Il 12 dicembre, l’Azerbaigian commemora con profonda commozione e gratitudine l’anniversario della scomparsa del Leader Nazionale Heydar Aliyev, figura pilastro della sua storia. A distanza di 21 anni, il ricordo della sua guida illuminata continua a unire il popolo azerbaigiano. La sua eredità, fondata su una solida tradizione di governance statale e sull’ideologia dell’azerbaigianismo, ha forgiato una nazione forte, prospera e indipendente, orgogliosa della propria storia e della propria cultura. Heydar Aliyev, personaggio di innegata saggezza, è stato il padre fondatore dell’Azerbaigian moderno. La sua visione lungimirante, la sua determinazione, la sua saggezza e soprattutto la sua politica estera pragmatica hanno permesso al Paese di risorgere dalle ceneri della dissoluzione sovietica e di affermarsi sulla scena internazionale e hanno plasmato un Paese che oggi vanta di essere un punto di riferimento per tutto lo spazio post-sovietico e nella regione in generale. Egli è stato molto più di un semplice Leader politico. È stato l’architetto della nazione. Sotto la sua guida, l’Azerbaigian ha consolidato le proprie istituzioni e ha garantito la stabilità politica, essenziale per lo sviluppo economico e sociale. Heydar Aliyev ha avviato un ambizioso programma di riforme economiche, che ha trasformato l’Azerbaigian in un Paese ricco di risorse e con un’economia dinamica. Heydar Aliyev, che ha sempre attribuito grande importanza ai campi dell’istruzione e dell’arte, è anche il promotore del programma statale che consente a migliaia di giovani azerbaigiani di studiare in prestigiose università in Europa, America e nel mondo a spese dello Stato.
Attualmente, la Fondazione Heydar Aliyev, che porta il nome del Leader Nazionale e sostiene la realizzazione delle sue idee umanitarie riguardanti l’istruzione, l’arte e la cultura, sotto la direzione del Primo Vicepresidente dell’Azerbaigian, Sig.ra Mehriban Aliyeva, è coinvolta nel restauro di numerosi monumenti di importanza religiosa e storica nei paesi dell’Europa e dell’America Latina e in altre importanti attività umanitarie. Ne sono esempi progetti di restauro in Vaticano come l’Altare dell’incontro di Attila e San Leone Magno, del geniale Alessandro Algardi, nella Basilica di San Pietro, il Mausoleo nella necropoli della Basilica, le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, le catacombe e gli affreschi del complesso della Chiesa-Museo di San Sebastiano, la statua di Zeus nei Musei Vaticani, il restauro e la digitalizzazione di manoscritti nella Biblioteca Apostolica e il restauro di antichi scaffali nella Cappella Sistina e delle catacombe di Commodilla, situate nell’omonimo parco a Roma. La stessa Fondazione ha rinnovato quest’anno il suo impegno per la tutela del patrimonio della Santa Sede con l’Accordo stipulato con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per la messa in sicurezza e la conservazione dei rivestimenti e apparati decorativi in marmo della Basilica di San Paolo Fuori le Mura, in previsione del prossimo Giubileo.
Il contributo dell’Azerbaigian alla protezione del patrimonio cristiano è anche la conferma del rispetto del Paese verso i monumenti religiosi e del suo impegno per i valori del multiculturalismo, a cui lo stesso Heydar Aliyev era molto legato. L’Azerbaigian, dove vivono in armonia rappresentanti di molte nazionalità e religioni, contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale mondiale.
Nel 1997, la visita del Leader Nazionale in Vaticano e l’incontro con Sua Santità il Papa hanno gettato le basi per una nuova fase nelle relazioni Azerbaigian-Vaticano.
E’ possibile parlare a lungo di Heydar Aliyev e della sua vita, ma la sua eredità maggiore è nella serenità e nel benessere del suo popolo e nell’incessante sviluppo del suo Paese.