
(AGENPARL) – gio 31 ottobre 2024 Terziario Donna Confcommercio: in Basilicata il 34,9% di imprese del
terziario è donna
Con 6.141 imprese femminili attive in Basilicata nel terziario la
partecipazione delle donne all’imprenditoria regge nonostante i numerosi
segnali di crisi. A riferirlo è il rapporto di Terziario Donna
Confcommercio che ha tenuto il Forum nazionale annuale. La quota di imprese
femminili nella nostra regione è del 34,9% sul totale. Tra il 2019 e il
2024 si registra comunque un calo di 352 imprese femminili lucane che
riprova – sottolinea Terziario Donna – come siamo ancora lontano dai
livelli di altre regioni ed europei. I lavori del Forum sono stati aperti
dagli interventi del presidente di Confcommercio,* Carlo Sangalli *e della
presidente di terziario Donna, *Anna Lapini. *La “voce” della *politica* è
stata rappresentata da *Claudio Durigon**, *sottosegretario al Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il rapporto.
Con oltre *3,5 milioni di nuovi occupati negli ultimi 30 anni*, il
terziario di mercato in Italia si conferma il principale settore a creare
crescita e occupazione e il 68% delle imprenditrici italiane, oggi, opera
in questo settore; inoltre *l’incidenza delle donne imprenditrici sul
totale degli imprenditori (donne e uomini) è maggiore nel terziario di
mercato (36,2%) rispetto al totale economia (30,6%)*; tuttavia, oggi in
Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15
e i 74 anni è ancora lontano dai livelli europei (nel 2023 è pari al 49,3%
contro il 61,8% della Ue a 26), un divario che aumenta nel tempo (da 11,6
punti percentuali del 2018 a 12,5 del 2023) e che rappresenta uno dei
principali problemi per la crescita di lungo termine del nostro Paese:
infatti, se l’Italia avesse un tasso di partecipazione femminile pari a
quello europeo si avrebbero quasi 2,8 milioni di occupate in più (di cui il
68% al Sud) e un incremento di un punto percentuale della quota di
imprenditrici nel terziario di mercato (es. dal 36,2% al 37,2%) genererebbe
circa 2 miliardi di euro di Pil in più; inoltre, all’aumentare del tasso di
partecipazione femminile al mercato del lavoro corrisponde un incremento
del tasso di fertilità. *Un aumento dell’occupazione femminile*, quindi,
oltre a contribuire a migliorare il bilancio demografico dell’Italia,*
favorirebbe
la crescita economica complessiva*. Nel Mezzogiorno, in particolare,
provvedimenti di decontribuzione o anche la ZES unica potrebbero favorire
una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro migliorando
così la prosperità economica di quest’area.
L’intervento del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “*Il tempo e
lo spazio che dedichiamo all’imprenditoria femminile – *ha detto Sangalli *-
sono un investimento per il futuro: lo spazio per fare impresa deve
consentire alle donne di essere protagoniste dell’economia, mentre pensare
al tempo significa riorganizzare lavoro e vita personale, sia delle
imprenditrici che delle lavoratrici, mettendo al centro le persone e le
loro esigenze. Come quelle di salute, di previdenza, di formazione,
garantite peraltro dal nostro sistema di welfare contrattuale”. “Insomma -* ha
aggiunto Sangalli* – il nostro impegno, l’impegno di Confcommercio e di
Terziario Donna, è garantire che le donne siano parte attiva nelle
rivoluzioni in atto, dalla trasformazione ecologica a quella digitale, non
solo come beneficiarie, ma appunto come protagoniste”.*
A fare gli onori di casa al Forum di Terziario Donna è stata *la presidente
Anna Lapini*: “*E’ necessario ripensare in tema di welfare – *ha detto
Lapini* – ma anche di gestione dei territori e delle città, spazi e tempi
che siano a misura di persona, attraverso l’individuazione di strumenti e
politiche per una più equa armonizzazione fra vita privata e lavoro. Solo
attraverso strumenti di welfare, destinati non solo alle lavoratrici
dipendenti, ma anche e soprattutto alle imprenditrici e mirati ad una
genitorialità condivisa, si riuscirà a superare il gender gap, stimolare la
crescita economica del nostro paese, incrementare l’occupazione e
l’imprenditoria femminile e contrastare il calo demografico”.*