
Il Grande Oriente d’Italia: Leo Taroni è il nuovo Gran Maestro
Una decisione storica quella emersa di fronte al Tribunale di Roma: Leo Taroni è ufficialmente riconosciuto come Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI). La pronuncia, nuova tappa di un lungo iter giudiziario, restituisce chiarezza e stabilità a una delle istituzioni più influenti e antiche del panorama massonico italiano.
La posizione è stata assunta dal curatore speciale del GOI, avv. Raffaele Cappiello, e segna la fine di una artata complessità amministrativa ed elettorale, con la necessità di rivedere il procedimento che aveva inizialmente proclamato Antonio Seminario come Gran Maestro. Al centro delle controversie, la validità di diverse schede elettorali e la corretta interpretazione delle norme interne del GOI. Il curatore ha accolto le istanze dei sostenitori di Taroni, decretando sostanzialmente la validità del suo mandato per il quinquennio 2024-2029.
La posizione del curatore speciale è stata accompagnata da un segnale chiaro: la democrazia interna deve essere rispettata, anche quando si tratta di associazioni storiche come il GOI. Il principio del favor voti , invocato dagli avvocati di Taroni, è stato centrale nella decisione. La giustizia ha sottolineato che eventuali errori procedurali, come la mancata rimozione del tagliando antifrode, non possono penalizzare l’elettore né inficiare il risultato complessivo.
Con l’investitura ufficiale, Taroni assumerebbe pienamente le funzioni previste dall’articolo 29 del Regolamento dell’Ordine. Ora spetta a lui guidare il GOI in un periodo ricco di sfide, sia interne che esterne, rafforzando il legame tra le logge italiane e le comunità massoniche internazionali.
Questo riconoscimento rappresenta non solo una vittoria personale, ma anche un passo avanti per il GOI, che si prepara a consolidare i suoi valori di tradizione, democrazia e trasparenza.