
Il deputato Matt Gaetz (R-FL) ha rassegnato le dimissioni dal Congresso dopo che il presidente eletto Donald Trump lo ha nominato Procuratore Generale degli Stati Uniti. L’annuncio ufficiale delle dimissioni di Gaetz è stato dato dal presidente della Camera, Mike Johnson (R-LA), che ha confermato che il seggio di Gaetz è “effettivamente vacante” e che sono state programmate elezioni speciali per riempire il posto nel distretto congressuale di Gaetz in Florida.
Un passaggio immediato alla guida del Dipartimento di Giustizia
Secondo Johnson, la decisione di Gaetz di lasciare il Congresso è stata influenzata da una legge della Florida che richiede un “periodo di 8 settimane” per organizzare le elezioni speciali in caso di posti vacanti. Johnson ha sottolineato che, in questo modo, sarà possibile scegliere il successore di Gaetz già entro il 3 gennaio, in coincidenza con il giuramento del nuovo Congresso.
“Matt è un riformatore sia nella mente che nel cuore,” ha dichiarato Johnson, lodando la dedizione di Gaetz per la causa repubblicana e auspicando che continui a portare avanti riforme significative come Procuratore Generale.
La visione di Trump per un DOJ rinnovato
Nel confermare la nomina di Gaetz, Trump ha spiegato la sua visione per il futuro del Dipartimento di Giustizia, indicando la necessità di porre fine a quella che ha descritto come una “militarizzazione partigiana” del sistema giudiziario. Trump ha elogiato Gaetz per il suo lavoro nella Commissione Giustizia della Camera, dove è stato protagonista nella denuncia di quella che l’ex presidente ha definito “la bufala della Russia” e nella lotta contro forme di corruzione sistemica.
“Poche questioni in America sono più importanti della fine della militarizzazione partigiana del nostro sistema giudiziario”, ha dichiarato Trump. “Matt porrà fine al governo militarizzato, proteggerà i nostri confini, smantellerà le organizzazioni criminali e ripristinerà la fiducia degli americani nel Dipartimento di Giustizia.”
Trump ha inoltre sottolineato il ruolo di Gaetz come leader coraggioso nella lotta contro quello che ha descritto come un “armamentario governativo” utilizzato per scopi politici, elogiandone la determinazione a riformare profondamente il DOJ per renderlo indipendente da influenza di parte.
Un percorso da approvazione in Senato
La nomina di Gaetz a Procuratore Generale dovrà passare attraverso il voto di conferma del Senato degli Stati Uniti, un passaggio chiave che metterà alla prova le alleanze di Gaetz a livello politico. Il processo particolarmente di conferma potrebbe rivelarsi intenso, considerando il carattere polarizzante del deputato, noto per la sua aperta difesa delle posizioni di Trump e per le sue frequenti critiche all’attuale sistema giudiziario.
Il retaggio di Gaetz alla Camera
Gaetz lascia il Congresso dopo una carriera segnata da posizioni forti e mosse provocatorie. Nel 2023, aveva fatto parlare di sé presentando una mozione per rimuovere Kevin McCarthy (R-CA) dalla presidenza della Camera, un’iniziativa che si concluse con il successo della mozione e la destituzione di McCarthy. Questo episodio ha consolidato la sua immagine di “ribelle” tra i repubblicani, portando anche alcuni conservatori ad appoggiarlo come rappresentante di un movimento anti-establishment.
Con Gaetz alla guida del Dipartimento di Giustizia, l’amministrazione Trump punta a una riorganizzazione dell’agenzia, nel tentativo di combattere la politicizzazione delle istituzioni federali. Il passaggio di Gaetz dalla Camera dei Rappresentanti al DOJ segna l’inizio di un periodo di profonde trasformazioni all’interno del sistema giudiziario statunitense, con l’obiettivo dichiarato di ripristinare la fiducia pubblica attraverso un’azione governativa mirata e rigorosa.
