Carlos Tavares è stato definito…”spremifabbriche”.
Nel senso che, dopo di aver saccheggiato le stesse dei loro pregi, usava i benefici pubblici per socializzare le perdite.
Non è un’idea nuova questa, per l’Italia in particolare, segnatamente proprio per la vecchia Fiat.
Solamente che essa sapeva ben calibrare gli aiuti con l’occupazione di migliaia di lavoratori.
La logica economica USA, però è tutt’affatto diversa: sia quando tocca la produzione che la proprietà immobiliare; financo anche quando prende il possesso di società calcistiche.
Che devono produrre utili e basta, magari costruendo nuovi Stadi con annesse colossali speculazioni urbanistiche.
Perché l’utile é il Nord nella bussola americana. E basta.
Il ricordo dell’esperienza di Sergio Marchionne andava in tutt’altra direzione: quando egli riuscì a salvare una FIAT in affanno con il fiato tratto dalle nozze con una Chrysler già boccheggiante; salvando l’occupazione italiana.
Una esperienza del tutto dimenticata.
Stellantis, per la verità, è stata forte solo nel cd. “sogno americano”, con dei modelli obesi in quanto a grandezza e assai dispendiosi nel consumo di combustibile.
L’esatto opposto dei veicoli FIAT, che erano posseduti da famiglie che si facevano prima i conti in tasca e per cui il debito era un diavolo da tenere lontano.
Per questo le Concessionarie italiane non hanno più attratto pubblico e per questo non ci sono state affatto delle azioni di ricerca per l’elettrico o per l’ibrido.
Stellantis ha galleggiato per un po’, per poi affondare del tutto in un mercato italiano che si è dimagrito assai ed in un mondo che dell’obesità energetica non ne ha affatto bisogno.
Che potrebbe accadere in prospettiva?
Temendo che il prossimo anno ci sarà l’esplosione della crisi dell’auto, si dovrà tornare a produzioni di modelli “light”: con Stellantis che dovrà ripercorrere, per salvarsi, il sentiero della vecchia austerità.
Perché è proprio quella automobilistica l’emergenza su cui tutta l’Europa dovrà concentrare i maggiori sforzi creativi.
(Sante Perticaro)