
La massoneria italiana è al centro di una bufera senza precedenti: Leo Taroni, candidato alla carica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI), ha ricevuto minacce di morte. La tensione è ulteriormente aumentata dopo la recente decisione del Tribunale di Roma, che ha sospeso l’efficacia della proclamazione del Gran Maestro e l’insediamento della Giunta, causando un momento di stallo nella gestione dell’ordine. Il Grande Oriente d’Italia ha dichiarato che adotterà ogni atto necessario per eseguire correttamente il provvedimento cautelare emesso dal Tribunale, pur riservandosi la possibilità di presentare reclamo. Di fronte a questa grave situazione, cresce la richiesta di un intervento deciso da parte delle Istituzioni italiane per difendere la libertà e la sicurezza dei membri del GOI.
Il programma di Leo Taroni e le minacce ricevute
Leo Taroni si è presentato alle elezioni con un programma di integrità e trasparenza, impegnandosi, insieme ai Fratelli candidati alla carica di Grande Dignitario, a un’azione conforme ai principi della Costituzione repubblicana e della legge italiana. La sua linea si basa su un forte senso di legalità e su una posizione di condanna netta della criminalità organizzata e della “mentalità mafiosa”, definita nel programma come “un morbo velenoso e mortifero che non deve trovare dimora nel Tempio della Fratellanza.”
Questa ferma presa di posizione ha attirato consensi, ma ha anche sollevato polemiche e, come sembra emergere dalle minacce ricevute, reazioni ostili. Il progetto di Taroni mira a trasformare il Grande Oriente in un’istituzione più aperta e conforme ai valori di legalità, opponendosi con forza alle infiltrazioni criminali e a qualsiasi contatto con ambienti che possano minare la credibilità e l’integrità dell’ordine. La sua candidatura si è così trovata ad affrontare resistenze e pressioni che, con la comparsa di intimidazioni personali, gettano un’ombra inquietante sul processo elettorale.
La sospensione del Tribunale di Roma e le conseguenze per il GOI
La situazione si è ulteriormente complicata con la decisione del Tribunale di Roma, che ha sospeso l’efficacia della proclamazione del nuovo Gran Maestro e dell’installazione della Giunta. Questo provvedimento cautelare, frutto di ricorsi interni e richieste di verifica delle procedure, ha temporaneamente bloccato la normale attività dell’organo dirigente del GOI, obbligando l’organizzazione ad adottare le misure necessarie per rispettare il pronunciamento della magistratura.
Il Grande Oriente ha dichiarato di attenersi rigorosamente alla legge e ha confermato che agirà nel pieno rispetto della giurisdizione, riservandosi però la possibilità di presentare un reclamo al fine di garantire una corretta interpretazione e applicazione delle norme interne all’ordine. La situazione attuale, con la sospensione delle elezioni, rende ancor più delicato il contesto per Taroni e per gli altri candidati, che ora vedono nel sostegno delle istituzioni e nella protezione delle forze dell’ordine una misura necessaria per poter proseguire il proprio operato in sicurezza.
Appello alle Istituzioni: La Massoneria richiede tutela e sicurezza per i candidati
Il clima di tensione e le minacce di morte ricevute da Taroni mettono in evidenza un rischio concreto per la sicurezza personale dei candidati e, più in generale, per l’indipendenza delle elezioni all’interno del GOI. A fronte di queste intimidazioni, la comunità massonica e vari rappresentanti della società civile stanno invocando l’intervento delle Istituzioni per difendere la libertà e l’integrità del processo democratico all’interno del Grande Oriente.
Le parole di Taroni e dei Fratelli candidati alla carica di Grande Dignitario sono chiare: lavorare per un Grande Oriente che operi nel rispetto totale della legge e dei principi costituzionali, mantenendo una “siderale distanza e una totale avversione” alla criminalità organizzata e a ogni tipo di mentalità mafiosa. Un programma che, sebbene accolto con favore da molti, incontra anche resistenze, portando alla luce dinamiche interne complesse e la necessità di garantire una tutela reale per chi, come Taroni, si impegna a trasformare la massoneria in un’istituzione trasparente e leale nei confronti dello Stato e della società civile.
Il futuro del Grande Oriente d’Italia tra legalità e riforme
L’attuale momento di impasse porta alla ribalta una questione centrale: quale direzione intraprenderà il Grande Oriente d’Italia? La sospensione del Tribunale, sebbene temporanea, evidenzia la necessità di una riflessione profonda su come garantire un funzionamento regolare, democratico e trasparente dell’istituzione, evitando che pressioni interne ed esterne compromettano il diritto di ciascun membro a una partecipazione serena e sicura.
La situazione resta tesa e molti guardano alle prossime mosse delle Istituzioni italiane. Di fronte a minacce di tale gravità, un intervento deciso a tutela di Taroni e di tutti i membri del GOI è visto come indispensabile per riaffermare i principi della legalità e della sicurezza personale. Mentre il GOI si prepara ad adempiere agli obblighi legali imposti dal provvedimento, la comunità massonica e la società civile restano in attesa, consapevoli che il futuro della massoneria italiana dipende oggi, più che mai, dalla capacità di proteggere l’integrità e l’autonomia dell’ordine in conformità alla legge e ai valori di una democrazia moderna.