
Consentitemi di esprimere massimo sostegno e solidarietà ai 92mila dipendenti del gruppo Fs e alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine. Ogni giorno sono impegnati in attività delicate e non meritano le troppe polemiche, insinuazioni e accuse che abbiamo sentito nelle ultime settimane.
Allo stesso tempo, voglio ringraziare il mezzo miliardo di viaggiatori che solo nel 2024 hanno scelto i treni del nostro Paese: è una cifra record, in crescita rispetto al passato. A tutti loro, e a quanti continuano a viaggiare, la promessa è che facciamo e faremo di tutto per garantire trasporti sempre più efficienti, sicuri e all’altezza di un grande Paese come l’Italia.
A questo proposito, grazie alla collaborazione con Parigi, sono lieto di confermare la riapertura del Frejus Ferroviario entro fine marzo.
Ho auspicato di poter intervenire rapidamente in Aula alla luce di una situazione che appare oggettivamente preoccupante e su cui le istituzioni, a partire dal gruppo Fs, hanno reagito rapidamente.
Quando ci sono dei disagi, la prima cosa da fare è scusarsi come fatto da Fs.
È mio dovere, oggi, spiegare quello che è successo e che sta succedendo.
Lo dico con estrema chiarezza: un grande Paese come l’Italia non si fa e non si farà mai intimidire.
Lo dico perché, da anni, la rete ferroviaria è oggetto di attacchi. Lo ribadì anche un premier, che nel 2014 disse testualmente “è in atto una operazione di sabotaggio contro le strutture ferroviarie. È evidente”.
Come troppe cose dette da quel premier, anche in quel caso alle parole non seguirono i fatti.
Io scelgo invece di far parlare la realtà, dopo i doverosi e delicati approfondimenti delle ultime settimane. Abbiamo un quadro preoccupante di incendi dolosi, esplosioni, guasti, rotture, problemi elettrici. Episodi che si sono verificati con sconcertante regolarità e che – guarda un po’ la fortuna – dopo la pubbliche denunce non si sono più verificati tanto che la circolazione è tornata regolare con rarissime eccezioni, in gran parte causate dal maltempo.
Ma veniamo ai fatti.
Il 28 novembre 2024, alle prime ore del mattino, nella sede legale di Italferr S.p.A. – Società del Gruppo FS – alcuni soggetti si sono indebitamente introdotti all’interno dell’area aziendale destinata a parcheggio scoperto, provocando l’incendio di 17 veicoli (aziendali e privati) attraverso il rapidissimo posizionamento di materiale infiammante sui pneumatici. A distanza di soli tre giorni, si verificava un ulteriore evento doloso che determinava l’incendio di due carcasse di autovetture, già in parte distrutte nella precedente occasione.
In data 3 dicembre 2024, su alcuni blog gestiti da frange anarchico-insurrezionaliste, è stato rivendicato l’attacco incendiario alla sede di Italferr.
Da lì in poi abbiamo assistito a una escalation preoccupante che non abbiamo mai voluto evidenziare per senso di responsabilità e in attesa di raccogliere informazioni più precise anche alla luce delle inchieste e delle denunce.
Segnalo alcuni degli episodi più significativi:
in data 11 gennaio 2025, alle ore 07:11, il Freccia 9515 si è fermato tra Milano Centrale e Milano Lambrate a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del filo e pantografo danneggiato. Successivamente, alle ore 07:49, l’Italo 8973, all’atto della partenza da Milano Centrale, ha comunicato il danneggiamento del pantografo. Per tale ragione è stata disposta la sospensione della circolazione tra le due stazioni e la problematica è stata risolta, a seguito dell’intervento dei tecnici di RFI, soltanto alle ore 15:00 dello stesso giorno. Le immagini dell’impianto di videosorveglianza visionate a seguito dell’evento hanno mostrato un soggetto nell’area interessata al verificarsi della prima anomalia al Freccia 9515. Ulteriori immagini hanno mostrato l’uomo che raggiungeva il marciapiede del binario 1 proseguendo nell’area di secondo livello. È interessante ribadire che l’uomo, ripreso dalle telecamere, si muoveva tra i binari pochi istanti dopo le scintille agli impianti;
- in data 13 gennaio 2025, lungo la Linea Roma-Napoli AV, alle ore 7:05, è stato registrato un guasto al deviatoio di Gricignano. A seguito dell’intervento dei tecnici di RFI, dalle ore 9:08 è stato possibile immobilizzare il deviatoio n. 1 di Gricignano con dispositivi di bloccaggio in posizione normale per linea Alta velocità, consentendo la graduale ripresa della circolazione. Il ripristino definitivo del deviatoio è avvenuto durante la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2025;
- in data 14 gennaio 2025, è stata riscontrata la rottura della rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord sul binario dispari nei pressi del km 204+550 (Linea Firenze – Roma Direttissima). La circolazione è proseguita con prescrizioni dalle ore 09:20 alle 10:37 ed è successivamente ripresa regolarmente a seguito dell’inganasciamento della rotaia;
- in data 14 gennaio 2025, nei pressi di Terontola, sulla Linea Firenze – Chiusi (Lenta), si sono registrati, tra le ore 14:02 e 14:50, gli scatti degli interruttori con perdita di controllo degli enti;
- in data 14 gennaio 2025, dalle ore 18:10 alle ore 18:57,si è riscontrata una disalimentazione alla linea di contatto di Roma Termini che ha interessato tutte le linee ferroviarie, causata da un guasto presso la cabina ACEI di Porta Maggiore;
- in data 15 gennaio 2025, dalle ore 5:10 circa, è stata riscontrata la disalimentazione del deposito MAV (Manutenzione Alta Velocità) nel nodo di Roma, definitivamente risolta dopo circa tre ore.
È utile ricordare che i guasti successi alle prime luci dell’alba e nel pomeriggio sono quelli che causano i maggiori problemi alla circolazione dei treni, con ripercussioni nelle ore di maggiore intensità di traffico.
Alla luce della anomala e non trascurabile concentrazione degli eventi richiamati, in data 15 gennaio, il gruppo Fs ha depositato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma un dettagliato esposto, segnalando la possibile riconducibilità degli episodi ad attività volutamente mirate a colpire gli asset aziendali.
Sugli eventi stessi, sono stati contestualmente avviati appositi accertamenti interni, al fine di ricostruire – laddove possibile – cause e responsabilità.
In aggiunta, sono stati avviati controlli straordinari – a carattere preventivo – sulle aree più sensibili della rete ferroviaria, a cura della Security del Gruppo FS.
Più in particolare, è in corso il monitoraggio sistematico delle suddette aree (140 siti sensibili) su tutto il territorio nazionale – con l’impiego di circa 300 risorse di FS Security S.p.A. – ed è stato sensibilizzato tutto il personale di RFI S.p.A. addetto alla manutenzione ordinaria al fine di segnalare immediatamente ogni eventuale anomalia riscontrata.
L’attività ha dato i suoi frutti. In data 16 gennaio 2025, personale di RFI addetto alla manutenzione della trazione elettrica di Mantova ha rinvenuto una catena antifurto per biciclette posizionata sulla fune elettrica della linea aerea del secondo binario nella Stazione F.S. di Montagnana (provincia di Padova) che – se non tempestivamente rilevata – avrebbe seriamente compromesso la sicurezza dei trasporti. Sul punto, il personale di RFI ha prontamente sporto denuncia presso gli Uffici del Posto Polfer di Legnago.
Una simile azione, come confermato dalla cronaca e da fonti investigative, è purtroppo un metodo semplice, economico ma efficace per creare problemi alla circolazione.
Sempre in data 16 gennaio, a Valdarno Sud, personale di FS Security ha riscontrato il danneggiamento e la forzatura della catena di chiusura del cancello a protezione del passaggio carrabile verso il fabbricato tecnologico del suddetto sito, a servizio della linea Firenze Roma. Dalle informazioni apprese, l’ultima lavorazione era stata effettuata il precedente 14 gennaio da personale di manutenzione che aveva lasciato integri cancello e catena, come anche confermato a seguito di sopralluogo congiunto tra Polfer e Tecnici degli Impianti di Sicurezza;
- il successivo 18 gennaio, personale di FS Security ha rilevato l’effrazione della porta del locale del Sistema di Controllo Circolazione nei pressi di Roma Aurelia e il danneggiamento della recinzione in cemento e degli allarmi volumetrici nonché il furto di attrezzi da lavoro.
Alla luce di tutto questo, allo scopo di contenere il rischio di escalation, è stata inviata dal gruppo Fs una comunicazione al Servizio di Polizia Ferroviaria, sottoponendo alle valutazioni di competenza dello stesso la possibilità di pianificare e coordinare mirate azioni congiunte, per incrementare ulteriormente il presidio di prevenzione e tutela degli asset ferroviari, con particolare focus sui siti più sensibili.
Lasciatemi aggiungere altre riflessioni sulla base di risultati e di investimenti di cui tutti dovremmo essere orgogliosi.
Il 2024 non è stato un anno come gli altri, per quanto riguarda le ferrovie. Contiamo più di 1.200 cantieri su tutta la rete, con una differenza marcata rispetto al passato. Sono cantieri di complessità e valore senza precedenti.
Circa 700 sono per nuove opere e i restanti (più di 500) per attività di manutenzione della rete. Questi lavori sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi del PNRR – che come sapete ha scadenze precise e non rimandabili – e rendere la rete ferroviaria più moderna, efficiente e sicura. I cantieri attivi erano 983 nel 2020, 1.001 nel 2021, 1.016 nel 2022 e 1.000 nel 2023.
Ammontano a oltre 10 miliardi di euro gli investimenti di Rete Ferroviaria Italiana nel 2024, un risultato che supera la previsione di budget di 9 miliardi. A rendere possibile questa performance, gli investimenti per la manutenzione (per il 30%), il potenziamento tecnologico della rete e l’investimento sulle stazioni.
Rispetto al 2022 gli investimenti in nuove opere sono raddoppiati (da 2,8 a 5,6 miliardi di euro). Già un primo incremento è stato riscontrato nel 2023, con 3,9 miliardi di nuove opere. Nel 2020 il valore di investimenti in nuove opere era di appena 1,5 miliardi.
Consentitemi di evidenziare un altro aspetto, quello della manutenzione straordinaria.
Nel 2023 abbiamo aumentato le risorse per questo capitolo a 3,3 miliardi. Un incremento rispetto al valore medio degli ultimi 5 anni che si attestava a 2,9 miliardi di euro.
A questi si aggiungono circa 1,2 miliardi di euro che vengono contabilizzati ogni anno per la manutenzione ordinaria.
In altre parole, stiamo lavorando perché questo Paese non può tollerare altri Ponte Morandi!
Altri numeri. I treni in circolazione a ottobre 2022 erano 8.874, il 15 gennaio 2025 ben 10.252. Aumento del 15,54%.
Nel 2022, i cantieri per nuove opere erano 616, quest’anno diventati 673. Aumento del 9,25%.
Nel 2022, i cantieri per manutenzione erano 400, quest’anno diventati 520. Aumento del 30%.
Sono orgoglioso di aver sbloccato opere ferme da decenni, come l’intervento per cancellare il vero e proprio imbuto di Firenze dal valore di 2,7 miliardi. Un intervento che ha fatto registrare commenti positivi da amministratori di diverso colore politico.
Certo, tutti questi cantieri hanno ricadute sulla circolazione. A differenza delle altre reti ferroviarie europee, dove sospendono le linee per mesi senza preoccuparsi di come garantire mobilità alternativa, in Italia gli interventi infrastrutturali prevedono interruzioni con tempi più brevi, una strategia a tutela dell’intera collettività e a garanzia del diritto alla mobilità. Le chiusure delle linee sono necessarie per consentire interventi di manutenzione e di potenziamento infrastrutturale poiché non sempre possono limitarsi alle sole fasce orarie notturne.
Consentitemi di aprire una parentesi per ringraziare donne e uomini che lavorano giorno e notte per migliorare il nostro Paese e che renderanno possibili, per esempio, anche le Olimpiadi Milano Cortina.
I risultati di questo impegno a tutto campo sono confortanti, perché contiamo 9mila treni al giorno che viaggiano sulla rete di RFI, mai così tanti in passato, con un incremento del numero dei passeggeri del 2% tra Frecce, Intercity e Regionali.
Nel 2025 saranno consegnati 100 nuovi treni regionali, con un investimento economico di 850 milioni di euro. Nel periodo 2019-2024 sono stati consegnati 540 treni di nuova generazione che, sommati ai 335 già acquistati in precedenza, porta a 875 il numero dei nuovi treni in circolazione. A questi si aggiungono 46 nuovi treni Frecciarossa 1000 che arriveranno a partire dalla seconda metà del 2025.
Non intendo lasciar cadere il tema dei ritardi. Come detto, l’impegno senza precedenti per rispondere al Pnrr e ammodernare una rete bloccata da troppi anni, può creare problemi. È fisiologico e non ci può consolare sapere, per esempio, che in Germania più del 35% dei treni viaggia con ritardo.
Nel 2024, dati ufficiali, i treni di alta velocità hanno avuto una puntualità di quasi il 75%. Se il nocciolo della polemica è questo, mi permetto di segnalare che negli ultimi anni i risultati peggiori si riferiscono al 2018 quando i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti erano stati prima del pd e poi dei 5stelle (68,8% di puntualità) e al 2020, ministro pd e 70% di puntualitá nonostante i pochi cantieri e i pochissimi convogli alla luce del covid che aveva rallentato tutte le attività.
Non ricordo campagne feroci contro quei ministri né inchieste giornalistiche. Anche perché né il 2018 né il 2020 furono anni interessati da cantieri, rilevante traffico di treni e – lasciatemelo dire con chiarezza – scioperi!
Nel 2024 il settore dei trasporti ha registrato 626 scioperi. Più di uno al giorno. E anche per questo, in più di una occasione, sono intervenuto con lo strumento della precettazione.
La tutela dei viaggiatori è e sarà sempre una priorità: se ne faccia una ragione chi invoca rivolte sociali e chi ha già proclamato l’ennesimo sciopero il prossimo weekend.
Consentitemi un’ultima riflessione personale.
Sulla qualità dei trasporti e delle infrastrutture non si può giocare, perché riguarda il futuro dei nostri figli e nipoti. Sono determinato a rendere il Paese più moderno.
Come dimostra il processo Open Arms, ho le spalle larghe e non mi fermo se penso di essere nel giusto e sto lavorando per il bene dell’Italia e degli italiani. Ringrazio tutti voi per l’ascolto, visto che anche fra le opposizioni c’è chi lavora costruttivamente per un Paese migliore, e vi garantisco che anche nei prossimi tre anni ci impegneremo con la passione e la dedizione che il nostro straordinario Paese merita.