
(AGENPARL) – mar 26 novembre 2024 *Comunicato stampa,*
*Firenze, 26 novembre 2024*
*Dolore cronico nell’endometriosi, il ruolo delle cellule di Schwann*
*in uno studio dell’Università di Firenze insieme ad AOU Careggi*
*La ricerca, tutta fiorentina, è stata pubblicata sulla rivista Nature
Communications*
Uno studio condotto dall’*Università di Firenze*, in collaborazione
con l’*Azienda
Ospedaliera Universitaria Careggi*, ha identificato un meccanismo cellulare
che potrebbe spiegare le cause del dolore cronico nell’endometriosi, una
patologia debilitante che colpisce circa il 15% delle donne in età
riproduttiva e il 30-50% delle donne infertili.
La ricerca, tutta fiorentina, è stata realizzata dal gruppo guidato da
*Francesco
De Logu *e* Romina Nassini* del Dipartimento di Scienze della Salute (DSS)
ed è stata pubblicata su *Nature Communications*
, nell’articolo
“Schwann Cell C5aR1 co-opts Inflammasome NLRP1 to Sustain Pain in a Mouse
Model of Endometriosis (doi: 10.1038/s41467-024-54486-6).
Il gruppo ha studiato il ruolo delle cellule di Schwann – particolari
cellule gliali del sistema nervoso periferico – nella propagazione del
dolore associato all’endometriosi. Questa patologia è caratterizzata dalla
presenza di tessuto endometriale all’esterno dell’utero – mentre
solitamente si trova solo nella cavità uterina – che porta a dolore pelvico
e altre manifestazioni di malessere come dolore diffuso ed emicrania.
“Lo studio fiorentino – spiega De Logu – evidenzia che le cellule di
Schwann sono fondamentali per l’attivazione di un processo infiammatorio
doloroso. In tali cellule è presente un recettore per un particolare tipo
di proteina (C5a), una molecola normalmente prodotta da cellule del sistema
immunitario e coinvolta nella risposta contro infezioni batteriche. Il C5a
è risultato inoltre aumentato nelle pazienti affette da endometriosi e
questo comporta il rilascio dell’interleuchina-1? che richiama i macrofagi,
cellule responsabili del processo infiammatorio”.
“La nostra scoperta – aggiunge Nassini – suggerisce che la proteina C5a
svolga un ruolo cruciale nel generare infiammazione e dolore. Abbiamo
osservato come il processo attivato dalle cellule di Schwann si diffonda
dalle regioni pelviche ad altre aree del corpo. Così si spiega la natura
diffusa del dolore nelle pazienti affette da endometriosi, che spesso
lamentano emicrania e dolore agli arti inferiori”.
Interventi mirati sul recettore delle cellule di Schwann, quindi,
potrebbero costituire un percorso terapeutico idoneo a limitare la
diffusione del dolore delle pazienti.
Questa ricerca pone attenzione su una patologia esclusiva del genere
femminile ed evidenzia come la comprensione dei meccanismi cellulari e
molecolari specifici di malattie di genere possa portare a interventi
terapeutici più efficaci e personalizzati.
“I risultati dello studio rappresentano un importante passo avanti nella
comprensione del dolore cronico legato all’endometriosi – concludono i due
ricercatori Unifi – e aprono nuove prospettive per trattamenti mirati. La
ricerca potrebbe avere implicazioni anche per altre patologie dolorose
croniche associate al sistema nervoso periferico”.
*IN FOTO*: il team che ha condotto la ricerca. Da sinistra: Martina Chieca,
Matilde Marini, Pierangelo Geppetti, Giulia Brancolini, Elisa Bellantoni,
Pasquale Pensieri, Gaetano De Siena, Francesco De Logu, Alessandra
Mastricci, Lorenzo Landini, Martina Tesi, Mariarosaria Di Tommaso, Irene
Scuffi, Viola Seravalli, Romina Nassini.
Ufficio stampa
Unità funzionale comunicazione esterna
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE