
(AGENPARL) – mar 21 gennaio 2025 LA LIBERTÀ SECONDO PAOLO NORI.
Giovedì 23 gennaio con lo spettacolo La libertà. Primo episodio
lo scrittore racconta l’idea di libertà attraverso la letteratura russa.
Russi (RA), 21 gennaio 2025 – Fare un discorso sulla libertà che, partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, sia in grado di giungere a una conclusione, che sia quindi in qualche modo finito o definitivo, non è possibile. È lo stesso Paolo Nori a dircelo. Ecco perché il suo ultimo spettacolo, in scena giovedì 23 gennaio (inizio ore 20.45), si intitola La libertà. Primo episodio, un primo tentativo, la prima tappa di un percorso possibile.
Nel suo stile unico, Paolo Nori parla, racconta e si racconta, attraverso due figure straordinarie della letteratura russa, Daniil Charms – tra i grandi autori russi del Novecento – e Iosif Brodskij – uno dei maggiori poeti russi del XX secolo, Premio Nobel per la letteratura nel 1987 – che con le loro opere e la loro vita hanno cantato e incarnato, forse, quell’idea di libertà che l’avvocato anarchico Pietro Gori aveva espresso così: “Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà.” L’assunto da cui parte Nori è che la teoria anarchica sia sostanzialmente basata sull’idea che l’essere umano sia buono, ed essendo un’idea difficilmente dimostrabile, l’unico modo per rivelare la sua forza è parlarne attraverso esempi.
Il discorso che Nori imposta riguardo alla libertà scorre sul filo della relazione tra noi e chi ci governa: Io, invece che dai vari governi pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del Paese negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io, piuttosto che da loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandel’štam, da Blok, da Puškin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstòj, da Gogol’, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da Iosif Brodskij, da Ivan Gon?arov, e sono stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente. È possibile, oggi, una cosa del genere? Vediamo.
In scena le parole di Paolo Nori fluiscono accompagnate dalle musiche originali composte da Alessandro Nidi che le esegue insieme a Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi.
Paolo Nori (Parma, 1963), laureato in letteratura russa, ha pubblicato saggi e romanzi, tra cui Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020), Sanguina ancora (2021), Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova (2023). Ha tradotto e curato opere, tra gli altri, di Puškin, Gogol’, Lermontov, Turgenev, Tolstoj, ?echov, Dostoevskij, Bulgakov, Chlebnikov, Charms.
Il prossimo appuntamento a teatro è mercoledì 12 febbraio con Don Giovanni, nella versione di Arturo Cirillo.
INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA
Teatro Comunale di Russi
via Cavour 10, Russi (RA)
http://www.comune.russi.ra.it | http://www.ater.emr.it
Inizio spettacoli ore 20.45
Orari biglietteria
Martedì e venerdì: 9.30 – 12.00
Mercoledì: 17.30 – 19.30
Vendita online su Vivaticket.com
Costo dei biglietti: da 15 a 22 euro
Prenotazioni via e-mail e telefoniche
I biglietti prenotati dovranno essere ritirati entro il giorno precedente lo spettacolo, pena l’annullamento della prenotazione.
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