
(AGENPARL) – ven 20 dicembre 2024 In Prefettura riunione del “tavolo sociale”
Il territorio attivo per garantire accoglienza a chi dorme per strada anche d’inverno
Un “tavolo sociale” a tutela delle persone più deboli e fragili si è svolto questa mattina in Prefettura a Cuneo, convocato dal Prefetto Mariano Savastano. A tema la problematica dei senza tetto e della loro protezione nella stagione invernale. All’incontro sono stati invitati i Sindaci e gli Assessori competenti delle sette sorelle (Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano), le Asl CN1 e CN2, i Consorzi socio-assistenziali, le Caritas del territorio e la Croce Rossa. Al tavolo anche il Questore di Cuneo, i Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, la Consigliera regionale Giulia Marro.
In un articolato giro di tavolo, le diverse voci hanno avuto modo di delineare i contorni delle problematiche registrate nei territori e di illustrare le iniziative e i percorsi in atto.
È emerso che, come per il resto del territorio nazionale, la povertà e la fragilità da problemi emergenziali sono diventati componente persistente soprattutto nelle città più grandi e che iniziative nate per affrontare alcune urgenze, si sono trasformate in risposte permanenti. Così, per esempio, a Cuneo: il ricovero della Croce Rossa, nato per rispondere all’emergenza freddo, è diventato ricovero di accoglienza aperto tutto l’anno.
Punti di informazione, unità di strada, centri di accoglienza, mense, servizi di distribuzione abbigliamento, assistenza sanitaria sono tra le iniziative messe in campo, in dimensioni e misure diverse, nelle città. A risultare efficace è la rete tra istituzioni comunali, enti, associazioni ecclesiali e di volontariato che hanno strutturato dal basso una collaborazione efficace che riesce, seppure non senza fatica e non sempre per tutti, a garantire una accoglienza.
Alcuni nodi si stanno aggravando sul territorio. Il primo è il problema casa: si registra una emergenza abitativa che, a fronte di alloggi vuoti e sfitti, vede persone, anche con contratto di lavoro e residenza, non riuscire a trovare casa; a crescere sono anche gli sfratti per persone a basso reddito, mentre è scarsa la disponibilità di abitazioni di residenza sociale rispetto al numero di richieste. Una seconda criticità è legata al percorso per i migranti regolarmente presenti, che terminano l’iter del Sistema Accoglienza Integrazione (SAI): ci sono persone che non hanno ancora trovato autonomia ma ricadono, da un giorno all’altro, sul territorio, senza che ci siano misure e percorsi strutturati per accompagnarle. Una terza difficoltà è rappresentata, in numero crescente, dalle persone che vivono fragilità sul piano psicologico e psichiatrico, oppure dipendenze (dall’alcool e dagli stupefacenti): sono persone che non possono essere coinvolte in percorsi lavorativi e abitativi autonomizzanti, in assenza di una disponibilità personale a intraprendere percorsi terapeutici che li pongano in condizione di uscire dalla precarietà e dalla marginalità. Ciascuna di queste criticità genera persone nella marginalità che poi bussano ai centri di accoglienza notturna e che, se non trovano posto, devono dormire per strada.