
**Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano** Comunicato del 12/02/2025,ore 11:59 Nota ai media! ————– Link video: https://we.tl/t-zLnZsBaHfF I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti,in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece,di norma dal giorno successivo alle riprese,una riproduzione strutturata delle stesse,con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere. Consiglio Lavori Consiglio: Aree ed edifici dismessi,Borse di studio **Mozioni di Gruppo verde e Team K.** La prima proposta discussa questa mattina in Consiglio provinciale nell’ambito dello spazio riservato all’opposizione è stata la 5. Gestire le aree e gli edifici dismessi o inutilizzati nei Comuni dell’Alto Adige (presentata dai conss. Rohrer,Foppa e Oberkofler il 19/06/2024),con la quale Madeleine Rohrer (Gruppo verde) proponeva di incaricare la Giunta provinciale incarica la Giunta provinciale (1) di sensibilizzare i Comuni alla necessità di prevedere una figura professionale incaricata di gestire le aree e gli edifici dismessi o inutilizzati e di pubblicare in questo contesto delle linee guida per la gestione delle aree e degli edifici dismessi o inutilizzati in Alto Adige che includano esempi virtuosi e una panoramica delle agevolazioni per il riutilizzo o l’utilizzo alternativo delle aree e degli edifici dismessi o inutilizzati; (2) di offrire,al più tardi entro il 2026,in collaborazione con l’Agenzia CasaClima,un corso di gestione delle aree e degli edifici dismessi o inutilizzati (simile al corso sulla mobilità della STA) rivolto ai responsabili politici e alle responsabili politiche,ai/alle dipendenti dei Comuni e ai/alle potenziali incaricati/e della gestione delle aree e degli edifici dismessi o inutilizzati; (3) di realizzare un progetto pilota affinché i Comuni interessati ricevano il supporto organizzativo e finanziario necessario per assumere persone che gestiscano le aree e gli edifici dismessi o inutilizzati,al fine di promuovere,oltre al censimento,un riutilizzo o un utilizzo alternativo delle aree e degli edifici dismessi o inutilizzati; (4) di censire le aree e gli edifici dismessi o inutilizzati di proprietà della Provincia,di mettere a disposizione dei Comuni i relativi dati e di includerli nella relazione sulle aree e sugli edifici dismessi o inutilizzati da presentare al Consiglio provinciale nel 2026; (5) di definire gli obiettivi e le scadenze riguardo agli edifici vuoti e alle aree urbanizzate dismesse di proprietà della Provincia e di farli confluire nella relazione sulle aree e sugli edifici dismessi o inutilizzati da presentare al Consiglio provinciale nel 2026. Secondo Rohrer,a volte i proprietari hanno timore di non poter allontanare gli inquilini quando hanno poi bisogno dell’appartamento,oppure ci sono conflitti ereditari; ma dato il grande numero di abitazioni sfitte,la politica si deve occupare della questione: i Comuni che l’hanno fatto con la Piattaforma per il rurale hanno avuto esperienze molte positive,recuperando alloggi. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ringraziato Rohrer per la proposta: c’è bisogno di queste figure di management con formazione adeguata. Ha ricordato che la Giunta avrebbe dovuto presentare già nel 2023 una relazione sugli edifici dismessi,come deliberato in Consiglio. Non è necessario attendere i Piani di sviluppo comunali,anzi: il rilevamento degli edifici dismessi è il punto di partenza. per alcuni edifici dismessi forse bisognerebbe cambiare anche la destinazione d’uso. Paul Köllensperger (Team K) ha ricordato le proposte del proprio gruppo sul tema: le abitazioni sfitte sono un fenomeno che nasconde un comportamento speculatorio non corretto. Tuttavia,una figura a tempo pieno per ogni Comune è esagerata: la relativa spesa ammonterebbe in totale a circa 25 milioni. Sarebbe più opportuno coinvolgere l’IPES,affidandogli la gestione delle abitazioni sfitte,nonché procedere subito al censimento degli alloggi sfitti. Ha annunciato astensione. Secondo Sven Koll (Süd-Tiroler Freiheit) bisogna differenziare tra Comune e Comune: in alcuni di essi questa figura non è necessaria perché si sa già quali sono le abitazioni sfitte,mentre in città la figura sarebbe sensata. Bisogna piuttosto interrogarsi su come rendere l’affitto più interessante per i proprietari,che hanno pochi diritti: per esempio,non è possibile affittare solo a residenti. anche i contributi all’affitto vanno per lo più a stranieri. Sandro Repetto (Partito Democratico) ha apprezzato le iniziative volte a utilizzare ciò che è già stato costruito. Il problema riguarda per lo più le grandi aree urbane,con volumi in disuso ma destinazione diversa da quella abitativa. A Bolzano ci sono anche tanti negozi sfitti in zona Don Bosco,o l’edificio dell’ex Catasto vuoto da anni in via Duca d’Aosta: in entrambi i casi,la proprietà è dell’ente pubblico che non dà un esempio positivo. Sarebbe utile verificare anche i risultati della super IMI. Egli avrebbe sostenuto la mozione,pur non comprendendone alcuni aspetti,tra cui l’incarico all’Agenzia CasaClima. Waltraud Deeg (SVP) ha segnalato che il problema di fondo è che il prezzo nasce dal disequilibrio tra domanda e offerta. Bisogna vedere quali sono gli edifici e le aree non utilizzati,e questo sta succedendo a livello comunale,ma bisogna anche chiedersi se si vuole arrivare fino all’esproprio,a fronte della tutela costituzionale del diritto alla proprietà. Attualmente ci sono banche che si danno da fare per rilevare appartamenti di anziani,ma l’offerta non è adeguata né disinteressata. Secondo Zeno Oberkofler (Gruppo verde),co-firmatario,a fronte della scarsità di territorio disponibile è davvero necessario recuperare gli alloggi inutilizzati. Si è già agito con la super IMI ma questo non ha portato a una vera svolta. Se non si reinseriscono nel mercato gli alloggi vuoti non si riuscirà a risolvere il problema della casa; i Comuni vanno sostenuti per effettuare il censimento e riportare gli alloggi sul mercato. . Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che il forte problema di alloggi si deve all’immigrazione,perché la popolazione locale non cresce,nonché all’individualismo,che fa sì che siano molto richiesti gli alloggi piccoli. Una famiglia intatta è alla base di una società funzionante,bisogna promuovere la politica della famiglia in ogni decisione politica. Vanno inoltre tutelati i proprietari. Brigitte Foppa (Gruppo verde),cofirmataria ha contestato i riferimenti a immigrazione e famiglia tradizionale: così si semplifica troppo. A Bolzano,per esempio,ci sono tante donne sole,anche se per Zimmerhofer bisognerebbe costringere a vivere tutti insieme. Rilevare gli alloggi inutilizzati è una cosa,portarli poi sul mercato dell’affitto un’altra: con la mozione si vuole sostenere i Comuni in questa fase. Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha contestato a Zimmerhofer di aver definito “egoista” chi vuole vivere da solo,perché si tratta da un lato di scelte consapevoli e individuali,dall’altro di situazioni non volute. è proprio guardando l’andamento demografico che bisogna adeguare il mercato degli alloggi. Rilevare gli sfitti non basta,ma bisogna fare un primo passo. Ha condiviso la proposta di Köllensperger di coinvolgere l’IPES. Secondo Renate Holzeisen (Vita),il grande problema è che i giovani fanno fatica a mettere su famiglia e trovare un alloggio a prezzi accessibili – questo è ormai quasi impossibile,soprattutto nei centri urbani come Bolzano. Sarebbe necessario determinare quante e quali sono le abitazioni sfitte,per capire la situazione e renderla evidente. C’è anche chi dispone di tante abitazioni sfitte,mentre persone che lavorano non trovano un alloggio: lei di solito è contraria a un controllo eccessivo,ma un censimento ufficiale delle abitazioni sfitte è importante perché la situazione non è più accettabile. Andreas Colli (Wir Bürger/Noi cittadini)ha evidenziato che dall’entrata in vigore della nuova norma urbanistica tutti i comuni hanno già avviato il censimento,quindi la mozione non è molto sensata. I fondi previsti sono eccessivi,sarebbe meglio usarli per altro. Serve una buona legge a favore dei proprietari che vogliono dare in locazione e a volte hanno brutte esperienze; la super IMI non è uno strumento ideale,bisognerebbe invece ridurre l’IMI normale. Secondo Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) sarebbe meglio tutelare di più i proprietari. Lui sarebbe a favore di un tasso maggiore per le abitazioni sfitte. Bisognerebbe pensare a un blocco dell’immigrazione e alla remigrazione: anche con questo si libererebbero alloggi. L’ass. Peter Brunner ha evidenziato l’importanza del tema per la Giunta,aggiungendo che è necessario aspettare la redazione dei piani di sviluppo comunale che si concluderanno a fine 2025/inizio 2026: in questa fase non ha senso un censimento. La delibera 344/202 prevede le linee guida per il rilevamento di aree inutilizzate e immobili sfitti. Figure come quella proposta esistono già nei Comuni,cui la Provincia ha già fornito un sostegno e linee guida: spesso si tratta del sindaco stesso,che sa bene quali sono le abitazioni sfitte; anche la Piattaforma rurale è già impegnata in questo senso. Non si può intervenire forzatamente sulla proprietà privata,ma si può agire creando incentivi. La proposta dell’ass. Mair prevedrà un fondo di garanzia e incentivi; un progetto pilota ha inoltre già avviato un’attività di consulenza in collaborazione con CasaClima. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha parlato della funzione sociale della proprietà,e condiviso l’obiettivo della mozione,per il quale si sta lavorando. In quanto alle proprietà sfitte della provincia,si tratta di 12 edifici vetusti. Non è possibile sostenere la mozione perché si sta già lavorando a questo scopo,come fatto con la super IMI. In quanto alle affermazioni di Wirth Anderlan,ha detto di non poter tacere: come è sbagliato definire “fascista” o “nazista” chi parla dei problemi dell’immigrazione; parlare di remigrazione è eccessivo,si tratta di null’altro che di deportazione. Wirth Anderlan ha contestato il fatto di venire ogni volta “spinto nell’angolo dell’estrema destra”: lui non aveva mai parlato di deportazione. La presentatrice Rohrer ha chiarito che la sua proposta riguarda un progetto pilota,e non prevede un facilitatore per ogni Comune: i sindaci non sono in grado di occuparsi di questa problematica. CasaClima è stata citata non perché si dovrà occupare dei corsi,ma perché fa già corsi simili in tema mobilità. Messa in votazione per punti separati,la mozione è stata respinta: le premesse con 10 sì,17 no e 5 astensioni,il punto (1) con 18 no,16 sì e 8 astensioni,il punto (2) con 18 no,10 sì e 4 astensioni,il (3) con 18 no,6 sì e 8 astensioni,il (4) con 18 no,11 sì e 3 astensioni,il (5) con 17 no,11 sì e 3 astensioni. Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha quindi presentato la Adeguamento dei limiti di reddito ai fini delle borse di studio (presentata dai conss. Rieder,Köllensperger,Ploner A. e Ploner F. il 31/07/2024) al fine di impegnare la Giunta (1) a verificare la possibilità di un aumento dell’ammontare delle borse di studio; (2) ad aumentare il limite del VSE per la concessione delle borse di studio,in modo da consentire l’accesso a questi aiuti a un numero maggiore di famiglie con figli e figlie che studiano; (3) a introdurre un ulteriore aumento del limite del VSE a partire dal secondo familiare che studia all’università,al fine di sgravare le famiglie con due o più persone che studiano e (4) a modificare i requisiti per ottenere una borsa di studio per meriti particolari affinché,in presenza di un risultato superiore agli ETCS necessari,i e le richiedenti abbiano la possibilità di scegliere i 42 ECTS con i quali possono fare domanda per avere questa borsa di studio”. Nel 2020-21,ha spiegato Rieder, c’erano più di 4.000 domande presentate,nel 2024 erano un migliaio in meno: questo non è spiegabile con lo sviluppo demografico,ma col fatto che sempre meno famiglie hanno i requisiti necessari per accedere alle borse di studio. Nel 21-22 venivano spesi 9 milioni e a questo scopo,e la buona notizia è che tutti coloro che hanno fatto domanda avendo i requisiti hanno ottenuto la borsa; nel 2023-24 c’erano a disposizione 11,8 milioni,di cui 2,8 sono avanzati. Il problema è stato segnalato sia dai genitori,che spesso hanno più di un figlio all’università,che dall’Associazione studenti universitari – Hochschülerschaft. Alex Ploner (Team K),cofirmatario,ha chiarito che si tratta di un tema di equità di opportunità,e ha invitato a pensare quali spese deve affrontare una famiglia del ceto medio con più di un figlio studente. Ha quindi invitato a considerare nell’ambito delle borse di studio per merito anche i diplomati con voto superiore a 90. Waltraud Deeg (SVP) ha condiviso l’idea che sia importante garantire l’accesso alla formazione,nonché fornire un aiuto concreto alla popolazione. La politica in Alto Adige ha posto gli accenti giusti garantendo l’ampliamento dell’assistenza all’infanzia,l’estensione del trasporto scolastico,l’accesso ai testi di studio,anche con adeguamenti relativi alla situazione patrimoniale e del reddito. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che l’obiettivo è sostenere le famiglie che non hanno i mezzi necessari per garantire lo studio universitario a uno o più figli,e non penalizzare gli studenti che lavorano in estate. Non va però dimenticato che istruzione e formazione non significano per forza istruzione universitaria. non va per esempio perso potenziale per l’artigianato,spingendo i giovani a scegliere per forza l’università. Con i soldi per la facoltà di Medicina che non sarà a livello di altre università si potrebbero sostenere molti studenti. Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha invitato a considerare che il mondo del lavoro è cambiato radicalmente,e accoglie anche i laureati in materie umanistiche,per esempio filosofia,in ambiti tecnici come digitalizzazione e intelligenza artificiale. Ha annunciato voto a favore della mozione,invitando a considerare un fenomeno attuale: aumenta l’inflazione,aumentano gli stipendi – ma non il reddito reale,si perde diritto ai contributi – come intende la Giunta affrontare questa situazione? Sandro Repetto (Partito Democratico) ha evidenziato che il problema è l’accessibilità alla borsa di studio da parte di una famiglia normale a reddito medio-basso,così come la considerazione del reddito di chi lavora mentre studia,la presenza di un’eredità o il regime di matrimonio dei genitori – con la separazione la situazione cambia. Inoltre,la differenza tra chi accede e chi non accede alle borse di studio è molto grande,per effetto del rimborso parziale della retta. Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ringraziato per la proposta,già evidenziata dagli studenti. il cosiddetto “ceto medio „non si può più permettere di far studiare i propri figli,soprattutto se sono più di uno; misure correttive sono importanti. L’ass. Philipp Achammer ha evidenziato che in Alto Adige usufruisce di borse di studio il 23% degli studenti,mentre in Italia e Germania la percentuale è ben sotto il 20%. Ha ricordato che sono state fatte simulazioni sul DURP,con la conseguente elaborazione di criteri aggiuntivi per andare incontro agli studenti con gli 11,8 milioni disponibili,e aggiunto che i mezzi non vengono utilizzati per altri settori ma sempre per il diritto allo studio. Ha quindi accolto il punto (2) respingendo gli altri 3,e ricordato che le borse di studio per il merito erano state sospese anche in accordo con l’associazione degli studenti. Le modifiche sono state introdotte da poco e non si escludono correttivi in futuro,anche riguardanti il citato quinto anno delle superiori e il merito stesso. L’assessore ha aggiunto che non c’è mai stata intenzione di influenzare le scelte di studio dei giovani o fare pressioni. Maria Elisabeth Rieder ha rilevato che a volte certe scelte vengono incentivate di più,come la scelta di infermieristica alla Claudiana,e ha apprezzato l’accoglimento del punto (2),valido fin dal prossimo anno accademico. Ha condiviso poi l’esistenza del problema citato da Oberkofler relativo ad aumento di inflazione e stipendi,che riguarda anche il sociale,invitando la Giunta a intervenire. La mozione è stata messa in votazione per parti separate: respinte le premesse con 17 no e 15 sì,e il punto (1) con lo stesso esito,è stato approvato all’unanimità (32 sì) il punto (2),quindi respinti il (3) e il (4) sempre con 17 no e 15 sì. (continua). **MC** [Vai all’articolo online ›](https://www.consiglio-bz.org/it/comunicati-stampa/lavori-consiglio-aree-ed-edifici-dismessi-borse-di-studio-250212) Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano E-mail: [](mailto:) Sito web:[ www.consiglio-bz.org](https://www.consiglio-bz.org) Questa email è stata inviata a . Hai ricevuto questa e-mail perché ti sei registrato all Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano. 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