
Alla cortese attenzione del Direttore di Agenparl,
Oggi, sulle mie pagine social, ho scelto di condividere un’immagine accompagnata da un pensiero che qui desidero ribadire. Come in altre occasioni, ci ho messo la mia faccia. Per me resta un modo autentico di esprimermi.
Voglio però evidenziare una mancanza che mi ha colpito: non ho visto celebrazioni dedicate a una giornata che tuteli e valorizzi una categoria professionale alla quale mi onoro di appartenere, una categoria che ogni giorno difende diritti e principi fondamentali. Mi auguro che un giorno questa giornata arriverà.
In occasione di una ricorrenza simile, avremmo potuto parlare di figure straordinarie come Ebru Timtik, avvocata turca morta dopo 238 giorni di sciopero della fame, o della collega Nasrin Sotoudeh, perseguitata in Iran per il coraggio di difendere donne e giornalisti. Potevamo ricordare Gao Zhisheng, scomparso nel nulla in Cina dopo aver difeso cristiani e praticanti del Falun Gong, o Digna Ochoa, assassinata in Messico per il suo instancabile impegno.
Eppure, accanto a queste storie eroiche, ci sono anche troppi avvocati italiani che, ogni giorno, combattono la loro battaglia silenziosa. Avvocati che devono spiegare ai clienti che la loro causa è stata rinviata di anni. Forse non saranno paragonabili ai grandi nomi che ho citato, ma condividono la stessa lotta: difendere diritti e garantire giustizia.
Certo, sarebbe giusto parlare di figure emblematiche come Gandhi, Mandela o Fulvio Croce, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, assassinato dalle Brigate Rosse. Ma il mio pensiero oggi va agli avvocati minacciati o aggrediti per aver assunto la difesa di imputati già “condannati” dall’opinione pubblica, o a quei colleghi che subiscono pressioni per aver garantito il diritto di difesa a chi, secondo la vox populi, non lo meriterebbe.
Non posso ignorare, inoltre, i numerosi ostacoli che limitano l’accesso alla giustizia: dall’obbligo di mediazione ai costi spesso ingiustificati, come gli attuali contributi unificati. Questi non sono solo freni al lavoro degli avvocati, ma veri e propri ostacoli al diritto di difesa sancito dalla nostra Costituzione. Sono problemi che dovrebbero far riflettere, soprattutto considerando che queste criticità rappresentano uno dei motivi per cui molte aziende straniere esitano a investire in Italia.
Credo fermamente che questa giornata meriti il giusto rilievo. L’avvocato non è soltanto un tecnico del diritto e non è una figura impegnata a far assolvere colpevoli o a nascondere la verità dietro i cavilli. È, prima di tutto, un custode dei diritti, al fianco di chi ha bisogno di tutela, ascolto e giustizia.
Con stima,
Avv. Gianni Dell’Aiuto
