
Lunga intervista di Matteo Salvini al quotidiano olandese De Telegraaf in vista della sentenza Open Arms che potrebbe arrivare domani. Intervistato da Maarten van Aalderen, il ministro parla della Ong spagnola e ribadisce: “Erano liberi di andare ovunque. Anzi, non era solo un loro diritto, ma il loro dovere”, “potevano andare in Libia, Tunisia, Malta, Francia, oppure in Spagna, da dove proviene la ONG. Potevano andare ovunque. Ma hanno rifiutato, perché la loro era una azione politica. La cosa incredibile è che la causa non è contro Open Arms, ma contro di me”.
Salvini è ottimista sulla sentenza. “Mi aspetto l’assoluzione, ma nel frattempo ci sono stati tre anni di udienze, decine di viaggi a Palermo, tanti giorni persi nella lettura di testimonianze e atti giudiziari”. Oltretutto i migranti sono stati trattati bene, come sottolinea Salvini. “Anche attori come Richard Gere sono venuti a bordo. Quindi erano molto ben protetti e non è successo niente a nessuno”.
A proposito della richiesta di condanna formulata dai pm (sei anni), Salvini dice: “Quei sei anni non mi danno fastidio, non mi preoccupano, ma mi sconcertano”. Parlando di una eventuale condanna, il ministro sottolinea: “Per l’Italia sarebbe una figuraccia. Costituirebbe un pericoloso precedente. I ministri di tutta Europa potrebbero chiedersi se potranno fermare i migranti. Credo che questo sia il primo processo politico in Occidente su una questione politica che, tra l’altro, all’epoca era sostenuta dall’intero governo. Inoltre quello che ho fatto era in linea con il programma elettorale della Lega che gli italiani avevano votato. Una condanna costituirebbe quindi un sovvertimento delle regole democratiche”.