
Il presidente Donald Trump ha espresso la volontà di “chiudere immediatamente il Dipartimento dell’Istruzione”, definendolo una “grande truffa”. Durante un incontro con la stampa, Trump ha criticato la posizione degli Stati Uniti nel ranking dell’istruzione globale, evidenziando come il sistema educativo americano sia classificato al 40° posto a livello mondiale, nonostante abbia i costi per studente più elevati.
Critiche al sistema educativo
Rispondendo a un giornalista su quanto presto desiderasse la chiusura del Dipartimento dell’Istruzione, Trump ha citato paesi come Norvegia, Danimarca, Svezia e Cina come esempi di nazioni con sistemi scolastici più efficaci. “Se siamo al numero 40, significa che c’è qualcosa che non va, giusto?” ha affermato il presidente.
Decentralizzazione dell’istruzione
Trump ha inoltre sostenuto che l’educazione dovrebbe essere gestita dai singoli stati, menzionando l’Iowa, l’Idaho e il Colorado come esempi di realtà che potrebbero migliorare la situazione scolastica nazionale. “Probabilmente abbiamo 35, forse 37 stati che faranno bene come Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di riportare la gestione dell’istruzione a livello locale.
Nomina di Linda McMahon e proposte future
In passato Trump aveva suggerito di affidare a Linda McMahon, sua candidata alla guida del Dipartimento dell’Istruzione, il compito di chiudere il dipartimento, ponendo fine alla sua stessa posizione. In risposta alle critiche sulla sua scelta, Trump ha ribadito il suo supporto per la scelta della scuola e l’autonomia degli stati nella gestione del sistema educativo.
Queste dichiarazioni riflettono la continua volontà di Trump di ridurre il coinvolgimento federale nel sistema scolastico e promuovere un approccio decentralizzato, trasferendo la responsabilità dell’istruzione direttamente ai governi statali.