspetti più
coinvolgenti per il pubblico giovane sono, sia la musica che
l’identificazione con i cantanti. I giovani trovano nelle canzoni in gara
testi e sonorità che parlano delle loro emozioni, delle loro esperienze e
dei temi a loro vicini, come l’amore, le relazioni, l’identità e la
crescita personale. Oggi il Festival di Sanremo continua ad evolversi,
adattandosi ai cambiamenti dei tempi e sperimentando nuove formule. La sua
popolarità rimane intatta, grazie alla capacità di rinnovarsi e di
intercettare i gusti del pubblico. Possiamo dire che è un vero e proprio
fenomeno transgenerazionale, ha attraversato infatti, negli anni, diverse
generazioni e gruppi sociali. Gli anziani spesso condividono i loro ricordi
legati a Sanremo con le generazioni più giovani, creando in tal modo, un
ponte tra passato e presente. Questo scambio intergenerazionale
contribuisce a mantenere viva la tradizione del Festival e a rafforzare i
legami familiari. La sua capacità di rinnovarsi pur rimanendo fedele alla
sua formula lo rende un evento unico nel panorama italiano. Negli ultimi
anni, grazie anche alla digitalizzazione, Sanremo ha ampliato ulteriormente
il suo pubblico, coinvolgendo sempre di più i giovani attraverso i social
media e le piattaforme di streaming. Il Festival di Sanremo ha inoltre,
visto nascere un fenomeno nuovo per la musica che coinvolge moltissimi
ragazzi, il FantaSanremo, creando una nuova forma di partecipazione che fa
sentire l’evento più vicino, più alla portata rendendolo “popolare” in
senso stretto.
*E quali invece, gli adulti?*
Per gli adulti rappresenta la memoria del loro passato, proiettato e
attualizzato nel presente, un’occasione che rievoca ricordi, emozioni e
abitudini condivise.
Molti nonni e genitori sono cresciuti guardando Sanremo, e ogni edizione
diventa un’occasione per rivivere emozioni legate alla propria gioventù. Le
canzoni storiche, gli ospiti d’eccezione e i momenti iconici del Festival
fanno parte del patrimonio collettivo e risvegliano ricordi e sentimenti.
L’eleganza della tradizione, si accompagna alla centralità della musica e
dei testi.
*Papa Francesco ha definito la “Musica” uno strumento di pace e di
fratellanza per i popoli e per l’intera umanità, mettendo in luce la
bellezza che la musica ogni volta ci offre nei suoi diversi messaggi e
contenuti, crede che la Musica possa rappresentare un mezzo importante di
Comunicazione?*
Senz’altro! La musica è un linguaggio universale capace di infrangere le
barriere che possono sembrare insormontabili. Come ha sottolineato Papa
Francesco, essa è un potente strumento di pace e fratellanza, in grado di
unire i popoli attraverso emozioni condivise e valori universali.
La musica comunica in modo immediato e profondo, permettendo di esprimere
sentimenti ed esperienze che spesso le parole non riescono a tradurre.
Questo vale sia a livello individuale, con la capacità della musica di
risuonare nei vissuti personali, sia a livello collettivo, diventando
veicolo di messaggi che arrivano direttamente all’inconscio attraverso
musica e immagini.
*Crede che sia proprio la sua capacità di aggregare persone di diverse età,
gusti musicali e provenienze a renderlo un evento unico nel suo genere?*
Sì, Sanremo è un contest unico nel suo genere, nel panorama musicale e
culturale italiano, non è solo una competizione canora, è un fenomeno
sociale importante, intergenerazionale, capace di mettere in dialogo le
generazioni.
Da sempre rappresenta una lieta occasione di *reunion* familiare e tra
amici, si guarda in compagnia, si commenta sui social, si fa il tifo. È un
evento trasversale, in cui anche le stesse composizioni floreali hanno un
significato simbolico importante, un omaggio alla musica e come
rappresentazione simbolica del talento.
*Sanremo rappresenta anche un vero e proprio “fenomeno
transgenerazionale”* *che
si è evoluto negli anni e che è stato tramandato di generazione in
generazione, dagli stessi nonni ai propri nipoti, in che modo, secondo Lei,
la musica può risvegliare ricordi familiari importanti?*
La musica in sé ha un potere evocativo straordinario, portare alla memoria
emozioni, esperienze e momenti felici, con la forza che partendo
dall’inconscio va oltre le parole e spinge alla ricerca di nuovi
significati. Possiamo anche dire che questo evento, rappresenta un vero e
proprio archivio collettivo, un “*fil rouge”* che collega le generazioni
attraverso le canzoni che hanno segnato epoche diverse. Nonni, genitori e
nipoti si ritrovano a commentare le esibizioni, a discutere sulle canzoni e
sugli outfit, a rievocare Festival precedenti, è anche un’occasione per
comunicare dei propri gusti musicali senza troppe reticenze o timori di
essere etichettati come “matusa” o “boomer”. Lo si accetta orgogliosamente,
su di un argomento apparentemente neutro, un luogo transizionale, un
palcoscenico reale e virtuale al tempo stesso.
*Oltre alla familiarità, la musica può evocare anche ricordi
autobiografici, eventi specifici legati a particolari periodi di vita?*
La musica ha sempre la specifica capacità di risvegliare ricordi e
rievocare emozioni, ed è proprio questo uno degli elementi che rendono
Sanremo un fenomeno transgenerazionale. Basta pensare che Iliade e Odissea
erano cantate e anche i Salmi di David dell’Antico Testamento.