
(AGENPARL) – ven 17 gennaio 2025 Istituto Italiano di Cultura di Amburgo. Concerto Jazz con il Dario Napoli Trio.
L’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo ha ripreso in data 14 gennaio 2025 le sue attività culturali, tenendo l’incontro mensile del caffè letterario in cui si è discusso e letto il romanzo di Francesca Melandri, “Piedi Freddi” (Bompiani 2024) e le letture per bambini dagli zero ai sette anni “Filastrocche e Storie in valigia” a cura di Silvia Ferioli e Francesca Parenti.
Lunedì 20 gennaio 2025 alle ore 19:00 l’Istituto presenterà il concerto Jazz del Trio Dario Napoli: Concerto del Dario Napoli Trio: Benji WINTERSTEIN, chitarra ritmica, Tonino DE SENSI, basso elettrico, Dario NAPOLI, chitarra solista. Il Trio eseguirà un programma interessante con pezzi propri o di altri compositori famosi nel campo dello swing gitano, come RIZ ORTOLANI, HONO WINTERSTEIN, DJANGO REINHARDT, PAUL MCCARTNEY e PAULUS SCHAFER.
La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la registrazione tramite il portale Eventbrite: DarioNapoliTrioAmburgo.eventbrite.de.
Anche se Django Reinhardt è l’ispirazione principale alla base delle musiche del trio, il compositore Siciliano di nascita e Milanese d’adozione, Dario Napoli, include influenze più contemporanee nella sua versione di swing gitano, introducendo elementi di stili musicali più moderni come bebop, funk e jazz moderno.
Il trio, con al basso Tonino De Sensi e alla chitarra ritmica Benji Winterstein, considerato il leader mondiale in questo ruolo, è stato protagonista in diverse rassegne di rilievo sia di jazz che di jazz manouche, come la famosa Bimhuis di Amsterdam, la JazzMi Triennale, la Duc Des Lombards di Parigi, il Djangofestivalen at Cosmopolite di Oslo, il Django in June negli U.S.A., la Royal Liverpool Philarmonic, la Djangofollies in Belgio, Cully Jazzfest, Eddie Lang Jazzfest, Pisa Jazz, Torino Jazz…
Il risultato è un suono imprevedibile ed esuberante, che ruba da varie epoche musicali e che conduce l’ascoltatore attraverso una ricca e vibrante esperienza sonora, senza mai abbandonare del tutto l’impronta gitana di Django.