
(AGENPARL) – mer 23 ottobre 2024 GIOVANI ESPATIRATI. PAOLAZZI (FONDAZIONE NORD EST): FENOMENO CHE MISURA RITARDI ITALIA
“Le partenze sono iniziate con la grande crisi, sono aumentate fino alla pandemia, che le ha ovviamente frenate, e sono ricominciate forti nel 2022-23, quando il tasso di disoccupazione giovanile è sceso, smentendo una facile spiegazione del fenomeno, ossia che esso nasca dal divario di disoccupazione. La scelta di tantissimi giovani dice che la qualità del lavoro è molto importante e misura i ritardi dell’Italia verso gli altri Paesi europei avanzati”. È quanto ha dichiarato Luca Paolazzi, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, durante la presentazione al CNEL del Rapporto “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero”.
GIOVANI ESPATIRATI. PAOLAZZI (FONDAZIONE NORD EST): NOSTRO PAESE ULTIMO PER ATTRATTIVITÀ
“Il valore del capitale umano uscito è stimato da Fondazione Nord Est in 134 miliardi. Ma il deflusso reale è tre volte più grande e alimenta la competitività e la crescita degli altri Paesi europei. Nel movimento di giovani persone tra i Paesi europei l’Italia partecipa da grande fornitrice di persone ed è quindi fuori dalla circolazione di talenti perché è ultima per attrattività. È pericoloso continuare a cullarsi nella favola bella che facciamo parte di quella circolazione, perché vuol dire fingere che la bassa attrattività non esista. L’emigrazione dei giovani italiani non solo rende più difficile per le imprese la ricerca di persone da assumere ma accentua enormemente il mis-match tra domanda e offerta di competenze”. È quanto ha dichiarato Luca Paolazzi, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, durante la presentazione al CNEL del Rapporto “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero”.
GIOVANI ESPATIRATI. PAOLAZZI (FONDAZIONE NORD EST): CHI È ANDATO VIA STA BENISSIMO
“Le risposte dei giovani smentiscono un altro luogo comune: all’estero i giovani stanno male e prima o poi torneranno. È vero il contrario: chi è andato via sta benissimo e per convincerlo a rientrare ed evitare che tanti altri lo seguano bisognerà lavorare duramente a 360 gradi. Infatti, un terzo degli expat è intenzionato a rimanere fuori e la metà andrà dove ci saranno le migliori condizioni, mentre un terzo di chi è rimasto è pronto ad andarsene; si tratta di un altro 1,4 milioni di persone”. È quanto ha dichiarato Luca Paolazzi, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, durante la presentazione al CNEL del Rapporto “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero”.
GIOVANI ESPATIRATI. PAOLAZZI (FONDAZIONE NORD EST): CARENZE DELLA CLASSE DIRIGENTE IMPRENDITORIALE
“Mettendo in fila le indicazioni dei giovani sulle differenze maggiori tra l’Italia e gli altri Paesi avanzati emerge che le carenze della classe dirigente imprenditoriale sono pari o perfino maggiori delle mancanze delle politiche pubbliche. Per questa ragione nessuno si può chiamare fuori e continuare a pensare che sia solo una questione di salari netti e di alloggi significa perpetrare gli errori che si sono commessi negli ultimi quarant’anni, ossia da quando la questione giovanile nel mondo del lavoro italiano si è manifestata. È il peggior segnale che si possa dare a chi è fuori dal Paese e a chi se ne vuole andare”. È quanto ha dichiarato Luca Paolazzi, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, durante la presentazione al CNEL del Rapporto “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero”.